GALLINE DA CORSA
Pollaio di salvataggio per galline stanche di razzolare a vuoto.
Post n°26 pubblicato il 20 Novembre 2006 da Raffy_dgl
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Così potremmo ribattezzare il romanzo più celebre di Jane Austen,“Orgoglio e pregiudizio”, che seppur scritto nel lontano 1797 si rivela essere estremamente attuale nel ritratto di giovani donzelle alla perenne ricerca del buon partito e di aitanti giovanotti refrattari alle gioie del matrimonio. Questo romanzo, apparentemente frivolo, nasconde in verità una grandissima qualità narrativa e uno spiccato senso dell’umorismo che a volte tocca picchi di cinismo gratuito assolutamente deliziosi. Questo l'incipit:
“E’ verità universalmente riconosciuta che uno scapolo largamente provvisto di beni di fortuna debba sentire il bisogno di ammogliarsi. Per quanto poco si conoscano di costui i sentimenti e le intenzioni, fin dal suo primo apparire nelle vicinanze, questa verità si trova così radicata nelle teste delle famiglie circostanti che queste lo considerano senz’altro come la legittima proprietà dell’una o dell’altra delle loro figliuole”. .
Tanto è bello il libro quanto fa schifo il film uscito lo scorso anno con una Elisabeth maldestramente interpretata da Keira Nightley, più anoressica nell’espressività che nel corpo. Per non parlare del Signor Darcy che sullo schermo appare uno sfigato senza spina dorsale, brutto come la diarrea, lontano anni luce dal suo alter ego romanzesco che invece incarna la virilità, l’orgoglio e la passione testosteronica che da sempre noi galline da corsa cerchiamo in un uomo.
…chi di voi romanticone ha trovato uno così alzi la mano….
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Post n°21 pubblicato il 11 Novembre 2006 da Raffy_dgl
Non ne posso più di far parte di quella massa di persone considerate idiote a tal punto da bersi tutte le palle che quotidianamente vengono loro propinate dalle cosiddette “elite” di questo paese, anche sui temi più drammatici e angoscianti. Stamattina leggendo il giornale scopro che io e altri 59 milioni di italiani saremmo talmente deficienti da accettare che un bambino di 2 anni e mezzo sia stato barbaramente ammazzato da sua madre durante una crisi di sonnambulismo. Si suppone che nessuno di noi trovi perlomeno paradossale che una persona si svegli, si lavi, si vesta, prepari la colazione per il marito e per il suo figlio maggiore, accompagni quest’ultimo alla fermata dell’autobus e infine tornata nel suo chalet piombi in uno stato definito di “parasonnia acuta e violenta” che la induca a fracassare la testa del suo bambino più piccolo per poi risorgere subito dopo ed essere in grado di chiamare i soccorsi. Non entro nel merito delle questioni giuridiche perché non sono sufficientemente preparata per analizzarle e comprendere le loro dinamiche. Tanto meno mi addentro nell’annoso dibattito tra innocentisti e colpevolisti perché ritengo sia una polemica da bar sport ricamata sulla pelle di un innocente e di una presunta innocente. Tuttavia provo un disgusto profondo per chi, tronfio sul suo piedistallo di potere, manovra la testa della gente senza il minimo scrupolo. Queste persone, che siano magistrati, politici, giornalisti o chiunque altro venga ascoltato negli ambienti che contano, offendono l’intelligenza di una nazione intera con la presunzione di una superiorità etica che nei fatti si infrange contro il più becero buon senso. Il tutto per cosa? Per trovare la solita scappatoia all’italiana che solleva dalla responsabilità chi questa responsabilità se l’è assunta in nome di un Paese e in difesa dei suoi cittadini, dei poveri idioti che una volta adoperati per ottenere consenso vengono ridimensionati nel loro ruolo di passivi spettatori ignoranti, creduloni e quindi impotenti. In questa mia sparata senza capo né coda, mossa solo da un senso di schifo profondo verso quello che vedo e vivo sulla mia pelle, ho volontariamente omesso i nomi delle persone interessate per evitare di farmi dire che affronto l’argomento per farmi pubblicità o per finire nell’home page di libero, cose di cui sinceramente non me frega un cazzo. |
Post n°17 pubblicato il 06 Novembre 2006 da Raffy_dgl
