Momenti

Chi non festeggia in compagnia.....


Da blog "Tempo reale" di Vittorio Zucconi su Repubblica.it:Santo Stefano ora pro nobis.Le tre parole più temibili del vocabolario inglese sono quelle stampate sulle scatole dei giocattoli o sui diabolici cassoni dell’Ikea, “some assembly required”, cioè “da montare”. 
Per questo oggi auguro a tutti un Buon Santo Stefano (giorno che infatti nel mondo anglosassone, dove sanno leggere l’inglese e capiscono quelle tre spaventose parole, non viene festeggiato e viene chiamato il boxing day, il giorno dei cazzotti). Fare un Buon Natale è facile, siamo capaci tutti, anche i più malmostosi. Ma è fare un Buon Santo Stefano che è duro, quando si scopre che le batterie mancano e il necessario tipo X4B65/Z35H9/56 è introvabile, mentre abbonda ovunque il tipo X4B65/Z35H9/57; il pezzo rotondo A non si conficcherà mai nel buco quadrato B; la vitina microscopica indipensabile per reggere la baracca è finita nel sacco della spazzatura e non è disponibile se non in un negozietto di Shanghai che riaprirà soltanto dopo il capodanno lunare in febbraio; il colore del maglioncino è vomitevole, ma tocca indossarlo almeno per un giorno sennò lei o lui s’incazza come un flipper e tiene il muso (in alternativa: avete sbagliato clamorosamente e almeno di due taglie la misura del capo comperato alla moglie, convincendola che voi la vedete obesa); il Dvd pagato 18 euro è di un film che il vispo figlioletto aveva già felicemente, gratuitamente e abusivamente scaricato da un P2P etorrent; la cognata intellettuale detesta quel Silvio Vespa il cui libro le avete regalato dopo avere visto la di lui milionesima marchetta televisiva pensando di fare un regalo intelligente offendendola invece a morte; il cotechino in offerta tre al prezzo di due si è piantato sul piloro e sta bloccato come un cantiere della Tav; gli scarponi da sci sono del tipo che si portava l’anno scorso e oggi soltanto i minestrari del tutto compreso il fiasco se lo portano da casa calzano e il costoso whisky di malto spremuto da sangue di neonati delle Highlands scozzesi è stato donato in elegante cofanetto omaggio al cugino alcolista che a vostra insaputa da quattro mesi sta disperatamente cercando di smettere di bere. Chi vuol ancora bene a parenti e amici il 26 dicembre, e non ha tirato giù almeno un santo dal Paradiso tentando di assemblare un giocattolo per un bambino piangente sulla base di istruzioni scritte in Hangul (che non è una parolaccia, è il coreano) e tradotte in italiani da un tassinaro di Ariccia che è stato in vacanza per dieci giorni a Seul, è realmente un santo.