Creato da Raffy_dgl il 13/10/2006

GALLINE DA CORSA

Pollaio di salvataggio per galline stanche di razzolare a vuoto.

 

 

Credenze popolari per tarli comuni

Post n°27 pubblicato il 21 Novembre 2006 da Raffy_dgl
 

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Sono lontani i giorni del coccodrillo bianco nelle fogne di New York e sono ancora più lontani i giorni del suo alter ego brianzolo, un pitone scappato dalla villa con piscina del Commendator Brambilla . Si narrava vagasse indisturbato sugli alberi del parco di Monza, il pitone non il Cumenda, sfamandosi di lepri e scoiattoli ma non disdegnando giovanissime prede umane quando gliene capitava l’occasione. Una stronzata pazzesca…quasi quanto la favola anni 80, quella che tutte le madri inculcavano nella testolina ingenua delle figliole alle prese con le prime uscite in discoteca. immagine “Non bere dal bicchiere di nessuno e stai attenta che non versino la droga nel tuo!perchè una volta a una ragazza lo hanno fatto e lei non se n’è accorta ed è diventata drogata.” Questo era il grande pericolo della discoteca nei lunghi sabati invernali: uno spacciatore, col senso del business di un monaco trappista, che investe la dose di una non meglio identificata droga e me la versa di soppiatto nella coca-cola. L’astuto stratagemma gli avrebbe permesso, infatti, di far nascere in me la dipendenza dallo stupefacente, sempre che tale dipendenza fosse riuscita a soppiantare quella più insana per i Duran Duran, i fiocchi di pizzo nei capelli e la cartella con le rose di Naj Oleari.

immagineAh, bei tempi. Quelle sì che erano leggende metropolitane, non come queste di oggi che hanno sempre un che di patetico e malfidente.

Sabato sera ero al ristorante e nel tavolo di fianco al nostro sedeva una coppia di trentenni con dipinto in faccia il lungo soffrire dell’astinenza.

Lei, viso angelico, scollatura da “acchiappo ma non sono zoccola”, espressione perennemente interessata anche quando lui rutta, piatto rigorosamente mezzo pieno per far finta di tenere alla linea.

Lui, a stento riesce a tenere in mano coltello e forchetta senza brandirli come se fossero sciabole del 1400, parla incessantemente di politica, lavoro, calcio, formala uno, moto GP, avendo su tutto un’opinione incisa nella pietra e senza mai cambiare l’espressione del viso che, come un barometro, segna sempre su “ti offro la cena ma poi me la dai”.

Ad un certo punto arriva il solito ragazzo sordomuto e lascia sul tavolo il solito pupazzetto con il solito foglietto di spiegazione. Il nostro Lui con fare saputo e una malcelata insofferenza racconta alla sua amica che “la Polizia ha smascherato un’organizzazione di finti sordomuti, sono tutti dei truffatori che speculano sulle disgrazie della gente e chissà quanti soldi fanno così… Certo finchè ci sono i deficienti che abboccano!”. immagine

Il ragazzo torna al tavolo, vede che non è stata lasciata nessuna offerta e quindi con un cenno del capo rimette pupazzetto e biglietto nella sua sacca, si volta e se ne va. A questo punto si sente il nostro amico genio che, ammiccando per far colpo sulla donzella, si gira di scatto verso il ragazzo, ormai di spalle, e con voce baritonale gli urla: “SCUSA, TU! QUANT'E' CHE COSTAVA QUELLA ROBA LI'?”.

Il ragazzo stringe la sacca a sé e continua per la sua strada per nulla raggiunto dallo sbraitare del nostro generosissimo Lui. Contemporaneamente 20 persone sollevano lo sguardo dai loro piatti per andare a posarlo con disprezzo su quel cretino che, nel mezzo di un ristorante affollato, si mette ad urlare ad un sordo solo per smascherare una presunta truffa e, io sospetto, per risparmiare i due euro del pupazzetto.

Perché, si sa, l’avarizia è qualcosa che tocca prima l’anima e poi il portafoglio.

 
 
 

Quando le galline da corsa si mettono in tiro....

Post n°26 pubblicato il 20 Novembre 2006 da Raffy_dgl

immagineAppena capisco come sostituire il box in alto con le galline glitterate questa diventerà l'immagine ufficiale....

Questa sciccheria è frutto della creatività di Midnight Shadow,

che ringrazio per aver finalmente reso figo anche il mio blog!

 
 
 

Mano sudata fa la presuntuosa

Post n°25 pubblicato il 17 Novembre 2006 da Raffy_dgl
 

immagineChiedo pubblicamente scusa per essere una donna estremamente presuntuosa e meschina che si diverte a sfottere una fanciulla di grande cultura e sensibilità esponendola allo scherno della platea virtuale.

 

Brano tratto da “Mondo piccolo” (1953) autore Giovanni Guareschi

“E’ un sistema ingegnoso e comodo che costa parecchi quattrini. La quale però ce ne sono  in abbondanza quando si è servi dei guerrafondai americani! Firmato Il sindaco Peppone Bottazzi”

Brano tratto da una email (17 novembre 2006) autrice La Capra

“Desidero che tutti notano infatti che per il lavoro che le è stato commissionato il preventivo appare spropositato. La quale sembra in realtà gonfiato eccessivamente rispetto a quello della concorrenza che ho interpellato in merito.”

 Da lei ho solo da imparare...

