mio diario

Un viaggio lungo mille chilometri inizia con un piccolo passo.


Così recita un antico aforisma cinese.Oggi lo confermo io che, in questi giorni, di piccolipassi ne ho fatti più d'uno.Il primo, che ha lasciato a bocca aperta mio marito, è che ho fatto il bagno in mare. Ho avuto paura, per non so nemmeno quanto tempo,anche solo di guardare il mare. Ho evitato finché ho potutodi andare in spiaggia, mandando i miei figli con i nonni,con gli zii o con chiunque altro disposto a portarli,dicendo che avevo da fare, che dovevo lavorare.Mi spaventava anche solo la vista dell'acqua.Un piccolo passo.Il secondo: guidare in autostrada combattendo l'assurda paura delle discese e delle curve.Qualche tempo fa ho raccontato a mio marito di questae altre fobie che mi hanno colpita negli ultimi tre, quattro anni.E così ha cominciato a capire il perché di certi miei comportamenti.Prima 170 km in un'ora e un quarto.Dopo 170 km in due ore e mezza.Era arrivato addirittura a sospettare una mia relazioneextraconiugale.Ora  sa e, mentre eravamo in vacanza, essendo costretto achiedermi di sosituirlo alla guida perché troppo stanco, si è seduto dietro di me e, di tanto in tanto, mi stringevale spalle e mi sussurrava:"brava".Un altro passo: la funivia.Mi ha chiesto conferma con lo sguardo.Poi mi ha presa per mano e per tutto il tragitto non ha smesso di sorridermi. E' questo l'uomo che ho accanto.Sbagliavo a tenermi tutto dentro. Quello che non sapeva,cercava di indovinarlo. Ma, tra i suoi film e il mio stato mentale,siamo finiti in un vortice di dolore e incomprensione. Ho fatto alcuni piccoli passi ma, per tornare quella che ero,quella che chi mi sta accanto si merita, devo fare ancora altri passi, piccoli, uno alla volta.