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SIAMO TUTT* SOVVERSIVI!

Post n°41 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da gccalabria

Francesco Caruso*
Cospirazione politica finalizzata a turbare l'esercizio delle funzioni di governo. Questa è l'accusa che ci rivolge il pm di Cosenza Domenico Fiordalisi, che potrebbe tranquillamente essere affibbiata a qualsiasi sindacalista che promuove uno sciopero generale o ad un esponente politico che minaccia la crisi di governo. Può sembrare una follia e un'assurdità, ma invece quella norma, il 304 del codice penale, ha una sua ratio logica e politica da rintracciare nel contesto storico nella quale venne promulgata: correva l'anno 1931 e la dittatura fascista si forniva degli opportuni strumenti legislativi per colpire e incarcerare i dissidenti e oppositori politici del regime. Di qui l'accusa, il carcere, l'esilio, il confino che colpì numerosi esponenti politici antifascisti tra i quali Sandro Pertini, anch'egli accusato di questo reato. Ma tutto questo cosa c'entra con l'oggi? Cosa c'entra con il movimento dei movimenti, con le contestazioni del G8 di Genova? E' una domanda difficile, ma provo a rispondere seguendo il ragionamento che il dott. Fiordalisi ha esposto nella sua requisitoria: il G8 di Genova non fu momento straordinario e moltitudinario di mobilitazione sociale contro la globalizzazione neoliberista, ma il risultato finale di un disegno eversivo, di un progetto rivoluzionario di abbattimento dello stato "purtroppo" andato male. I 13 cospiratori si erano riuniti la prima volta a Cosenza il 19 maggio 2001, con tanto di giornalisti e telecamere al seguito. Io credevo fosse una delle tante iniziative organizzate in quei giorni di preparazione al controvertice di Genova, mentre invece in tale sede si posero le basi del disegno eversivo che nel giro di pochi mesi mise in piedi, cito testualmente il Pm, "una associazione sovversiva di ventimila aderenti che in quelle giornate, con la complicità di trecentomila persone che tolleravano e a volte coprivano le violenze, al fine di sovvertire,violentemente, l'ordinamento economico costituito nello Stato ed in particolare la globalizzazione neoliberista e l'ordinamento del mercato del lavoro".
Le prove schiaccianti che il pm ha portato in aula sono essenzialmente alcune frasi estrapolate dopo oltre un anno di intercettazioni ambientali e telefoniche a carico di decine di attivisti dei movimenti: milioni di euro spesi per nulla, visto che la maggior parte riguardano interviste rilasciate ai maggiori quotidiani nazionali e pubblicate quindi il giorno successivo. Bastava farsi qualche abbonamento e risparmiare così un sacco di soldi. Le frasi riportate nell'inchiesta, per dimostrare l'intento sovversivo e cospirativo, sono quelle che rimbalzavano tra megafoni, microfoni e centinaia di migliaia di telefoni, tra i tanti in partenza per Genova: "Dobbiamo disobbedire e lottare contro il G8", "non ci faremo intimidire", "violeremo la zona rossa", anche se poi si vede bene dal riportare la continuazione della trascrizione che dice "nel modo più pacifico e tranquillo possibile e non porteremo nessuno strumento atto ad offendere". Le intuizioni poi del Pm sono qualcosa di geniale: in vista di una riunione, frasi del tipo "abbiamo un lungo ordine del giorno, facciamo una sparata su Genova, e poi andiamo avanti sulle altre vicende" vengono segnalate in neretto come prova degli intendimenti violenti ed eversivi. O anche la presenza in contemporanea a giungo a Genova di tre degli indagati è vista come la dimostrazione di un loro attento lavoro di pianificazione del disegno eversivo. Peccato che erano lì alla riunione del genoa social forum a discutere con i cattolici e la rete lilliput di come organizzare le manifestazioni. Queste sono le chiacchiere, le parole, ma i fatti concreti che vengono contestati? Quasi nulla, non c'è bisogno di fatti se devi processare un'idea, un intento, un disegno rivoluzionario. Certo ci sono le immagini che il pm ostinatamente voleva trasmettere in aula degli scontri di piazza a Genova, il blindato bruciato, l'assalto al carcere Marassi, ma la connessione tra questi fatti e il processo resta solo nel suo lungimirante cervello. In verità qualcosa l'abbiamo pur fatto, ricorda Fiordalisi e porta in aula l'occupazione di una agenzia di lavoro interinale, il manifestare di un imputato "provocatoriamente" e oltraggiosamente davanti alle forze dell'ordine con una zucca in testa, il sit-in fuori il deposito di centro Enea di Rotondella in Lucania contro il nucleare, il lanciare foglie di cavolfiori in aria davanti un cordone di polizia". Poi c'è una mailing list di oltre 1600 iscritti e finanche l'utilizzo da parte di alcuni imputati della crittografia. E infine anche una telefonata nella quale due eversivi si consigliano l'un l'altro di portare "due materassini a testa" che però servono come armi di difesa e non per dormire! A questo punto vien fuori un sorriso di accompagnamento alla consapevolezza che tutti verranno assolti. Permettetemi invece il beneficio del dubbio, non per una diffidenza pregiudiziale, ma purtroppo per l'esperienza acquisita sul campo. In un paese democratico dovremmo essere tranquilli, ma chissà perchè non lo siamo: forse perchè viviamo in un paese nel quale chi froda il fisco per miliardi, chi organizza il crac della Parmalat, chi favorisce mafiosi e compra migliaia di voti dalla criminalità organizzata, chi mette in piede lobby politico-affaristiche per spartirsi e gestire le nomine dei primari fino alle assunzioni degli infermieri, ebbene loro sono liberi. Chi invece manifesta contro il carovita nei supermercati si prende, come avvenuto a 7 di noi pochi mesi orsono, 3 anni e mezzo per "estorsione aggravata" avendo "estorto dietro la minaccia di una manifestazione 50 chili di pasta distribuiti poi all'esterno del supermercato ai cittadini". Non c'è nulla di cui stare tranquilli se alcuni attivisti vengono condannati per i fatti del g8 anche ad oltre 10 anni per un reato, devastazione e saccheggio, da codice di guerra o i 13 attivisti fiorentini che pochi giorni fa hanno preso 7 anni di carcere per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, per un parapiglia durante una manifestazione contro la guerra all'esterno del consolato americano. E' per questo che dobbiamo essere in migliaia a Cosenza domani, per ribadire che è vero, siamo tutti sovversivi perchè vogliamo costruire un altro mondo possibile.
*Deputato Prc

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