mio diario

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Non sono capace di uscire da sola dalla situazione in cui mi trovo. Mi rendo conto che, non solo vivo male io, ma causo dispiaceri a chi mi sta vicino. Non riesco nemmeno a lavorare come si deve e finisco per scaricare troppo lavoro sulla mia collaboratrice, che, con, tutta la buona volontà, non può sostituirmi in tutto e per tutto. Non riesco a seguire bene i miei figli, non so impormi, li lascio troppo fare, con tutte le conseguenze del caso. Ma soprattutto ne soffre mio marito.E' come quando uno sta affogando e arriva un soccorritore. Per la paura di morire, quello che non sa nuotare, si agita e si dibatte, poi cerca di aggrapparsi all'altro rischiando di far affogare anche lui. Io sto affogando nella mia disperazione e mi trascinano dietro mio marito, che non sa come aiutarmi. E questo non solo non è giusto, ma è di una cattiveria mostruosa.Ieri sono fuggita dalla palestra. Non riuscivo a trattenere le lacrime.Ho pensato che così non posso andare più avanti, che ho fatto una stupidaggine a smettere gli antidepressivi da sola. Devo farmi aiutare.Stamattina ho chiamato il mio medico e riuscire a parlargli senza scoppiare in lacrime è stata dura. Mi ha consigliato di parlare con una psicologa ed io non so se sia la soluzione giusta, anche perché non trovo facile parlare di me, del mio intimo, ma da qualche parte devo cominciare.