 
 
 

Zitelle e fighetti

Post n°24 pubblicato il 15 Novembre 2006 da Raffy_dgl
 

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Così potremmo ribattezzare il romanzo più celebre di Jane Austen,“Orgoglio e pregiudizio”, che seppur scritto nel lontano 1797 si rivela essere estremamente attuale nel ritratto di giovani donzelle alla perenne ricerca del buon partito e di aitanti giovanotti refrattari alle gioie del matrimonio. Questo romanzo, apparentemente frivolo, nasconde in verità una grandissima qualità narrativa e uno spiccato senso dell’umorismo che a volte tocca picchi di cinismo gratuito assolutamente deliziosi. Questo l'incipit:

 

“E’ verità universalmente riconosciuta che uno scapolo largamente provvisto di beni di fortuna debba sentire il bisogno di ammogliarsi. Per quanto poco si conoscano di costui i sentimenti e le intenzioni, fin dal suo primo apparire nelle vicinanze, questa verità si trova così radicata nelle teste delle famiglie circostanti che queste lo considerano senz’altro come la legittima proprietà dell’una o dell’altra delle loro figliuole”. .

 

Tanto è bello il libro quanto fa schifo il film uscito lo scorso anno con una Elisabeth maldestramente interpretata da Keira Nightley, più anoressica nell’espressività che nel corpo. Per non parlare del Signor Darcy che sullo schermo appare uno sfigato senza spina dorsale, brutto come la diarrea, lontano anni luce dal suo alter ego romanzesco che invece  incarna la virilità, l’orgoglio e la passione testosteronica che da sempre noi galline da corsa cerchiamo in un uomo.

 

…chi di voi romanticone ha trovato uno così alzi la mano….

 

 
 
 

Moda capresca

Post n°23 pubblicato il 14 Novembre 2006 da Raffy_dgl
 

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Premetto che la Capra non è una brutta ragazza, ha un corpo proporzionato e un viso senza particolari difetti, solo un po’ anonimo. Nel complesso, comunque, l’impatto è positivo. Ma l’idiozia che imperversa nella sua mente si fa strada oltre che nelle cose che dice anche negli abiti che indossa. Ha una particolare predilezione per i coordinamenti cromatici che per lei rappresentano la regola base per essere un modello di eleganza e ricercatezza.

Case history invernale: cena di natale 2005 immagine

Fattore 1 L’anno scorso era di moda il viola in varie gradazioni.

Fattore 2 “cena di natale” per la Capra significa “occasione elegante”

1 + 2 = 3 Indi per cui...

la Capra si presenta con un piumino viola-lutto bordato di pelliccia viola-lutto con pon pon in pelo di topo viola-lutto. Sotto indossa un abito lungo a foggia di gualdrappa viola-lutto coordinato alle calze coprenti viola-lutto con motivetto floreale viola-lutto, però tono su tono. Mentre cammina fanno capolino dall’orlo dell’abito le scarpe puntute di vernice viola cangiante con tacco 14 centimetri, talmente a spillo che ad ogni passo imbastisce il pavimento. Completa il quadro una parure di gioielli, finti come i soldi del monopoli, composta da orecchini pendenti, collana, bracciale e anello tutti tempestati di diamanti in pura plastica rigorosamente viola-lutto.

Commento del giovane rampante a cui la Capra fa un filo spietato: “azz, tutto sto viola non l’ho visto nemmeno al funerale di mio nonno!”

La capra lisciandosi una piega dell’abito risponde compiaciuta e vanesia:”…grazie caro…”.

immagineCase history estivo: mega festa celebrativa aziendale

Fattore 1: per l’evento di lavoro è necessario un look sobrio e professionale.

Fattore 2: Milano, giugno 2006, temperatura esterna 38°, tasso di umidità che neanche nelle paludi di Comacchio, effetto aria condizionata abbattuto dai 200 ospiti sudanti.

1 + 2 = 3  Indi per cui ...

la Capra si presenta con tailleur anni 80, interamente in lycra, rinvenuto da uno speleologo nell’armadio di Carmen Russo. Giacca doppiopetto con spalle  alla Mazzinga color blu cobalto e con bottoni dorati delle dimensioni di un piatto da frutta. Gonna con profondo spacco laterale e ricamo floreale color blu cobalto. Camicetta bianca completamente allacciata con foulard di seta blu cobalto legato al collo. Collant 70 denari riposanti color pantegana-morta-di-stenti-e-privazioni infilate in scarpe con zeppa di 14 centimetri.

Nota: le scarpe erano rosa e la zeppa era blu cobalto a fiorellini rosa.

Commento del giovane rampante a cui la Capra fa un filo spietato:”azzo, ti mancano il cappellino e il sacchetto per il vomito e poi sei tale e quale a una hostess della Pakistan Air Lines!”

La capra confusa ma gentile risponde:”in che senso sacchettino per il vomito? Al massimo se vuoi ti posso dare un fazzolettino di carta…”.

 
 
 

Kamikaze sano, scoppia di salute

Post n°22 pubblicato il 13 Novembre 2006 da Raffy_dgl
 

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Io non ho figli, almeno per il momento. Tuttavia guardo con una certa curiosità i metodi educativi che vengono applicati da amici e conoscenti per infondere una rigorosa disciplina negli giovani virgulti provenienti dai loro lombi.

