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sposiamone la campagna


 Ci sono diversi metodi di lavorazione dei jeans per ottenere il loro sbiancamento e per la realizzazione sul tessuto del cosiddetto effetto usato; uno di questi metodi è quello chiamato sandblasting  ovvero il processo di sabbiatura che porta allo sbiancamento dei jeans che viene effettuato manualmente; questo procedimento consiste nell’utilizzo di un getto di polvere di biossido di silicio ad altissima pressione, che viene indirizzato sul tessuto; come testimoniato dal servizio trasmesso da  Le Iene  nella puntata del 5 ottobre 2011, queste lavorazioni vengono spesso realizzate in stabilimenti localizzati in Paesi quali la Turchia, fino all’introduzione del divieto e Pakistan, Cina ancora adesso dove la regolamentazione dei diritti dei lavoratori sono molto carenti; spesso in questi stabilimenti i lavoratori effettuavano questi trattamenti privi di ogni dispositivo di protezione tant’è che molto diffusa la silicosi, malattia mortale; per combattere questa prassi l’associazione abiti puliti ha lanciato un anno fa la campagna « Stop ai jeans sabbiati » che si inserisce all’interno della campagna internazionale dell’associazione « Clean clothes campaign » che si occupa da 20 anni di denunciare i trattamenti dei lavoratori sfruttati nel settore dell’abbigliamento;già molti marchi italiani ed internazionali hanno deciso mettere al bando pubblicamente il sandblasting  nella lorocatena di fornitura