mio diario

Oggi


è il 31 dicembre, ultimo giorno di un anno complicato ed intenso. Ma chiudere un anno non vuol dire chiudere automaticamente tutte le questioni che mi hanno impegnata. Ho dovuto combattere in tante sfibranti battaglie, schierando il mio piccolo ma fiero esercito, su tanti fronti e, a questo punto, momento giustamente deputato ai bilanci, non sono in grado di dire se e dove ho vinto, perso o chiuso senza infamia e senza lode.Mi sono accorta che, alla soglia dei 40, sono ancora afflitta dalle insicurezze tipiche dell'adolescenza. Combatto contro me stessa e chi mi sta intorno per affermare la mia personalità e le mie capacità. Non so distinguere le manifestazioni di sincero e obbiettivo apprezzamento dai  falsi complimenti, attribuendo gli uni agli altri in ogni caso alla  seconda categoria.Eppure, se fossi capace di guardarmi da fuori, come a volte tento di fare, credo che vedrei risultati decisamente positivi nelle mie quotidianità, affermazioni di valore, di scelte intelligenti. Ma ho paura di attribuirmeli. Assurdo,no? Di certo in controtendenza in una società in cui tanti si attribuiscono meriti  che non gli spettano, che si dicono intelligenti mentre dimostrano inequivocabilmente di non esserlo.Anche e soprattutto nel lavoro mi sono dovuta imporre per portare avanti la mia idea, ho sprecato tante parole e, purtroppo anche tante lacrime nervose e stizzite. Potevo risparmiarmele perché sono stati i fatti e i numeri a darmi ragione. Ho sempre detto che detesto questo lavoro, che non mi sono cercata, che non ho scelto perché volevo fare tutt'altro nella vita. La verità è che sono capace. Posso fare, se voglio fare.Chiudo quest'anno con un paio di tarli a scavarmi gallerie sempre più nascoste e profonde, mentre so benissimo che le questioni non chiarite non spariscono, ma come virus maligni, restano latenti, in attesa di sfogare la loro potenza devastante quando non te l'aspetti, quando sei indifeso.Si dice che il tempo è galantuomo, ma io non accetterò che il suo scorrere sulle mie incertezze ne addolcisca le asperità, limandole come fanno le intemperie sulle rocce, fino a renderle irriconoscibili, fino a confonderle nei ricordi. Aspetterò il momento propizio e ucciderò i miei tarli...Propositi per l'anno nuovo? Non ne faccio, preferisco navigare a vista...