Da fuori tutte sembrano famiglie felici e perfette fondate su un solido equilibrio tra i ruoli e sulla condivisione di altissimi valori di educazione e civiltà. Da dentro invece, per esser precisa da dentro il condominio in cui abito, basta un’osservazione superficiale per notare che non tutto è come sembra e che anche le logiche più ferree, se applicate ad una mente danneggiata dagli isterismi dei genitori, si trasformano in vere e proprie pulsioni criminali. Giusto ieri, per l’appunto, vengo svegliata dal furioso abbaiare del mio vicino del piano di sopra il quale, per dare i buongiorno collettivo al quartiere, appella il figlioletto di 9 anni così:” Allora! Porca miseria! E’già la terza volta che ti chiamo, alzati! Fosse per te dormiresti tutto il giorno, smidollato! Non si può sbatter via le giornate a poltrire! Se non ti alzi subito vengo lì e ti sbatto giù dal letto! Tutte le domeniche la stessa storia!”.immagine 

Mezza rintronata do uno sguardo alla sveglia sul comodino:

le 7 in punto...Ma quale genere di sadismo è mai questo?      Cerco di darmi una risposta mentre mi trascino verso la cucina a prepararmi un caffè e qui sento la voce cristallina della consorte del suddetto vicino che sbraita contro lo sventurato pargoletto:”Dai muoviti a far colazione che non sto qua tutta la mattina ad aspettarti! E guarda che se ti becco a mangiare ancora il cioccolato ti spacco la testa, hai capito? Che se poi ti viene l’acetone un’altra volta ti arrangi perché io non sto a casa a curarti!”.

Con un incipit così posso solo immaginare come sarà il resto della giornata di quel povero figlio, per non parlare del resto della vita.

Infatti non mi stupisco affatto quando qualche ora più tardi lo vedo scaricare i suoi 9 anni di frustrazione famigliare abbattendo a colpi di pallonate, degne per violenza e precisione di un capocannoniere di serie A, tutti i lampioncini del giardino il cui acquisto era stato deciso nell’ultima assemblea condominiale dopo un copioso spargimento di sangue e pecunia. immagine

Inizio invece a preoccuparmi quando, non essendoci più lampioncini a disposizione, il nostro amichetto tutto “lettino e cioccolato” inforca la bici e a velocità pazzesca si schianta come un novello kamikaze sulla siepe di bosso per poi fuoriuscire dall’altra parte lasciando dietro di sé un bruttissimo squarcio nel filare di piante magistralmente potate dal giardiniere. E’ chiaro nei suoi occhi un lampo di vendetta, una carica d’odio puro alimentata dal vigore della giovane età, quando decide che le vittime finali del suo agire debbano essere le rose rampicanti di quella del piano terra. Il cucciolo d’uomo si guarda intorno circospetto e, certo della sua impunità, si avvicina alla pianta, estrae l’imberbe augello e con evidente soddisfazione piscia pennellando immaginari ghirigori sul fusto della pianta. Spettatrice impotente ma solidale, prendo mentalmente nota di chiamare al più presto l’amministratore per la giusta rappresaglia e mi balocco nella certezza che, alla faccia di Pascoli, è sempre meglio non svegliare il fanciullo che dorme.

 
 
 

Per una volta, seriamente...

Post n°21 pubblicato il 11 Novembre 2006 da Raffy_dgl

Non ne posso più di far parte di quella massa di persone considerate idiote a tal punto da bersi tutte le palle che quotidianamente vengono loro propinate dalle cosiddette “elite” di questo paese, anche sui temi più drammatici e angoscianti. Stamattina leggendo il giornale scopro che io e altri 59 milioni di italiani saremmo talmente deficienti da accettare che un bambino di 2 anni e mezzo sia stato barbaramente ammazzato da sua madre durante una crisi di sonnambulismo. Si suppone che nessuno di noi trovi perlomeno paradossale che una persona si svegli, si lavi, si vesta, prepari la colazione per il marito e per il suo figlio maggiore, accompagni quest’ultimo alla fermata dell’autobus e infine tornata nel suo chalet piombi in uno stato definito di “parasonnia acuta e violenta” che la induca a fracassare la testa del suo bambino più piccolo per poi risorgere subito dopo ed essere in grado di chiamare i soccorsi. Non entro nel merito delle questioni giuridiche perché non sono sufficientemente preparata per analizzarle e comprendere le loro dinamiche. Tanto meno mi addentro nell’annoso dibattito tra innocentisti e colpevolisti perché ritengo sia una polemica da bar sport ricamata sulla pelle di un innocente e di una presunta innocente. Tuttavia provo un disgusto profondo per chi, tronfio sul suo piedistallo di potere, manovra la testa della gente senza il minimo scrupolo. Queste persone, che siano magistrati, politici, giornalisti o chiunque altro venga ascoltato negli ambienti che contano, offendono l’intelligenza di una nazione intera con la presunzione di una superiorità etica che nei fatti si infrange contro il più becero buon senso. Il tutto per cosa? Per trovare la solita scappatoia all’italiana che solleva dalla responsabilità chi questa responsabilità se l’è assunta in nome di un Paese e in difesa dei suoi cittadini, dei poveri idioti che una volta adoperati per ottenere consenso vengono ridimensionati nel loro ruolo di passivi spettatori ignoranti, creduloni e quindi impotenti.

In questa mia sparata senza capo né coda, mossa solo da un senso di schifo profondo verso quello che vedo e vivo sulla mia pelle, ho volontariamente omesso i nomi delle persone interessate per evitare di farmi dire che affronto l’argomento per farmi pubblicità o per finire nell’home page di libero, cose di cui sinceramente non me frega un cazzo.

 
 
 

La Capra nel dramma telefonico

Post n°20 pubblicato il 10 Novembre 2006 da Raffy_dgl
 

immagineOggi, ore 14.00. Sto parlando al cellulare con mio padre e quindi per tutte le chiamate in arrivo sul mio telefono si avvia la segreteria telefonica.

