G.B.M.ELETTROTECNICA

IMPIANTI FISSI DI ESTINZIONE AUTOMATICA SPRINKLER


Impianti fissi di estinzione automaticiTali impianti possono classificarsi in base alle sostanze utilizzate per l’azione estinguente:- Impianti ad acqua SPRINKLER (ad umido, a secco, alternativi, a preallarme, a diluvioetc.);- Impianti a schiuma;- Impianti ad anidride carbonica;- Impianti ad halon;- Impianti a polvere.Un impianto automatico di estinzione ad acqua consta di più parti:- Fonte di alimentazione (acquedotto, serbatoi, vasca, serbatoio in pressione);- Pompe di mandata;- Centralina valvolata di controllo e allarme;- Condotte montanti principali;- Rete di condotte secondarie;- Serie di testine erogatrici (sprinkler).L’erogazione di acqua può essere comandata da un impianto di rilevazione - incendi,oppure essere provocata direttamente dalla apertura delle teste erogatrici: per fusione di unelemento metallico o per rottura, a determinate temperature, di un elemento termosensibile a bulboche consente in tal modo la fuoriuscita d’acqua.Tipi d’impianto- Ad umido : tutto l’impianto è permanentemente riempito di acqua in pressione: è il sistemapiù rapido e si può adottare nei locali in cui non esiste rischio di gelo.- A secco : la parte d’impianto non protetta, o sviluppantesi in ambienti soggetti a gelo, èriempita di aria in pressione: al momento dell’intervento una valvola provvede alriempimento delle colonne con acqua.- Alternativi : funzionano come impianti a secco nei mesi freddi e ad umido nei mesi caldi.- A pre-allarme : sono dotati di dispositivo che differisce la scarica per dar modo di escludere ifalsi - allarmi.- A diluvio :impianti con sprinklers aperti alimentati da valvole ad apertura rapida in gradodi fornire rapidamente grosse portate.Gli impianti a schiuma sono concettualmente simili a quelli ad umido e differiscono per lapresenza di un serbatoio di schiumogeno e di idonei sistemi di produzione e scarico della schiuma(versatori).Impianti di anidride carbonica, ad halon, a polvere: hanno portata limitata dalla capacitàgeometrica della riserva (batteria di bombole, serbatoi).Gli impianti a polvere, non essendo l’estinguente un fluido, non sono in genere costituiti dacondotte, ma da teste singole autoalimentate da un serbatoio incorporato di modeste capacità.La pressurizzazione è sempre ottenuta mediante un gas inerte (azoto, anidride carbonica).IMPIANTI FISSI DI ESTINZIONE AUTOMATICAUgelli - Gli ugelli si compongono del corpo, dell’otturatore e del piatto. L’otturatore impediscel’uscita del getto e lo libera in caso di riscaldamento. Ne esistono tre tipi di uso corrente.2. Nell'ugello. un cilindro di vetro (un recipiente di vetro fine riempito di un liquido che arrivafacilmente ad ebollizione. Impedisce l’uscita dell'acqua e scoppia ad una cena temperatura.3. Il fusibile metallico è una pastiglia saldata che fonde ad una temperatura determinata liberandola mandata d'acqua.4. Il fusibile In cristallo, comporta un cristallo di sale che assicura Ia chiusura allo stato solido e siliquefa ad una temperatura determinata. I Corpi di otturazione sono tarati per certe temperature direazione standard tra i 70° e i 200° C e marcati con colori diversi.7.4. Sistemi di rilevazione e segnalazione incendi  Tali sistemi rientrano a pieno titolo tra i provvedimenti di protezione attiva e sono finalizzatialla rivelazione tempestiva del processo di combustione, prima cioè che questo degeneri nella fasedi incendio generalizzato.Dal diagramma seguente si deduce che è fondamentale riuscire ad avere un TEMPO D’INTERVENTOpossibilmente inferiore al tempo di prima propagazione, ossia intervenire prima che si siaverificato il “flash over”; infatti siamo ancora nel campo delle temperature relativamente basse,l’incendio non si è ancora esteso a tutto il sistema e quindi ne è più facile lo spegnimento ed idanni sono ancora contenuti. Dal diagramma qualitativo riportato di seguito si può vedere chel’entità dei danni, se non si interviene prima, ha un incremento notevole non appena si è verificatoil “flash over”. Pertanto un impianto di rivelazione automatica trova il suo utile impiego nel ridurre il“TEMPO REALE” e consente:- di avviare un tempestivo sfollamento delle persone, sgombero dei beni etc;- di attivare un piano di intervento;- di attivare i sistemi di protezione contro l’incendio (manuali e/o automatici di spegnimento).  