mio diario

Forse


è un comportamento un po' infantile, forse è vero che certe questioni irrisolte nel tempo, continuo a portarmele dentro e mi pesano e mi corrodono.  Il fatto è che io continuo ad avere una tristezza latente che mi accompagna e, non appena trova spazio, m'invade gli occhi e i gesti. Ammutolisco. Faccio fatica ad uscire dal letto la mattina e durante tutto il giorno non vedo l'ora di tornarci. Non ho proprio sonno, è più il desiderio o forse una vera necessità di spegnere i neuroni e mettermi in stand-by. Almeno, da quando la sera prendo le gocce, riesco a dormire, perché fino ad un mese fa il mio stare nel letto con gli occhi sbarrati era davvero pietoso.  Voglio uscire da questa palude. Chi mi conosce dice che la vera me non è così e mi esorta a sforzarmi di tornare com'ero. Ma io non ho ricordi positivi.Ieri sera dentro "Cime tempestose" ho trovato una foto in cui una me diciassettenne  sorrideva all'obbiettivo, trattenendo i lunghi capelli con le mani, mentre il vento  le appiccicava i vestiti mettendo in mostra l'eccessiva magrezza. Io non ero diversa da ora: sapevo fingere meglio.