mio diario

Non si sa mai


da dove ti può venire un aiuto o un'idea utile. Allora meglio non sottovalutare cose un tantino insignificanti tipo un certo romanzetto un po' osé (che, ci tengo a precisare, non ho comprato, mi  è arrivato in omaggio con una rivista a cui ero abbonata). La protagonista un giorno si sente male, ha dei fortissimi crampi e perde i sensi per via del dolore. E nel delirio si ritrova a ricordare e rivivere certe esperienze che nel passato l'avevano segnata. Nel corso della sua vita, ogni sofferenza, ogni pianto, ogni delusione, si erano accumulate dentro di lei fino a renderla incapace di sperare in una vita felice. Lei non credeva nemmeno di meritare la felicità. Questo suo  travaglio interiore si trasforma in un travaglio vero in cui, come in un parto, lei si trova ad espellere una ad una tutte le esperienze negative della sua vita. Beh finisce con la sua guarigione psicologica, s'innamora, visse per sempre etc. etc.Che c'entra questo con me? La mia doc dice che il mio malessere attuale è frutto delle mie esperienze passate. Giusto, no? E allora, parlando, cominciano a venir fuori certi ricordi dolorosi, accumulati profondamente dentro di me. Io ho sempre tenuto diari, per sfogarmi scrivendo. Ma mi sono accorta che certe cose non sono mai stata capace, non solo di dirle, ma neppure di scriverle. Quando avevo dieci anni, una mia cugina morì di leucemia. Aveva cinque anni ed era bellissima. Perfino quella volta mi sono sentita in colpa. Pensavo che avrei dovuto morire io. Perché sentendomi meno amata, pensavo che la mia morte avrebbe causato meno sofferenza. Chissà?