Bushi ni nigon nashi

Se il mio destino è di andare guiderò fino a perdere la strada...


 
Qualcuno dice che il mio blog è triste. Ho capito che dipende dalla musica, la musica che ho in testa, quella che uso per educare il senso delle parole, le note al cappio del filo spinato che mi si attorciglia intorno. Perché in realtà, io triste davvero non lo sono da molto tempo. Sono migliaia di altre cose, dal malinconico all’esuberante, passando per tutta una serie di fasi emozionali alterne come la gioia, lo stupore, l’angoscia, la fatica, l’esultanza, la compostezza, la fierezza e lo sfinimento. E questo solo nell’ultima ora. E no, non sono triste. Perché io la tristezza vera l’ho conosciuta e non è questa. La tristezza vera è trascinarsi. E’ avere l’anima a brandelli, provare a ricucirla e ferirsi a morte con l’ago. E’ non vedere le differenze, non sentire i sapori, non volere niente, non sapere cosa e rassegnarsi. Ecco perché non sono triste. Una serie di motivi:- Credo di essere morta una volta. Ma ora sto bene.- Mesi fa ho sperimentato una nuova droga e ne sto ancora saggiando gli effetti.- So che posso smettere quando voglio. Certo.- Sono circondata, perlopiù, da persone magnifiche che trasformano ogni mio giorno in un giorno da ricordare.- Soffro per amore. Che è la cosa più bella che potesse capitarmi.- Le mie notti e alcuni dei miei giorni sono pervasi da uno strano senso di infinito. Percepisco ogni cosa, anche quello che non è ancora accaduto. Mi sento come dovevano sentirsi i ragazzini dei Goonies prima di partire alla ricerca del tesoro di Willi l’Orbo. In preda ad una specie di euforia pacata da tener segreta allo sguardo degli adulti, ora che il mio viaggio sta per cominciare.Ognuno ha nel fondo degli occhi un’immagine che descriva la propria vita, per qualcuno è una partita di scacchi, di pallone, di scatole di sardine arrivate all’indirizzo sbagliato. Per altri è un cortometraggio, una sequenza di fotogrammi a cui si è scelto di assistere solo da spettatore. Per alcuni, ho sentito dire, la vita è un gelato che si scioglie in fretta sotto il sole. Per me la vita è il viaggio. Non un viaggio solo, ma la continuità del partire e tornare, cadere e rialzarsi, sperimentare, scegliere tra un mare di opportunità sempre la meno ovvia. Custodirne gelosamente i cimeli in una scatola sullo scaffale più alto - difficile da raggiungere - e nell'attesa cercare di "disfare, sdipanare, districare e rappezzare insieme il passato e il futuro". Perché il destino dell’uomo è di andare avanti.Così, ecco, io non sono triste. Sono solo in partenza. “Non buon viaggioma avanti, viaggiatori.”.[T. S. Eliot]