Rivelatori d’incendio – GeneralitàI rivelatori di incendio possono essere classificati in base al fenomeno chimico-fisicorilevato in:- di caloreRilevatori - di fumo (a ionizzazione o ottici)- di gas- di fiammeoppure in base al metodo di rivelazione:- statici (allarme al superamento di un valore di soglia)- differenziali (allarme per un dato incremento)- velocimetrici (allarme per velocità di incremento).La suddivisione può essere infine effettuata in base al tipo di configurazione del sistema dicontrollo dell’ambiente:- puntiformiRilevatori - a punti multipli (poco diffusi)- lineari (poco diffusi).In sintesi potremo quindi definire un “rilevatore automatico d’incendio” come un dispositivoinstallato nella zona da sorvegliare che è in grado di misurare come variano nel tempo grandezzetipiche della combustione, oppure la velocità della loro variazione nel tempo, oppure la somma ditali variazioni nel tempo. Inoltre esso è in grado di trasmettere un segnale d’allarme in un luogoopportuno quando il valore della grandezza tipica misurata supera oppure è inferiore ad un certovalore prefissato (soglia).“L’impianto di rivelazione” può essere definito come un insieme di apparecchiature fisseutilizzate per rilevare e segnalare un principio d’incendio. Lo scopo di tale tipo d’impianto è quellodi segnalare tempestivamente ogni principio d’incendio, evitando al massimo i falsi allarmi, inmodo che possano essere messe in atto le misure necessarie per circoscrivere e spegnerel’incendio.E’ opportuno sottolineare e precisare la differenza sostanziale tra i termini di “rilevazione” e“rivelazione”. Rilevazione d’incendio non è altro che la misura di una grandezza tipica legata ad unfenomeno fisico provocato da un incendio.Avvenuta la rilevazione, con il superamento del valore di soglia, si ha la rivelazione quando“la notizia” che si sta sviluppando l’incendio viene comunicata (rivelata) al “sistema” (uomo odispositivo automatico) demandato ad intervenire.Componenti dei sistemi automatici di rivelazioneUn impianto di rilevazione automatica d’incendio è generalmente costituito da:• RILEVATORI AUTOMATICI D’INCENDIO;• CENTRALE DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE;• DISPOSITIVI D’ALLARME;• COMANDI D’ATTIVAZIONE;• ELEMENTI DI CONNESSIONE PER IL TRASFERIMENTO DI ENERGIA ED INFORMAZIONI.Evidentemente vi possono essere impianti che hanno componenti in più o in meno rispetto aquelli elencati.La centrale di controllo e segnalazione garantisce l’alimentazione elettrica (continua estabilizzata) di tutti gli elementi dell’impianto ed è di solito collegata anche ad una “sorgente dienergia alternativa” (batterie, gruppo elettrogeno, gruppo statico ecc.) che garantisce ilfunzionamento anche in caso di “mancanza ENEL”.Avvenuto l’incendio, l’allarme può essere “locale” o “trasmesso a distanza”.L’intervento può essere manuale (azionamento di un estintore o di un idrante, interventosquadre VV.F.) oppure automatico (movimentazione di elementi di compartimentazione e/oaereazione, azionamento di impianti di spegnimento automatico, d’inertizzazione, predisposizionedi un piano esodo).Un approfondito studio delle operazioni svolte manualmente (uomo) ed automaticamente(apparecchiature) e la loro interconnessione e sequenza temporale e procedurale può evitare falsiallarmi e mancati funzionamenti oppure ridurne gli effetti negativi. Ad esempio nel caso di unimpianto di rivelazione automatica collegato ad un impianto fisso di spegnimento a pioggia èpreferibile, se è possibile, che in seguito ad un allarme un operatore possa visualizzare sulpannello di controllo della centrale in quale zona dell’insediamento è stato rilevato l’incendio(presunto); effettuato un controllo visivo, solo se effettivamente è in corso un incendio, l’operatoreaziona l’impianto di spegnimento.E’ opportuno quindi perseguire soluzioni equilibrate che prevedono un grado d’automazionecompatibile con le soluzioni tecnologiche già ampiamente collaudate affidando all’uomo il compitodi effettuare i controlli che si rendessero necessari.Tali tipi d’impianti trovano valide applicazioni in presenza di:- Depositi intensivi;- Depositi di materiali e/o sostanze ad elevato valore specifico;- Ambienti con elevato carico d’incendio, non compartimentabili;- Ambienti destinati ad impianti tecnici difficilmente accessibili e controllabili (cunicoli,cavedi, intercapedini al di sopra di controsoffitti etc.).