mio diario

Ieri


stavo proprio male. Agitata,  in preda ad una sottile ansia che mi stringeva il torace, non riuscivo a respirare. mi sono imposta di andare in palestra e, per un po' ho accantonato quello stato d'animo. Ma appena fuori di lì..Mi sento in prigione. Ogni passo che faccio è una violenza, perché invece io vorrei lasciarmi andare, scivolare nell'oblio. La psico mi dice che sono "gravida" di tutte le cose che mi sono successe negli ultimi tempi, anche se a dirla tutta, è da cinque anni che sto accumulando. Come un palazzo lesionato, crepa dopo crepa, ogni delusione, ogni dolore, ogni preoccupazione, ogni sofferenza, diventano lesioni che minano la struttura. E allora bisogna ristrutturare. Ma io non ho le forze per farlo da sola. Devo uscirne. Ce la devo fare. Non solo per me. Non vorrei ma non sono responsabile solo di me stessa. Devo essere forte anche per la mia famiglia. Loro hanno bisogno di me, mio malgrado.