10 minuti dopo chiudo la conversazione e vado a sentire i messaggi.

 

Ore 14.02 Messaggio 1.

La Capra: “Prontooo? Raffy sono io, rispondi che ti vedo parlare per favore. (silenzio per qualche secondo e poi)

Raaaffy? Ma dai rispondiiii? Ma perché non mi rispondiii? Uffa ma che palle. Io però ti rispondo sempre eh? Ti volevo chiedere se lunedì puoi andare tu dalla”.

Fine messaggio, tempo esaurito.

 

Ore 14.05 Messaggio 2

La Capra: “Prontoooo? Ma ci seiii? Rispondimi che sto guidando e non c’ho neanche l’auricolare perché devo averlo perso da qualche parte. O forse l’ho lasciato in ufficio…boh…sarà il quinto che perdo e sto spendendo un capitale in auricolari…mi sa che metto il vivavoce nella macchina perché almeno mi risolvo il problema. …Dai ma rispondimiiiiiii….va beh comunque volevo dirti che visto che parto per il week end per lunedì mattina forse non riesco a tornare e allora volevo chiederti se potevi andare tu”.

Fine messaggio, tempo esaurito.

 

Ore 14.08  Messaggio 3

La Capra: “mmmm va beh, vedo che continui a non rispondermi, ti mando una email. Ciao”.

 

Ore 14.10 Nuovo SMS

La Capra: Ciao leggi la posta che dopo ti mando una email.

 
 
 

Uomo minuto cerca moglie a ore

Post n°19 pubblicato il 09 Novembre 2006 da Raffy_dgl
 

immagineLa fantasia e la razionalità possono convivere, sposarsi e magari procreare? Quanto sono distanti questi due universi? Tale riflessione nasce dal dubbio che in un rapporto di coppia non sempre sia possibile accettare gli aspetti distintivi dell’altro, sebbene all’inizio siano stati proprio quelli che ci hanno fatto innamorare. Io sognatrice lui pragmatico, io creativa lui matematico, io approssimativa lui rigoroso, io flessibile lui gatto di marmo.

Andiamo d’amore e d’accordo nel 99% dei casi ma poi l’1% mancante si fa strada di soppiatto nelle nostre vite distruggendo senza pietà un equilibrio stabile costruito negli anni.

E così magari per un futile e insignificante malinteso piovono ghigliottine dal cielo. Che afflizione.

Il fatto è che ieri sera ho registrato la puntata del Dottor House sull’unico DVD riscrivibile che ho trovato in casa.

Purtroppo proprio su quel DVD lui aveva registrato la finale dei mondiali comprensiva di tutti i collegamenti da Berlino pre e post partita… con Galeazzi che si cosparge di matriciana, con Gattuso che parla male dei tedeschi e bene della Preparazione H, e ancora il pulman che investe le orde sbandieranti, la rutilante festa al Circo Massimo, Alex “pettodipollo”Del Piero che canta We are the champions e infine i tifosi che, nell’estasi suprema, assaltano Mazzocchi.immagine

Se è dunque vero che avrei dovuto sospettare qualcosa per il fatto che quel benedetto dischetto era posizionato proprio sopra al filmino del nostro matrimonio (e quindi sul più alto gradino nella scala delle priorità) è altrettanto vero che non c’era scritto niente sull’etichetta.

Ecco, in questo frangente ho potuto subire tutta la collera convulsa che una mente cervellotica e razionale è in grado di concepire. A nulla sono valse le scuse più sincere né le numerose proposte di sesso estremo riparatore.

Si aggirava per casa scuotendo la testa con sprezzo del torcicollo intercalando sguardi omicidi nella mia direzione a lapidarie frasi accusatorie che, curiosa coincidenza, iniziavano tutte con: “Ma cazzo…” e finivano tutte con:”Ecchecazzo!”.

Non si è arrabbiato così nemmeno quella volta che ho ricevuto la notifica del blocco amministrativo della macchina per colpa di una serie di multe non pagate (malinteso che si è poi risolto felicemente con il pagamento delle contravvenzioni e delle more arretrate).

Forse non è il momento adatto per dirgli che il bandierone dell’Italia, appeso per 3 mesi sul terrazzo, è rimasto vittima di un piccolo incidente casalingo: l’ho lavato a 40° e mi sono andati insieme i colori. Oddio, niente di così grave, solo che il verde è diventato giallo, il rosso è diventato rosa e il bianco è diventato marroncino.

Un occhio esperto potrebbe notare la mutazione cromatica…

Ma è pur vero è che adesso è pulito…

 

 

 
 
 

Il canto di Troia

Post n°18 pubblicato il 07 Novembre 2006 da Raffy_dgl
 

immagineTutti coloro che, sui banchi di scuola, non sono rimasti affascinati dalla leggendaria guerra di Troia, dalla bellezza di Elena e dalle gesta eroiche di Achille ed Ettore, investano 12,50 euro, ossia il costo di questo libro, in un abbonamento trimestrale a GQ e si balocchino con le tette al vento di Antonella Mosetti per poi ammazzare la propria autostima con il test “soffri anche tu di ansia da prestazione?”

A tutti gli altri, invece, consiglio un tuffo carpiato con avvitamento nel 1200 a.C., quando da una sponda all’altra del Mar Egeo si consumavano passioni e vendette che hanno dato vita a uno dei miti più avvincenti della storia antica.

