VOID of ANTI LIGHT

L'Insieme delle Parti Interne


(titolo volutamente generico u.u)Cos'è ciò che ti riempie,che ti toglie le paroleper meraviglia e amore?Un tempo lo sapevo,ma d'un trattoho fatto un passoe la caduta m'ha portato oltre.La mente s'è staccata dal passatoil corpo, con il cuore, se n'è andatoil polmoni schiacciati fra le ossae le emozioni arse e incenerite.Il cerchio si stringe tutt'attorno,e cala il buio, ben poche rimangonle lignee sentinelle, e giàquel fuoco nero, le consuma.Pietra e metallo, armatee decorate per difesa,simboli e glifi, tu sperache resistano alla notte.Non restare immobile, in attesa.La stasi, è lo stabile agir di dannazione.Il mondo interiore in implosionesenza più limiti, ogni innesco andato,in cascate di magma d'emozione, distruzione.La mezza misura, l'attenzione all'urto,il compromesso e l'aver ragione,si sono persi, marcendo sulla luna,nella tua stanza, su luna di fortuna.Razza aliena, alieno luogo, cosa faccioin questo tempo erroneo?Davvero vorrei premere per l'annientamento,un tasta ed eccomi, cancellato via dal mondo.Dimentica e uccidi, il tuo passo nel vuoto,Dimenticate, Dei, voi ch'eravate in alto,la follia che serve, a bilanciare il resto.Ora, sulle rovine in fiamme, voi ricordate, com'era, essere vivi.Il futuro è il più inutile e distanza,in un tempo parallelo e persosenza punti d'incontro o di ragione,serpente impazzito dal veleno..La mia cornice della vita è ancora vuota,posso metterci solo, a rovinare i bordi,lo sporco che ho trascorso, e sangue e lame.L'odore, il sapore del divino falco, in fiamme, divorato.Horus del mattino, del destino.Liberate le bestie della fine,che ripuliscon la vita, ad ogni cicloche compie questo mondo antico.Non visti, o consumatiriposan nel cimitero-oceanoeserciti di morti che galleggianin sudari d'ombre e di lenzuolaappena sotto, la schiuma d'ogni mare.Sparsi in mille pezzi nello spaziodi cui siamo particelle d'espressione,connettiamo i fili della menteall'energia del tutto, mentre il corposfrigola e avvizzisce nella carne.La sofferenza lava via il superfluoa rivelare l'odio e lo splendore,non piegati, non sconfitti, oppurelascia ceneri e polveri, e rancore.E se la mente cede, e più non reggeslittano gli artigli del distaccosulla liscia superficie dell'altrove,nulla fa più presa, nulla restama non crollare, svuota il tuo profondo e attendi,il nuovo ritornar dell'attenzione.Non cedere al nemico, non ampliareil campo ove colpirti, ma ritiranell'ombra e nell'oscuro la tua armata,non nutrire del nemico i carri armaticon l'arma ch'è la carne dei dannati.Se sei pronto alla bellezza e all'espressionecombattere non è la direzione..Il guerriero può esser luminosoma il corpo porta un segno doloroso.Riusciranno, corpo e mente insiemea reggere energie edi i disastriancora molto, senza frammentarsi?Arco di Morte, arco di mostri e morti,assalitore della stella eterna,con l'ignoranza che vien dalla certezza,pensavi tu d'illuminare il mondoma le tenebre, esse sono la luceche più risplende, più nel buio riduce.Facevi solo il gioco del Nemico,della fetida bestia dell'abisso,non buio non ombra ella innanzi conduce,ma l'entropia totale in cui lei brucia.Combatti il drogarsi ripetutodi giorno dopo giorno abituato,all'infangarsi in basso, giù, umiliatodal pensar che forse, un giorno, sei salvatose hai taciuto, in basso, e detto niente.Chi è il nemico, qui?Una piccola pressione, e cambia il tempoil filo giusto brucia e si confondela vista, l'olfatto, dentro all'ombra.Chi sei, cos'èquesto perdere la presa sul realesul mondo dell'umana circostanza,quando il sogno, così vivido entrae la realtà riman pallida e spenta..Oltre il tempo del ricordo d'esistenza,delle specie d'umana conoscenzasi sgretolan le soglie del tempoe vedo ancora oltre, e l'oltre cambiae, a sguardi, ritaglia via il mio spazio attorno.