mio diario

Enimgi di prima mattina


Siamo diventati un popolo di incivili o eravamo già così? Ieri al tg abbiamo visto le immagini della lite nel metrò di Roma e il mio piccolo( lo so che è ridicolo continuare a chiamarlo così..1.65!!) dice "mamma, guarda, dove mi dici sempre di fare svelto e occhi aperti". Certo perché nel cortile dell' Anagnina bivaccano personaggi poco rassicuranti, gli scippi sono all'ordine del giorno e la gente che usa la metro per andare a scuola o al lavoro e quindi non può farne a meno, è costretta a usare la massima attenzione a tutto. Certo questo succede ovunque. Non è che la metro di Roma sia più pericolosa di quella delle altre città. Però che una donna si ritrovi a terra ferita e la gente le passi intorno come se quell'ostacolo fosse un fagotto di stracci puzzolenti e non un essere umano che ha bisogno d'aiuto...?!? E' questo secondo me il segno della nostra inciviltà, della nostra disumanità. Dice bene mio marito: "Se chiami il 113, invece di dirti grazie tante ti creano grane come se fossi tu il responsabile e non il testimone" Ma il nostro fastidio è più importante del nostro istinto umano? Ma ce lo abbiamo ancora un istinto che ci faccia riconoscere gli altri come nostri simili? Non voglio rassegnarmi a questa logica. Non posso accettare che chi si ferma a soccorrere chi ha bisogno sia acclamato come l'eroe del giorno. Qui bisogna innanzitutto fare chiarezza su quel che è giusto e quel che è sbagliato. Non è una questione religiosa o etica o morale. E' semplicemente l'essere umani. La romena aggredita, il tassista massacrato di botte, la nipote uccisa. Non serve neppure chiamarli per nome. Sono tutti sinonimi e tutti vittime della stessa nostra disumanità.