La caduta di Troia viene narrata in prima persona dai protagonisti e viene magistralmente orchestrata da Ulisse, l’uomo che per primo ha incarnato il concetto di “politicamente scorretto” e poi ne ha pagato le conseguenze per tutta la vita con una serie di sfighe pazzesche. Bellissimo.

 
 
 

Donna nana fa l'altezzosa

Post n°17 pubblicato il 06 Novembre 2006 da Raffy_dgl

In prima liceo la chiamavamo Tontola, perché era scema e perché era nana. La classica brava ragazza, moderatamente sfigata, che rimediava un 6 per 8 ore di studio continuativo. Cercava di sopperire all’intelligenza con un impegno costante nel leccare il culo ai professori e opportunisticamente ai compagni migliori di lei, con l’unico risultato di provocare negli altri quell'antipatia tipica dei parassiti.

Ieri sera l’ho rivista ad una cena di classe con i vecchi compagni di liceo e ascoltandola parlare per ore ho capito quale sarà il mio proposito per il prossimo anno: voglio ricoprire un ruolo di primaria importanza nel fallimento del Cepu, l’organizzazione prezzolata che sdogana la mediocrità meglio di un reality show.immagine 

La nana si è laureata la scorsa estate: 13 anni per fare scienze della formazione, praticamente una saetta nel firmamento universitario. Ci è riuscita solo dopo che sua madre ha acconsentito a pagarle 4 anni e mezzo di lezioni al Cepu sotto l’egida di un Tutor che è divenuto il suo maestro di vita e di pensiero.

Ne parla rapita come quelli che si sono iscritti a un corso di yoga e dopo due mesi si ritrovano adepti di una setta naturista con l’obbligo di venerare il Guru/fondatore anche se ti scopa la moglie con la scusa della posizione del loto, il tutto facendoti versare alla causa tutti soldi che possiedi comprese la casa, la macchina e la misera eredità della vecchia zia opportunamente parcheggiata in un ricovero.

E così ho scoperto che il Cepu è una sorta di famiglia allargata in cui i figlioli prodighi, più fuori corso delle 1000 lire, vengono accolti nel mondo della sapienza universale a fronte di scandalosi versamenti pecuniari. Resto sconvolta nell’apprendere che il Cepu controlla una sorta di finanziaria che concede prestiti per sostenere le spese di preparazione agli esami: più o meno come fanno le agenzie immobiliari per l’acquisto di una casa.

Ma il vero Leviatano dell’organizzazione è proprio il Tutor , un uomo, ma più spesso donna, con poteri soprannaturali che ti infonde nozioni di qualsiasi materia aiutandosi con condensati di libri e dispense rubacchiate nelle varie facoltà universitarie. La filosofia dell’organizzazione a delinquere è “arraffa la laurea per poter dire che l’hai arraffata”. Il fatto che gli adepti poi non abbiano imparato assolutamente niente è un effetto collaterale trascurabile che non ricopre particolare importanza nella dinamica degli eventi e nella testa degli sventurati cepu-sostenitori. La cena mi si blocca all’altezza del duodeno quando lei, la Tontola della mia adolescenza, con fare borioso mi guarda negli occhi e mi comunica: “Adesso sto pensando di prendere la seconda laurea, magari in ingegneria…” .

Signore ti prego, fa che non debba mai progettare una strada, un ospedale o una scuola…

 
 
 

BUON COMPLEANNO Gnocca!

Post n°16 pubblicato il 02 Novembre 2006 da Raffy_dgl
Foto di Raffy_dgl

Compie 4 anni oggi. La sua bellezza è più travolgente che mai e non viene offuscata nemmeno quando si tuffa nelle pozzanghere di melma o quando si avventa famelica sulle cacche di cavallo che incrociano il suo cammino.

Certo, non è un genio…tende a cadere di testa dal divano mentre, in piena fase r.e.m., sogna di correre nei verdi prati o  di nuotare negli stagni putridi e questa peculiarità non giova alla sua brillantezza intellettuale.immagine

Tuttavia quando riporta un legnetto, una pallina o, più spesso, un topo morto i suoi occhi luccicano d’arguzia e un lampo di soddisfazione le attraversa i lineamenti radiosi.

Quando una è gnocca, è gnocca e basta: questo per zittire i critici più indisponenti.

In regalo per lei stasera una pappa speciale, spaghetti stracotti con abbondante parmigiano sapientemente combinati a crocchette olistiche al gusto di pollo.

immagineProbabilmente domani avrà la caghetta ma l’eventuale  catramazione del parquet è un rischio accettabile al fine di celebrare degnamente il giorno in cui è nata.

 
 
 

Ricordi di viaggio

Post n°15 pubblicato il 01 Novembre 2006 da Raffy_dgl
 

Approfitto della giornata festiva per mettere un po’ d’ordine nelle cianfrusaglie accumulate e trovo in fondo a un cassetto un ricordo lontano nel tempo. C’è chi torna da un viaggio con malloppi di fotografie e chi con chilometri di filmini con cui ammorbare gli amici. E poi c’è mio marito che torna dall’Olanda con mazzi di tulipani di legno a grandezza naturale (autodistruttisi sullo zerbino di casa) o dall'Inghilterra con pregevoli tentativi di diffondere la sicurezza universale, come quello che riporto qui sotto. E’ una scheda con le istruzioni in caso d’incendio attaccata alla porta di una stanza d’albergo a Londra e opportunamente tradotta con Babel fish per i clienti italiani.