In prima liceo la chiamavamo Tontola, perché era scema e perché era nana. La classica brava ragazza, moderatamente sfigata, che rimediava un 6 per 8 ore di studio continuativo. Cercava di sopperire all’intelligenza con un impegno costante nel leccare il culo ai professori e opportunisticamente ai compagni migliori di lei, con l’unico risultato di provocare negli altri quell'antipatia tipica dei parassiti. Ieri sera l’ho rivista ad una cena di classe con i vecchi compagni di liceo e ascoltandola parlare per ore ho capito quale sarà il mio proposito per il prossimo anno: voglio ricoprire un ruolo di primaria importanza nel fallimento del Cepu, l’organizzazione prezzolata che sdogana la mediocrità meglio di un reality show. La nana si è laureata la scorsa estate: 13 anni per fare scienze della formazione, praticamente una saetta nel firmamento universitario. Ci è riuscita solo dopo che sua madre ha acconsentito a pagarle 4 anni e mezzo di lezioni al Cepu sotto l’egida di un Tutor che è divenuto il suo maestro di vita e di pensiero. Ne parla rapita come quelli che si sono iscritti a un corso di yoga e dopo due mesi si ritrovano adepti di una setta naturista con l’obbligo di venerare il Guru/fondatore anche se ti scopa la moglie con la scusa della posizione del loto, il tutto facendoti versare alla causa tutti soldi che possiedi comprese la casa, la macchina e la misera eredità della vecchia zia opportunamente parcheggiata in un ricovero. E così ho scoperto che il Cepu è una sorta di famiglia allargata in cui i figlioli prodighi, più fuori corso delle 1000 lire, vengono accolti nel mondo della sapienza universale a fronte di scandalosi versamenti pecuniari. Resto sconvolta nell’apprendere che il Cepu controlla una sorta di finanziaria che concede prestiti per sostenere le spese di preparazione agli esami: più o meno come fanno le agenzie immobiliari per l’acquisto di una casa. Ma il vero Leviatano dell’organizzazione è proprio il Tutor , un uomo, ma più spesso donna, con poteri soprannaturali che ti infonde nozioni di qualsiasi materia aiutandosi con condensati di libri e dispense rubacchiate nelle varie facoltà universitarie. La filosofia dell’organizzazione a delinquere è “arraffa la laurea per poter dire che l’hai arraffata”. Il fatto che gli adepti poi non abbiano imparato assolutamente niente è un effetto collaterale trascurabile che non ricopre particolare importanza nella dinamica degli eventi e nella testa degli sventurati cepu-sostenitori. La cena mi si blocca all’altezza del duodeno quando lei, la Tontola della mia adolescenza, con fare borioso mi guarda negli occhi e mi comunica: “Adesso sto pensando di prendere la seconda laurea, magari in ingegneria…” . Signore ti prego, fa che non debba mai progettare una strada, un ospedale o una scuola… |
Post n°16 pubblicato il 02 Novembre 2006 da Raffy_dgl
Compie 4 anni oggi. La sua bellezza è più travolgente che mai e non viene offuscata nemmeno quando si tuffa nelle pozzanghere di melma o quando si avventa famelica sulle cacche di cavallo che incrociano il suo cammino. Certo, non è un genio…tende a cadere di testa dal divano mentre, in piena fase r.e.m., sogna di correre nei verdi prati o di nuotare negli stagni putridi e questa peculiarità non giova alla sua brillantezza intellettuale. Tuttavia quando riporta un legnetto, una pallina o, più spesso, un topo morto i suoi occhi luccicano d’arguzia e un lampo di soddisfazione le attraversa i lineamenti radiosi. Quando una è gnocca, è gnocca e basta: questo per zittire i critici più indisponenti. In regalo per lei stasera una pappa speciale, spaghetti stracotti con abbondante parmigiano sapientemente combinati a crocchette olistiche al gusto di pollo. Probabilmente domani avrà la caghetta ma l’eventuale catramazione del parquet è un rischio accettabile al fine di celebrare degnamente il giorno in cui è nata. |
Henry Ford diceva: “Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina”. Oggi, telefonata delle 12.55. LA CAPRA (angosciata): ciao Raffy senti devi aiutarmi, sono nella merda, ti prego ti prego…. IO (rassegnata): …Va beh, dimmi… LA CAPRA(disperata): Ho fatto la ricerca che mi ha chiesto il cliente ma non ho trovato niente di niente! Ti giuroooo! IO: per che ora gli serve? LA CAPRA (totalmente sopraffatta dal panico): Devo consegnare tutto per oggi alle 17.00! Ma ti rendi contooooo? Ma come facciooo! Non so da che parte cominciare…insomma praticamente sto rantolando nel buio!!!
