Taglio il traguardo dell’ottavo mese di gravidanza e mi scopro l’istinto materno di una cassapanca in legno massello della scuola seicentesca veronese. Non capisco l’entusiasmo e lo sdilinquimento che girano intorno a micro vestitini superperformanti, pannolini con barriere antiesondazione progettate dalla Nasa e succhietti in lega di carbonio. Non riesco a capacitarmi del fatto che un bebè, oggi, non possa venire al mondo senza avere un corredo faraonico comprensivo di carrozzine da trekking e culle con idromassaggio a cerebro-stimolazione intensiva, né tanto meno capisco quale utilità debba avere uno sterilizzatore per biberon a ultrasuoni. Non mi rassegno al fatto che per accudire mio figlio io debba studiare un manuale di istruzioni, manco fosse un videoregistratore...che tanto poi anche dopo 10 anni che ce l’hai non riesci a programmarlo nemmeno se accendi un cero alla Madonna.La verità è che è tutta colpa di mia madre. E’ lei che ha smorzato il mio istinto materno quando, imberbe quattrenne, le chiesi in dono per Natale quello che all’epoca era il bambolotto più amato dalle bambine di tutto il mondo: il Cicciobello.
Mater incerta
Taglio il traguardo dell’ottavo mese di gravidanza e mi scopro l’istinto materno di una cassapanca in legno massello della scuola seicentesca veronese. Non capisco l’entusiasmo e lo sdilinquimento che girano intorno a micro vestitini superperformanti, pannolini con barriere antiesondazione progettate dalla Nasa e succhietti in lega di carbonio. Non riesco a capacitarmi del fatto che un bebè, oggi, non possa venire al mondo senza avere un corredo faraonico comprensivo di carrozzine da trekking e culle con idromassaggio a cerebro-stimolazione intensiva, né tanto meno capisco quale utilità debba avere uno sterilizzatore per biberon a ultrasuoni. Non mi rassegno al fatto che per accudire mio figlio io debba studiare un manuale di istruzioni, manco fosse un videoregistratore...che tanto poi anche dopo 10 anni che ce l’hai non riesci a programmarlo nemmeno se accendi un cero alla Madonna.La verità è che è tutta colpa di mia madre. E’ lei che ha smorzato il mio istinto materno quando, imberbe quattrenne, le chiesi in dono per Natale quello che all’epoca era il bambolotto più amato dalle bambine di tutto il mondo: il Cicciobello.