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Fire instructions, if you discover a fireimmagine

Istruzioni di fuoco, se tu scopri un fuoco

1 Immediately operate the nearest fire allarm call point, by breaking the glass

Immediatamente operare il punto di chiamata di allarme di fuoco più vicino, rompere il bicchiere

2 Close the doors and windows of the room concerned, if it save to do so

Chiudere le porte e le finestre della stanza interessata, se assicuro che fa così

3 Give the location of the fire to the receptionist or night porter at the reception desk

Dare la posizione del fuoco al telefonista o al facchino di notte al banco del ricevimento

4 Evacuate the building as detail below

Evacuate che la costruzione ha dettagliato come di sotto

On hearing the alarm at night

Sull’udienza dell’allarme di notte

5 Put on a dressing gown or coat and shoes

Metta sopra un abito di preparazione o un cappotto ed i pattini

 6 DO NOT stop to dress fully

Non fermare al vestito completamente

7 Ensure that any other occupants of your room are awake

Assicurare qualunque altro occupante della sua stanza se è sveglio

8 Go to the place of assembly shutting all doors behind you

Vada al luogo di montaggio che chiude tutti i portelli dietro voi

 During the day

Durante il giorno

9 Go at once to the place of assembly

Andare subito al luogo di montaggio

10 Exit signs and directional arrows are displyed for your guidance

I segni dell'uscita e le frecce direzionali sono mostrate per il vostro consiglio

 Act quietly do not stop to collect personal belongings, do not attempt to pass others on your way to the assembly point!

L’atto tranquillamente, non fermare a raccogliere le proprietà personali, non tentare agli altri di passo sulla tua maniera al punto di montaggio!

 

 

 
 
 

she's back

Post n°14 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da Raffy_dgl
 

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Io in fondo le voglio anche bene. Ma sì, tutto sommato sono convinta che le ore spese insieme alla Capra siano il mio passaporto per il paradiso. Premetto che quando scrivo di lei mi scopro a censurare alcuni dei suoi parti cerebrali perché so in partenza che senza prove nessuno mi crederebbe. Prevale in me una sorta di pudicizia, un pudore che purtroppo lei non prova nemmeno nelle situazioni più formali e potenzialmente imbarazzanti. Quali? Per esempio quei consessi diabolici e perversi chiamati “riunioni di lavoro” in cui si parla a turno senza ascoltare quello che dicono gli altri con il solo scopo di far colpo sul capo/cliente davanti ad uno stuolo di partecipanti che annuiscono con aria ebete.

Antefatto, oggi, ore 9.30

La Capra: Raffy scusa cosa vuol dire background lavorativo?

Io: mah, dovrebbe essere il vissuto professionale di una persona, fatto da tutte le esperienze di lavoro che hanno fatto acquisire delle competenze…immagine

La Capra: mmm…ma scusa, ma back non vuol dire dietro? No perché io mi ricordo che quando ho preparato l’esame d’inglese all’università back voleva dire dietro, tipo you come back, tu torna indietro…

Io: sì letteralmente back significa dietro e ground è terreno, in italiano sarebbe retroterra,  praticamente la strada che hai percorso, il tuo vissuto appunto.

La Capra: ah ok, come pensavo io infatti.

Io: ….sì però se non sei convinta del significato non usare termini stranieri…

La Capra: ah sì va beh.

Fatto, sempre oggi, ore 10.00.

Riunione di lavoro, 7 partecipanti comprese io e la capra. Siamo alla fine, io ho già dato, è il suo  turno di parlare e inizia a blaterare le solite minchiate. Dopo 5 minuti sto già pensando alla scissione dell’atomo quando da molto lontano giungono alle mie orecchie le seguenti parole…

La Capra: “…e per quanto finora espostovi ritengo che la persona più afferrata per coordinare il progetto sia Raffaella, perché come ho detto ha accumulato talmente immaginetanta esperienza dietro, diciamo il suo vissuto a tergo è talmente ampio soprattutto in ambiente lavorativo, che è la più pratica su questo argomento. Tutti sanno che ha battuto veramente molto terreno e molta strada in questi anni e insomma mi sembra proprio la persona più indicata”.

Alzo lentamente lo sguardo e incontro 10 paia di occhi fissi su di me che fanno pendant con sorrisetti misti di scherno e compassione.immagine

Pur diventando paonazza, con dignità abbasso gli occhi e con maniacale perizia conto tutte le venature del tavolo di marmo cercando il nome più appropriato per ognuna di loro…puttana, vacca, mignotta, laida, lurida, impestata e così via.

 
 
 

Il giuoco dell'oca

Post n°13 pubblicato il 30 Ottobre 2006 da Raffy_dgl
 

Dopo aver letto un divertente post di croce_delizia 77, ieri ho ceduto alla tentazione di accendere la tv, cosa da non fare mai di domenica pomeriggio se si vuole preservare la motilità neuronale. Ore 17.35 Rai 1 mi propone un Massimo Giletti più permanentato del solito che imbastisce con 5 sgangherati ospiti una discussione sul tema: la tv di oggi è maschilista? L’arguto gruppetto disquisisce sulla trasmissione della concorrenza “pupe e secchioni” dichiarandola ovviamente uno strumento del demonio.Ore 17.40 Canale 5 mi propone il jeans attillato di Paola Perego che, compressa ma indomita, orchestra un dibattito dal titolo: la tv di oggi è donna? Gli ospiti parlanti sono quelli che devono arrotondare le entrate a fine mese e per questo la trasmissione “pupe e secchioni” viene rappresentata come il nuovo traguardo dell’antropologia televisiva.

