mio diario

Sul post del 17 giugno


Non è facile capire che esistono effettivamente mali che non si vedono. Ma la sofferenza, anche quando impariamo a nasconderla bene, in qualche modo viene fuori. E chi la conosce per se stesso la riconosce negli altri. Ho avuto momenti terribili, non l'ho mai detto a nessuno, meditavo di morire, immaginavo di non esistere, sono stata davvero sull'orlo dell'abisso, e guardare dentro quell'orrore non mi faceva paura. E' il forte senso di responsabilità nei confronti dei miei figli a tenermi al di quà, ad impedirmi di fare il passo. E, purtroppo o per fortuna, capisco che devo imparare a star bene, che la vita ha sempre ragione anche quando io non ne conosco i motivi. Ora riconosco altri che, a loro volta, mi riconoscono. E mi sento almeno un po' compresa. Grazie.