GIOVANI COMUNIST*

L'ESEMPIO DI RIACE


CONSIGLIO COMUNALE DI RIACE   Per martedì 22 gennaio è stato convocato il Consiglio Comunale di Riace, amministrato dal sindaco Domenico Lucano.All’ordine del giorno ci sarà la modifica dello Statuto Comunale per prevedere, in caso di omicidi di ‘ndrangheta, l’automatica costituzione di parte civile dell’ente locale nei processi.Riace è l’unico comune ad accogliere la proposta lanciata dal Comitato per il diritto alla Vita, alla Libertà e alla Giustizia e alla quale le/i Giovani Comuniste/i hanno aderito immediatamente.Per tale ragione non possiamo che esprimere apprezzamento per la scelta di un’amministrazione comunale sensibile alle richieste provenienti dalla società civile e alla lotta (simbolica e reale) alla ‘ndrangheta. Riace è ormai diventato il simbolo della Locride che si ribella, e ci insegna che anche in questa terra si possono cercare strade alternative alla sudditanza alle logiche mafiose.Altrettanto non possiamo dire delle altre amministrazioni comunali locridee, in primis di quelle di sinistra. Oltre a Lucano nessun altro sindaco ha deciso di modificare lo statuto comunale del proprio comune, adeguandosi alle vergognose scelte dell’amministrazione sidernese, o magari proprio per non mettere in cattiva luce il loro collega Figliomeni.È con rammarico che prendiamo atto dell’indifferenza delle altre amministrazioni comunali verso un argomento che sicuramente non fa conquistare applausi durante le inutili kermesse dell’antimafia da parata ma che segna nettamente e realmente un distacco da qualsiasi tipo di compromissione con la criminalità.Nel buio della Locride si è acceso solo un faro, quello di Riace.Da inguaribili ottimisti speriamo che quella di Riace non rimanga la sola luce a illuminare la strada verso la legalità e la libertà di questa terra dall’oppressione mafiosa.   Il Portavoce delle/i Giovani Comuniste/iGiovanni Maiolo