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I libri permanenti sono quei libri da cui non riesco a separarmi. Per carattere non sono gelosa di niente e di nessuno, non per bontà ma per assoluto menefreghismo congenito. Sono gelosa solo di libri le cui parole sono rimaste impresse nella mia mente per il loro valore e per quanto hanno saputo lasciare in me. LA CONCESSIONE DEL TELEFONO. Camilleri è noto per la saga del commissario Montalbano che è apprezzabile ma non quanto alcuni dei suoi racconti meno conosciuti. La concessione del telefono è un romanzetto pungente e dissacrante. Secondo me è una vera perla di comicità narrativa. |
L’inverno inizia davvero solo quando al Tg appare l’annuale servizio sull’influenza in cui ci avvertono che, se non facciamo il vaccino, moriremo entro il prossimo Natale in un lago di deiezioni con atroci spasmi intestinali. Se ogni anno non vedessi la faccia rubizza del farmacista che, ammiccando dallo schermo, mi dice che presto sarò colpita dalla più feroce epidemia del secolo, non riuscirei a fare il cambio dell’armadio e a cavar fuori dai cassetti canforati l’intimo in lana di vetro. E’ importante al giorno d’oggi avere delle coordinate precise che ti aiutino a non cedere all’insana tentazione di usare la testa. Ieri per esempio ho razzolato a vuoto per mezz’ora al supermercato dove, davanti al banco della frutta e della verdura, ho finalmente capito il profondo significato di alcune parole che da anni ossessionano la mia vita lavorativa: “LE SFIDE DELLA GLOBALIZZAZIONE” Anni or sono codeste sfide erano le conseguenze più o meno nefaste del rapido sviluppo delle economie asiatiche, o della comunicazione planetaria nata con il villaggio globale. Oggi è “sfida della globalizzazione” anche trovare un parcheggio in centro o una maglietta in cui ci stiano entrambe le tette. Detto ciò la mia personale “sfida della globalizzazione” è stata riuscire a riempire il frigorifero con frutta e verdura proveniente dal suolo italico. Perché devo comprare funghi con uranio impoverito giunti dalla Bosnia quando le colline moreniche lombarde mi offrono porcini alla nazionale diossina? Perchè devo farmi la spremuta mattutina con arance terroriste basche quando posso tranquillamente soddisfare il mio fabbisogno di vitamina C con mafiosi italici agrumi? Ho lì nel porta frutta due prugne israeliane comprate il 9 settembre scorso: un mese e mezzo e sono ancora acerbe, dure come blocchetti di porfido. Sono lì che mi guardano beffarde sapendo che se provassi ad addentarne una dovrei far marchette fino al 2012 per pagare la parcella del dentista. Aspetto ancora due giorni e poi le vado a tirare nella vetrina di McDonalds. Il colpo di grazia, però, l’ho ricevuto al Bricocenter di Cinisello Balsamo, un luogo perverso in cui entri per comprare una lampadina ed esci con una serra smontabile in pvc, di 16 metri per 16, adatta per la coltivazione sia di piante tropicali che di virus letali mutanti, il tutto per 999,99 euro. Essendo che la sera prima erano apparsi la Madonna a Medjugorie e il servizio panico/influenza sul Tg delle 20, i solerti Brico-addetti avevano esposto in bella mostra alcune stufe di finta maiolica in finto stile tirolese. Incuriosita mi avvicino e, visto che la serra per la coltivazione del ceppo mutante dell’Ebola l’ho già comprata, mi accosto al cartellino e leggo…MADE IN ECUADOR. Ora, a bocce ferme, chiediamoci: ma che cazzo ne sanno gli ecuadoriani di stufe tirolesi? |
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ULTIMI COMMENTI
LA GALLINA
Soventi a pronunciar
mio nome
a indicar stupidità di donna
quando pari a bellezza
è inadatto cervello
or dico io
da antichi avi
mai affezione
v'è stata per
l'umana razza
e il pugno
che s'apre amorevole
al lancio di grano
è lo stesso con forza
ad avvitarci il collo
perciò mai fiducia
abbiam riposto
in tali malvagi
che del tradimento
non sanno farne a meno
nemmeno tra la loro
stessa specie
...siamo poi così stupide
noi galline?
di Michael Santhers
Nuova stagista caldamente raccomandata
da Paolo il Silenzioso
- L'Araba Infelice -
Lavoratrice indefessa sopra e sotto le scrivanie dimostra particolare predisposizione alle relazioni interpersonali e, talvolta, al lavoro in team ma solo se composto da selezionatissimi amanti dell'igiene.
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