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Ascoli, blitz in bar e sale giochi - Polizia a caccia di chi non va a scuola


Il circolo cittadino di Rc: ma questi stanno intervenendo con troppa forza di GIUSEPPE CAPORALE ASCOLI - Marinare la scuola, da queste parti, è un reato. E fanno sul serio. Almeno da quando la questura di Ascoli ha deciso di combattere i cosiddetti "filoni", con le maniere forti. Decine di blitz nelle sale giochi, nei bar e nelle sale da biliardo, perfino per le vie del centro cittadino. Con tanto di perquisizioni e identificazioni di eventuali giovanissimi. Di rimando, una lunga processione di genitori in questura, per apprendere, solo in quella occasione, delle assenze in classe del proprio figlio. L'operazione, ribattezzata ironicamente in città "caccia al filonaro", è scattata da poche settimane, e proseguirà per l'intero anno scolastico, come spiega il vicequestore Maurizio Collina. "La dispersione scolastica, nella nostra città, è arrivata a livelli patologici. Da mesi, i nostri uffici ricevono denunce per disturbo alla quiete pubblica e danni al centro storico dovute agli spray. Era necessario, dunque, un nostro intervento, per sensibilizzare le famiglie sul tema e far conoscere loro anche la legge, che in tema di minori, nei riguardi dei genitori non è tenera". Infatti, nel "Testo Unico dell'Ordinamento Scolastico" c'è una norma (la 114) che impone alle famiglie il controllo e una denuncia penale d'ufficio, alle autorità competenti, per quei genitori che, superati i sette giorni d'assenza, non presentino i figli a scuola senza giustificato motivo. In sostanza, scatta l'omesso controllo, con una pena da sei mesi ad un anno di carcere. Codice alla mano. E Collina è chiaro: "Di fronte a casi gravi saremo costretti a procedere d'ufficio nei confronti dei genitori. Non abbiamo alternative". Per i genitori, quindi, la prima convocazione è solo un avvertimento bonario. Se il figlio verrà sorpreso di nuovo a "bigiare", si ritroveranno con una denuncia penale per "elusione" della scuola dell'obbligo. Toccherà a loro vigilare per evitare la denuncia. "La polizia sul fenomeno dei "filoni" sta intervenendo con troppa forza" commentano dal circolo comunale di Rifondazione "non è con la repressione che si risolvono questi problemi. Se i controlli proseguiranno faremo sentire la nostra voce". Non tardano ad arrivare le prime reazioni dei genitori finiti sulla "lista nera" della polizia per non aver vigilato sulla presenza dei loro figli a scuola. "Mio figlio è stato identificato dalla polizia qualche giorno fa in una sala giochi" racconta un padre che vuole rimanere anonimo "per aver marinato la scuola ha già preso la sua punizione. Anche se non fosse intervenuta la polizia ce ne saremmo accorti lo stesso. Lo ha fatto in passato e ugualmente è stato da noi richiamato e punito. Non capisco la necessità di questi controlli. Ben vengano per il problema dell'alcol, per gli atti di vandalismo, per la guida del motorino senza casco. Ma in questo caso mi sembra inutile. Se sarò convocato in questura spiegherò che mio figlio non è un soggetto pericoloso e che alla sua educazione pensa la famiglia". In Comune, assicurano di non aver sollecitato l'intervento della polizia. "Problemi con i giovani ne abbiamo avuti" spiega l'assessore alle politiche sociali, Achille Marcucci "come la vicenda dei writers, e li abbiamo risolti con il dialogo. E' chiaro che in città, con 4 scuole medie e 8 istituti superiori, "bigiare" è una moda pericolosa. Ma penso che i genitori debbano essere contenti dell'iniziativa delle forze dell'ordine". fonte: www.repubblica.it