LA VERITA'

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La speranza è nel Dna del cristianoNon corrono tempi bellissimi. Sono mille, se si vuole, i motivi per cui dolerci del presente ed essere preoccupati del futuro. Ma l'atteggiamento peggiore e più sterile sarebbe l'abbattersi, il subire la delusione, il pessimismo, o peggio, la disperazione. Soprattutto per un cristiano che ha la speranza inserita nel suo Dna. Una speranza che non disdegna il luogo e il tempo in cui vive, non dispensa dall'impegno per la costruzione, quaggiù, di un mondo dove ognuno possa vivere con dignità e serenità. Ma essa non si lascia chiudere entro questi confini, li travalica per aprirsi su orizzonti più vasti, gli orizzonti del futuro assoluto, del bene supremo della piena e irreversibile comunione con DIO, resa possibile dallo Spirito che il Cristo risorto ha effuso in noi come germe, come caparra di ciò che sarà e che ci consente di essere sicuri e di sperare. <<Manteniamo senza vacillare la professione della speranza, perché è fedele colui che ha promesso>>, scriveva San Paolo agli Ebrei, e al discepolo Tito diceva: <<Lo spirito è stato effuso da lui abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia, deventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna>>. Stanno qui le ragioni del nostro sperare.