mio diario

Delle idee, dei pregiudizi, delle opininioni


Chiamatele come volete, ma esse regolano tutti i rapporti che intercorrono tra noi e il nostro prossimo. Non possiamo fare a meno di decorare con la nostra opinione qualunque fatto, qualunque persona. L'obbiettività non esiste, non può esistere. Non siamo capaci di accettare l'evidenza di un fatto per quella che è. C'è sempre quel ma, quel beh però, a personalizzare le cose. Questa considerazione non la faccio riferendomi agli altri o a qualcun'altro in particolare. Sono io la prima che non riesce a guardare le persone senza il filtro di quel che so di loro. Specialmente se è negativo. Ma anche io mi troverò sotto quella lente allora, no? E se io considero gli altri negativamente per il male che mi hanno fatto, qualcuno farà lo stesso con me. L'insegnante di Jane Eyre, quando la ragazzina si lamenta delle cattiverie subite in famiglia, le risponde che è molto facile vedere il male che riceviamo, ma non altrettanto facile vedere il bene che ci viene fatto. Sforzarsi di vedere le persone in modo positivo ci fa sicuramente sentire meglio, ma non ci mette al riparo dal male. Mica le persone diventano buone nei nostri confronti solo perché noi lo desideriamo, no? Magari!