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Drammi e fallimenti sulle strade d'Italia E' tempo di cambiare


Questo stesso pezzo oggi esce anche nel "Buongiorno" di Massimo Gramellini su La Stampa e ne "L'Amaca" di Michele Serra su la Repubblica. Dall'inizio dell'anno sono morti sulla strada più giovani italiani (138) che in tutte le missioni militari dal 1945 in poi (106). Per interrompere questo suicidio collettivo a puntate, il governo si accinge a dettare regole e inasprire sanzioni. Come già il governo precedente, ingrandisce il cartello "Attenti al cane" senza rendersi conto che il cane non c'è. Il cane sono le auto di polizia e carabinieri che dovrebbero controllare il territorio, dissuadendo gli ubriachi dal salire in auto e sottoponendo i sospetti alla prova del palloncino. In Germania, dove bevono peggio ma non meno che da noi, le stragi del sabato sera non esistono più. In Francia neppure. E non in un virtù di un miracolo o della particolare resistenza alcolica degli indigeni. Il crollo degli incidenti ha coinciso con la decisione di mettere una pattuglia di agenti davanti ai locali a rischio. Cosa costa imitarli? Nelle casse dello Stato ci sono 37 miliardi di entrate fiscali extra: potremo permetterci di usarne qualcuno per pagare gli straordinari alle forze dell'ordine. Persino la Federvini ha promesso un aiuto. Se il numero d'incidenti crollasse di colpo, sapremo di essere sulla strada giusta. Coraggio, ministri Amato, Bianchi e Melandri. Fatelo per i ragazzi e un po' anche per i genitori: passano le notti in bianco in attesa di una porta che si apre. Massimo Gramellini, Michele Serra, Beppe Severgnini