In entrambi i mercati del pesce non si capisce un cazzo perché come sempre starnazzano tutti.

immagineLe uniche che stanno zitte sono due oche, vere, che ogni tanto vengono inquadrate da un cameraman pietoso del pubblico a casa. Con eleganza sopraffina le oche tacciono e si guardano intorno. Nei loro occhi è limpida la domanda: "ma quanto saranno coglioni i telespettatori?"

Vincono le oche, senza dubbio.

 

 
 
 

Verità supposte colpiscono alle spalle

Post n°12 pubblicato il 27 Ottobre 2006 da Raffy_dgl
 

Se il DNA non è un’opinione fra 20 anni mi aspetto di essere completamente ossessivo-compulsiva. E’ una tradizione di famiglia, alla nascita insieme al primo schiaffo sul culo ci arriva anche una personalità border line. C’è chi si tramanda i servizi da thè e chi manie irrazionali e inestirpabili.

Mia madre mi ha tramandato un’ansia congenita per svariati elementi primo fra tutti la corrente d’aria. La mia prima parolina non è stata papà, né mamma, né pappa, è stata: “chiudilaportachefacorrente”.

Nessun terrorismo islamico, nessuna devastazione naturale, nessun male incurabile potranno mai oscurare il vero pericolo che da sempre minaccia la mia vita. immagineRicordo un episodio, io e lei siamo in strada, all’aperto, e stiamo per entrare in un giardinetto recintato. Dietro di noi strada polverosa, davanti a noi 400 metri di prato ingiallito dalla siccità, sopra di noi il cielo terso di agosto, sotto di noi la terra calda per i 35 gradi all’ombra. Mia madre si avvicina al cancelletto, lo apre, entra nel giardino, si volta, mi guarda e con un’ombra di preoccupazione mi dice: “chiudi la porta che fa corrente”. Un brivido mi ha percorso la schiena mentre, totalmente soggiogata, chiudevo quel cancello che separava l’aria dall’ aria.

Ma non si può vivere nella paura e per superare la fragilità del nostro essere dobbiamo trovare nella verità assoluta la sola via scampo per scongiurare l’estinzione.

A casa mia la verità assoluta è la supposta, la vera panacea di tutti i mali del mondo. Fino a 13 anni son venuta su a filetto e supposte, non necessariamente in quest’ordine, il che ha provocato in me la tendenza al colesterolo alto e l’istinto a camminare guardandomi le spalle.immagine

Quando mi sono rotta un ginocchio sui campi da sci mia madre ha guardato con disprezzo l’ortopedico alto-atesino, plurilaureato, che mi aveva ricomposto la frattura e, a mezza voce, mi ha rassicurato con le agghiaccianti parole: “poi in albergo ti do la supposta”.

La ribellione è iniziata lì, in quel pronto soccorso della Val Badia in cui ho capito che la verità assoluta, pur percorrendo strade talvolta tormentate, riesce sempre a raggiungerci nel nostro intimo più profondo.

 
 
 

La Capra nelle tenebre

Post n°11 pubblicato il 26 Ottobre 2006 da Raffy_dgl
 

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Henry Ford diceva: Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina”.

Oggi, telefonata delle 12.55.

LA CAPRA (angosciata): ciao Raffy senti devi aiutarmi, sono nella merda, ti prego ti prego….

IO (rassegnata): …Va beh, dimmi…

LA CAPRA(disperata): Ho fatto la ricerca che mi ha chiesto il cliente ma non ho trovato niente di niente! Ti giuroooo!

IO: per che ora gli serve?

LA CAPRA (totalmente sopraffatta dal panico): Devo consegnare tutto per oggi alle 17.00! Ma ti rendi contooooo? Ma come facciooo! Non so da che parte cominciare…insomma praticamente sto rantolando nel buio!!!

 

 

 
 
 

Libri permanenti

Post n°10 pubblicato il 26 Ottobre 2006 da Raffy_dgl
 

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I libri permanenti sono quei libri da cui non riesco a separarmi.

Per carattere non sono gelosa di niente e di nessuno, non per bontà ma per assoluto menefreghismo congenito. Sono gelosa solo di libri le cui parole sono rimaste impresse nella mia mente per il loro valore e per quanto hanno saputo lasciare in me.

 

Uno di questi è

LA CONCESSIONE DEL TELEFONO.

Camilleri è noto per la saga del commissario Montalbano che è apprezzabile ma non quanto alcuni dei suoi racconti meno conosciuti.

La concessione del telefono è un romanzetto pungente e dissacrante.

Secondo me è una vera perla di comicità narrativa.

 
 
 

DONNA STUFA VA IN CALORE

Post n°9 pubblicato il 25 Ottobre 2006 da Raffy_dgl
 

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L’inverno inizia davvero solo quando al Tg appare l’annuale servizio sull’influenza in cui ci avvertono che, se non facciamo il vaccino, moriremo entro il prossimo Natale in un lago di deiezioni con atroci spasmi intestinali. Se ogni anno non vedessi la faccia rubizza del farmacista che, ammiccando dallo schermo, mi dice che presto sarò colpita dalla più feroce epidemia del secolo, non riuscirei a fare il cambio dell’armadio e a cavar fuori dai cassetti canforati l’intimo in lana di vetro. E’ importante al giorno d’oggi avere delle coordinate precise che ti aiutino a non cedere all’insana  tentazione di usare la testa.

