Vis Rationis

Esame in Ferrovia...


La storia che sto per raccontarvi, risale agli anni '60 e riguarda il concorso che mio zio sostenne per ottenere il posto in Ferrovia.Gli anni '60 sono stati gli anni del boom economico, dello sviluppo industriale,e del postivismo legato anche alla floridità economica.A quel tempo (perdonatemi l'introduzione biblica) mio zio si recò a Roma per sostenere la difficile prova, accompagnato da un amico, acnh'egli aspirante ferroviere. I due facevano una strana coppia, immaginateli molto simili a Fabio e Mingo di striscia la notizia. Il primo attore principale, il secondo invece una forma di sfondo, tacito, e poco attivo. Quello era mio zio. L'amico invece (Fabio), si presentava in bell'aspetto, vestito elegante, modi raffinati e un eloquio piuttosto fluido. Arrivati nella sede dove era prevista la prova, l'eleganza di Fabio fu subito notata e considerata come emblema di preparazione e cultura. Tutti gli aspiranti cercarono allora di accattivarsi la sua amicizia, nella speranza che si dimostrasse anche altruista e li aiutasse a superare l'esame. La prova del concorso era un dettato, per cui quando furono tutti pronti entrò il commissario e iniziò a leggere. Il commissario era un uomo abbastanza giovane, ben vestito, distaccato dagli altri e con un viso piuttosto grasso. La prima frase che lesse diceva: "Poco tempo fa...", gli aspiranti furono allora colti dal dubbio circa il numero di p che compongono la parola tempo. Tutti allora chiesero aiuto a Fabio, che dall'alto della sua preparazione sentenziò: "ragazzi non avete visto come ha gonfiato la faccia...ci vanno due p"....Il povero Fabio aveva però confuso il volume del volto del commissario per un suggerimento piuttosto che per l'effettiva pienezza. Tutti allora scrissero temppo..