Post n°2379 pubblicato il
21 Maggio 2012 da
chandruzzola
in occasione dei Giochi olimpici di Londra sono state scelte come « mascottes
» due peluche di Wenlock e Mandeville, la cui immagine dovrebbe essere riprodotta
su portachiavi, pupazzi, adesivi, spillette; secondo un rapporto diffuso dalla
« Campagna Play Fair » cartello internazionale di federazioni sindacali e organizzazioni
non governative, i predetti gadget sarebbero prodotti da imprenditori cinesi
che impiegano illegalmente minori, costretti a lavorare in condizioni insalubri,
maneggiando prodotti e strumenti pericolosi per la loro incolumitàdal rapporto Toying with workers’ rights emergerebbe che la produzione delle mascotte e dei sopra citati gadget sarebbero state commissionate a due fabbriche della provincia cinese di Guandong: la prima alle porte di Huizhou, produrrebbe le spille, impiegando dai 500 ai 1.000 operai; la seconda, situata in un’area rurale, isolata, produrrebbe i precitati « peluche- mascotte » impiegando tra i 250 e im, 600 operai. Nei due opifici non sarebbe
rispettato neanche uno dei nove standard sanciti dal codice di condotta del comitato
organizzatore dei Giochi olimpici e paraolimpici di Londra (Locog) che chiede un
salario di sussistenza, lavoro sicuro, condizioni salubri, libertà sindacali, per i
relativi operai, e in particolare « il divieto di fare ricorso al lavoro minorile »;
appare sconcertante che per la produzione delle spille vengano impiegati
bambini, in violazione non solo del codice Locog, ma della stessa legislazione cinese;
i lavoratori adulti percepiscono una retribuzione inferiore al minimo garantito
dalle stesse leggi cinesi, senza alcun versamento previdenziale, nonché per le assicurazioni mediche;
i predetti stipendi sarebbero così bassi da costringere gli operai a superare
il numero legale di 36 ore, svolgendo straordinari — quasi sempre obbligatori —
di oltre 100 ore al mese, con turni di 24, privati persino del giorno di riposo settimanale; gli operai cinesi in parola non avrebbero
conoscenza del relativo contratto, che prevedrebbe la comminazione di una pena
pecuniaria, qualora uno di questi decidesse di dimettersi prima della scadenza
quinquennale del relativo contratto;
nella fabbrica, produttrice delle spille in parola, sarebbero usati prodotti chimici pericolosi per la salute degli operai adulti e bambini; in quella produttrice dei peluche
i dormitori non avrebbero ricambio d’aria e l’acqua calda sarebbe scarsa. Le
ispezioni spesso sarebbero preannunciate e i lavoratori, che temono per il loro posto
di lavoro, sarebbero minacciati o corrotti per ingannare gli stessi ispettori;
i costi delle mascotte olimpiche si aggirano sulle 20 sterline, a fronte delle 26
sterline settimanali, percepite dal lavoratore cinese che l’ha prodotta;
gli organizzatori prevedono che le due mascotte aumenteranno le vendite del
merchandising olimpico — portachiavi, pupazzi, adesivi, spillette — di un miliardo di
sterline, quasi un miliardo e 200 milioni di euro; poi
ogni anno, il 12 giugno, si celebra in tutto il mondo la suddetta « Giornata
mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile