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Treviso campione d'Italia


Il Benetton vince 69-68 gara-4 della finale scudetto e conquista il suo quinto tricolore. Decisivo un libero di Siskauska, Mvp delle finali. Grande festa al Palaverde TREVISO, 20 giugno 2006 - Treviso è campione d'Italia. In gara-4 di finale il Benetton ha sconfitto 69-68 la Climamio Bologna e si è aggiudicata la serie 3-1. E' il quinto scudetto in 15 anni per il club veneto, e come spesso accade la tentazione è quella di dire che sia il più bello. Di certo è stato uno dei più sofferti, forse il meno atteso a inizio stagione e anche prima di una serie finale che ha visto la formazione di Blatt ribaltare il fattore campo e risolvere più di una volta partite che sembravano compromesse. Onore delle armi, ma tanta amarezza per Bologna: una grande stagione nonostante un forte rinnovamento, ma alla fine la ciambella è uscita senza buco. Belinelli, che non era stato esente da critiche nelle prime tre gare per qualche abuso nel tiro da fuori, si presenta con 5 punti rapidi prima di rimediare un clamoroso cross. Treviso lascia la palla a lungo nelle mani di Siskauskas che ripaga della scelta: marcato stretto da Mancinelli, lo costringe rapidamente a due falli bruciandolo sul primo passo; appena ha spazio punisce la Fortitudo dalla media e scatena un 7-0 che porta Treviso al primo allungo sul 13-8 dopo 5'. In poco tempo ecco in campo i centimetri di Bagaric, la grinta di Diawara, l'intelligenza cestistica di Green e la sfrontatezza di Becirovic: la panchina questa volta non è però il turbo Fortitudo e, anzi, qualcosa si inceppa nell'attacco biancoblu. Treviso continua sui soliti ritmi, permettendosi di dare anche un po' di riposo a Zizis, e a fine primo quarto conduce 20-12 con la prima magata di Bargnani e un canestro di Mordente. In attacco è una Climamio che forza, senza esito, il tiro dalla distanza; in difesa però c'è una squadra che lavora duro e costringe il Benetton a pensare molto, talvolta troppo, e lo spinge a perdere più palloni di quanto preveda un andamento lineare del match. Becirovic sfoggia intraprendenza con costrutto, ma sull'altro fronte la solidità di Goree e l'efficacia di Mordente, sempre più a suo agio nel ruolo di elemento di rottura, rilanciano i veneti sul 26-19 dopo 15'. Becirovic è encomiabile, con 12 punti in meno di 6 minuti prima di tornare in panchina, ma non è che il gioco si squadra trionfi. L'area trevigiana è quasi inviolabile, i lunghi ospiti sono in chiaro affanno eccetto per Lorbek, il più duttile del lotto, che sembra aver trovato la fiducia smarrita per strada. Bargnani è meno incisivo del solito e per una volta l'ultimo minuto di un periodo è targato Fortitudo. E' una tripla di Mancinelli a ridurre lo svantaggio al 37-35 al riposo. La ripresa inizia su un tasso di agonismo pauroso. Ogni palla sembra quella della vita, così le difese con le buone o le cattive hanno la meglio sugli attacchi. La giovane Italia si distingue: Belinelli sigla il sorpasso ospite e Bargnani rimette le cose a posto. Diawara, 13 punti a partita nella serie, si sblocca dopo 25' e Bagaric porta i suoi al massimo vantaggio sul 46-42 al 26'. Con Zizis a sedere, nel momento più difficile ecco Marco Mordente che mette una tripla e poi scatena il Palaverde che diventa una bolgia paurosa. Ancora un attimo e il soldatino di Blatt recupera un pallone da favola: è lui il propellente dell'intera squadra e una tripla di Siskauskas firma il 53-50 del 30'. Treviso allunga a +6, Diawara accorcia sul 58-56 al 35': la bandiera bianca nessuno di questi moderni gladiatori sa a cosa serva. Watson impatta a quota 58, Goree ritrova la strada del canestro con un gioco da tre punti e poi con altri due liberi allunga sul 63-60 con 2'26" da giocare. Bologna torna a -1, sfonda con Becirovic e Siskauskas dalla lunetta infila il 64-62. Due liberi di Becirovic valgono la parità, Zizis imbecca Goree con un lob da campione e Treviso conduce 66-64 con 22" sul tabellone. Fallo lontano dalla palla di Nicholas su Becirovic ed è 66-66. Si va al fallo sistematico: 2/2 di Zizis,e di Becirovic, 1/2 di Siskasuskas (eletto Mvp delle finali scudetto) a 7" dalla fine per il 69-68. Belinelli inciampa, Diawara raccatta la palla e cerca il tiro della vita da distanza impossibile ma non è Ruben Douglas e la corsa di Bolgona finisce qui. Il Palaverde impazzisce, è qui la festa come fosse la prima volta. Blatt corre come un pazzo e vola in tribuna ad abbracciare la moglie. Domani ci sarà l'addio di Andrea Bargnani, del Procuratore Generale Maurizio Gherardini e anche David Blatt dovrà dire sì o no al Maccabi Tel Aviv che lo rivuole in panchina. Ma Treviso ha già saputo voltare pagina mille volte dai tempi di Kukoc e Del Negro senza mai scendere dall'eccellenza e dimostrando di avere più vite di un gatto. In questo caso campioni non si nasce, ma si diventa e il Benetton 2005-06 merita davvero un grande applauso. dal nostro inviatoGuido Guida fonte: www.gazzetta.it