mio diario

Ieri


pomeriggio ho visto la psicologa e non ho passato tutto il tempo a piangere. Malgrado io non abbia ancora ben chiaro come possa essermi d'aiuto, perché un medico che non prescrive analisi e farmaci faccio fatica a considerarlo tale, la possibilità di parlare e raccontarmi tranquillamente mi ha fatto sentire meglio. Quando sono tornata a casa ho trovato mio marito e nostro figlio minore sdraiati sull'erba. E' stata una bella giornata di sole, mio marito ha rasato il prato, il grande ha trapiantato un alberello e il "piccolo" si è divertito da matti con l'arco e le frecce che gli ho comprato l'anno scorso al Romics. Mentre parcheggiavo l'auto, la scena che vedevo era di una tale serenità, io mi sentivo bene, sembrava una scena da film. Peccato che non siano così tutti i nostri giorni. Però è a questo progetto che tutti quanti dobbiamo lavorare. Cioè, non vivere per respirare e basta, ma essere felici, goderci gli affetti, la bellezza che abbiamo intorno, perché c'è, esiste.La realtà è una, una soltanto. Ma noi, col nostro umore, la nostra predisposizione d'animo, la vediamo in tanti modi diversi. Come l'esempio del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Devo imparare a vederlo in maniera positiva. Perché soffrire quando si può evitare?