Ieri per esempio ho razzolato a vuoto per mezz’ora al supermercato dove, davanti al banco della frutta e della verdura, ho finalmente capito il profondo significato di alcune parole che da anni ossessionano la mia vita lavorativa:

“LE SFIDE DELLA GLOBALIZZAZIONE”

Anni or sono codeste sfide erano le conseguenze più o meno nefaste del rapido sviluppo delle economie asiatiche, o della comunicazione planetaria nata con il villaggio globale. Oggi è “sfida della globalizzazione” anche trovare un parcheggio in centro o una maglietta in cui ci stiano entrambe le tette.

Detto ciò la mia personale “sfida della globalizzazione” è stata riuscire a riempire il frigorifero con frutta e verdura proveniente dal suolo italico. Perché devo comprare funghi con uranio impoverito giunti dalla Bosnia quando le colline moreniche lombarde mi offrono porcini alla nazionale diossina? Perchè devo farmi la spremuta mattutina con arance terroriste basche quando posso tranquillamente soddisfare il mio fabbisogno di vitamina C con mafiosi italici agrumi? Ho lì nel porta frutta due prugne israeliane comprate il 9 settembre scorso: un mese e mezzo e sono ancora acerbe, dure come blocchetti di porfido. Sono lì che mi guardano beffarde sapendo che se provassi ad addentarne una dovrei far marchette fino al 2012 per pagare la parcella del dentista. Aspetto ancora due giorni e poi le vado a tirare nella vetrina di McDonalds.

Il colpo di grazia, però, l’ho ricevuto al Bricocenter di Cinisello Balsamo, un luogo perverso in cui entri per comprare una lampadina ed esci con una serra smontabile in pvc, di 16 metri per 16, adatta per la coltivazione sia di piante tropicali che di virus letali mutanti, il tutto per 999,99 euro.

Essendo che la sera prima erano apparsi la Madonna a Medjugorie e il servizio panico/influenza sul Tg delle 20, i solerti Brico-addetti avevano esposto in bella mostra alcune stufe di finta maiolica in finto stile tirolese. Incuriosita mi avvicino e, visto che la serra per la coltivazione del ceppo mutante dell’Ebola l’ho già comprata, mi accosto al cartellino e leggo…MADE IN ECUADOR.

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immagineOra, a bocce ferme, chiediamoci: ma che cazzo ne sanno gli ecuadoriani di stufe tirolesi?

 
 
 

Dannata La Capra d'annata!

Post n°8 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da Raffy_dgl
 

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"...la mia idea per il progetto del sito internet dell'azienda XX è che il brand venga degnamente e accattivantemente espresso attraverso una strategia sinergica che si avvale di una dinamica affiliante per i web-utenti, per cui il websito deve necessariamente avere una dinamica altamente performante in modo da costituire un sistema relazionale evoluto che testimoni il no out (voleva dire Know How) di un'azienda estremamente internet oriented".

 

Questo brano è tratto da una lettera che la Capra ha spedito molto tempo fa a un cliente e sarebbe già allucinante così com’è senza altre spiegazioni. Ma io sono una precisa e quindi vi informo che:

1. l’azienda XX è un artigiano che produce e commercia prodotti per l’arredo da giardino (fontanelle di pietra, panchinette, lampioncini, stagni finti, i nani di Biancaneve, ma anche quelle raccapriccianti grotte finte con dentro la Madonna e amenità varie)

2. Il titolare, destinatario della lettera, ha 70 anni e vende i suoi manufatti alle parrocchie, alle associazioni per gli anziani e a qualche casa di riposo. Quando ci ha contattato desiderava un depliant di 4 fogli con una breve descrizione della sua attività e 4 foto dei suoi prodotti.immagine

3. Il titolare, ricevuta la lettera, mi ha chiamato e  in perfetto idioma longobardo mi ha detto:

“Sciura, mi g’ho ricevù la lèttera della so’ amisa (La Capra) ma c’ho minga capit nigut! Sal’è che vol dir? Mi vuria sulament el depliant minga sta roba chi… me la sa ciama? Ah sì, la strategia sinergica e el vebutenti e anca l’intrepet orient…ma cusa l’è sta roba? G’era minga nel preventivo….”

Che tradotto per i non praticanti significa:

“signora, ho appena ricevuto una lettera dalla sua collega ma ci sono alcune cose che non mi sono del tutto chiare. In effetti io avevo chiesto un depliant che credo si discosti leggermente da cose come “la strategia sinergica, i web utenti e l’internet oriented”. Proprio non capisco…e, se non erro, queste cose non erano nel preventivo concordato…”

 

Traete voi le debite conclusioni e ricordatemi nelle vostre preghiere.

 
 
 

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LA GALLINA

Soventi a pronunciar
mio nome
a indicar stupidità di donna
quando pari a bellezza
è inadatto cervello
or dico io
da antichi avi
mai affezione
v'è stata per
l'umana razza
e il pugno
che s'apre amorevole
al lancio di grano
è lo stesso con forza
ad avvitarci il collo
perciò mai fiducia
abbiam riposto
in tali malvagi
che del tradimento
non sanno farne a meno
nemmeno tra la loro
stessa specie
...
siamo poi così stupide
noi galline?

di Michael Santhers

 

La stagista fa carriera molto rapidamente...

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Nuova stagista caldamente raccomandata

da Paolo il Silenzioso

- L'Araba Infelice - immagine

Lavoratrice indefessa sopra e sotto le scrivanie dimostra particolare predisposizione alle relazioni interpersonali e, talvolta, al lavoro in team ma solo se composto da selezionatissimi amanti dell'igiene.

 
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