Servoteschio 456/72a

Registrazione capitolare n° 678/678 file 45A turno Bheril


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Benvenuto Fratello Julius. Contatto di scrittura aperto. Sono ormai tre i secoli della mia vita, e in tutti questi anni, nei miei occhi, riesco a vedere ben poco di ciò che ero.. Fisso il mondo con lo sguardo vitreo di un servo dell'imperatore, vivo per servire, vivo per difendere, vivo per obbedire, vivo per combattere. Ogni giorno, conosco la guerra, ogni giorno canto in me stesso le sante litanie dell'imperatore per tenere a bada i demoni che mi circondano e che vorrebbero cogliere la mia anima per trascinarla via nell'abisso. Non so se posso più definirmi un uomo, non so se posso ancora definirmi umano dopo che il mio palato è stato modificato e reso incapace di assaporare ogni cibo, non so se posso definirmi come un soldato della guardia imperiale dopo che sono stati impiantati due cuori nel mio petto. Non so.. più cosa sono, ma non devo dubitare. Perchè basterebbe un solo attimo, un piccolo dannatissimo attimo di demenza nella mia mente per far cedere il mio servizio nelle mani del nemico. Ogni giorno, ascolto in me stesso, negli angoli più reconditi della mia anima delle voci che chiamano la mia mente. Loro mi vogliono, loro mi cercano. Essi.. esistono. Il loro nome, non mi è concesso dirlo nè in questo luogo nè nei miei pensieri, basterebbe nominarlo una sola volta, affinchè la feccia del chaos peccatrice inquini il mio animo per corrompermi. Ma essi... Esistono, vivono e mi fissano nel buio. Combatto ma non sono stanco. Guardo in cielo per compiere il volere dell'imperatore e solo quando noto la bellezza di ogni sole nelle nostre galassie, capisco che non devo cedere. Perchè... se io cedo.. L'umanità... cadrebbe nel vuoto. PER SEMPRE. Contatto chiuso. Proverbio del giorno: L'imperatore protegge i suoi figli, l'imperatore ama i suoi figli. Tradirlo, significherebbe non esistere mai più.