C.C.C.

Post N° 161


il gatto si trovava a poche decine di metri da me..il cavalcavia citava in acrilico: 3M.S.C... la macchina che mi precedeva proseguiva lenta, permettendomi di osservare tutta la scena..dall'inizio...alla fine.. ..nessuna frenata, nessun tonfo sordo, non ho udito nulla, solo il lampo, l'impressione di quello slancio, tutta la vita in quell'istante..breve vita, breve l'istante..e poi più nulla..e la vettura trasale, sembra quasi fastidioso pulviscolo in un occhio, sembra tremendo: carta che taglia pelle, stride l'unghia l'asfalto.. e poi solo colore. esplosione cremisi, quello che l'avan treno fracassa, il retro treno devasta...ed è in fronte ai miei occhi che l'uragano ha affogato la pietà.. quel che rimane è solo poltiglia ancora viva, per poco ancora viva, tre metri sopra il cielo, sembra pregare nell'ultimo lamento, lì, sotto il cavalcavia. come fosse creatura umana. come fosse creatura umana a riposare 3m.s.t.; tre metri sotto terra. e poi si passa, si prosegue, si ritorna, si cerca, si trova...sempre meno: 2 giorni e c'è ancora volume in quella poltiglia...sempre meno:altri 2 e l'immagine ha perso spessore ma mantiene un certo colore...sempre di meno: pelo piatto, l'asfalto si nutre del resto..sempre meno:un mese e non esiste memoria dello scatto infinito, sospeso in vita, desideroso di morte, indeciso quanto repente nel gettarsi a capofitto...verso un destino che sa di pneumatico. addio gatto, qualunque gatto, a tutti i gatti.. e comunque, meglio a voi che a me.