Momenti

Luoghi comuni: Italiani


Cavarsela  (del: 14/11/2006 19:02:15) di Gioele Dix Vivere in Italia è faticoso. Sei costretto ad accettare l'approssimazione, in tutto. Ti devi accontentare. Ti tocca – bene che vada – cavartela . Ecco, io detesto la sensazione che si prova dopo essersela cavata . Non mi va giù come costume, come regola. Io voglio fare le cose bene, non cavarmela . Mi piace portare a termine i progetti, mi piace la gente che studia e si prepara, mi piacciono le opere fatte a regola d'arte . Espressione perfetta che richiama due necessità solo apparentemente divergenti: quella dell'arte e quella delle regole. Pressoché sconosciute o disattese, qui da noi. L'Italia è un paese disperante. Quasi tutto (e quasi sempre) si tira via. Le cose da fare si sistemano alla meno peggio, provvisoriamente, si arrangiano, si arronzano, si accrocchiano, si rinviano, si aggiornano, poi vediamo, poi semmai ci pensiamo, più o meno, all'incirca, grosso modo, una per l'altra, orientativamente, alla buona, alla carlona, presumibilmente, a spanne, alla spera in Dio, approssimativamente, in attesa di, aspettiamo le nuove nomine, il nuovo consiglio di amministrazione, le prossime elezioni, la stagione prossima, la nuova legge di attuazione, il nuovo modulo, la nuova tassa, ci si cautela, ci si attrezza, ci si consulta, si rimanda, se ne riparla, ci si pensa su. La nostra crescita è minata nelle fondamenta dal mito auto-costruito e auto-distruttivo che ci siamo coltivati nel tempo: siamo i campioni del mondo nell'arte di arrangiarsi. Perciò siamo esseri sociali profondamente – e per certi versi irrimediabilmente – asociali. Siamo un enorme branco di cani sciolti. Individualisti e rabbiosi, approssimativi e insoddisfatti. Che tristezza. Eppure amo questo Paese. Sono polemico, ma non sono fra quelli che vorrebbero andarsene. E dove poi? In Lituania? In Cambogia? In Belgio? No, per carità. Sono sicuro che non ce la farei. Perché? Non saprei come cavarmela.