Getto la spugna ?

Padre Separato - Documenti


Termoli. In Italia negli ultimi anni sono fiorite associazioni e punti d�ascolto, che hanno spazio anche sul web. Portali che offrono sostegno ai padri separati. Siti internet che riuniscono genitori di sesso maschile impotenti contro Tribunali che  dicono loro  spesso disprezzano e pongono in secondo piano la figura paterna. Centinaia di blog con incredibili racconti di figli trattati come elettrodomestici. Finestre su drammi familiari che la società, in generale, sembra ignorare. Il mondo dei padri separati non è facile. Sono quelli che il matrimonio è finito, vivono in un�altra casa e possono vedere i figli un tot di volte a settimana, secondo il rigido programma stilato dai giudici.  Non ci sono alternative, del resto: sono rarissimi i casi in cui i magistrati affidano i figli ai genitori maschi. E così il fenomeno dei papà costretti a un rapporto controllato con i figli è in crescita, conseguenza inevitabile del boom di divorzi e separazioni (trend al quale Molise non fa eccezione). Alla sofferenza umana si aggiungono, poi, le difficoltà economiche: oggi un matrimonio che va in frantumi è un lusso che sempre meno gente può permettersi, e che va creando nuove sacche di povertà. Anche la Caritas, nei mesi scorsi, ha lanciato l'allarme, svelando che tra gli ospiti di dormitori e mense i padri separati stanno aumentando in numero esponenziale. Tutta gente che ha un lavoro, ma le tasche vuote e il morale a terra.Intervista a un giovane genitore termolese che racconta l�inferno quotidiano dopo la separazione: La mia ex moglie viola l'accordo firmato dal giudice e mi impedisce di stare col mio bambino. Ho scoperto che aveva fatto il recital di Natale guardando la sua foto su un giornale. Dalla sofferenza di un figlio che cresce senza di me, educato da altri, e che piange quando mi vede perchè me l'hanno messo contro fino alle difficoltà economiche della separazione: un fenomeno drammatico, raccontato al maschile. Come Antonio, trentenne di Termoli. Lo incontriamo per sentire una storia come tante, e non per questo meno infelice. La storia di un papà che non riesce più ad abbracciare il figlio di 20 mesi perchè, racconta, �lui ha paura di me. La madre me l'ha messo contro. Antonio non vuole fare denunce pubbliche e nemmeno convincere l'opinione pubblica a prendere le sue difese. Vuole solo sensibilizzare il Basso Molise (il territorio in cui vivo) a un problema che esiste, anche se solitamente non trova spazio in cronaca: l'inferno nel quale vivono quei genitori che vedono il figlio crescere a distanza di sicurezza. A supportare quello che dice c�è la decisione del giudice con le modalità di un accordo fra le parti (lui e la ex moglie) nero su bianco. Un accordo che non tiene conto  nè potrebbe di un quesito che sfugge alla giustizia: come si fa a vedersi garantiti il diritto alla paternità se nella coppia l'amore di un tempo di trasforma in odio?    Antonio, quando e come vedi tuo figlio? Tre volte a settimana in un luogo pubblico per due ore. Di solito allo Scrigno, un posto che va bene sia a me sia alla mia ex moglie.   La tua ex moglie non ti impedisce di vederlo, giusto? Di solito non me lo impedisce. Ma a volte capita, purtroppo. Lo scorso fine settimana, per esempio (domenica 14 dicembre, ndr) non sono riuscito a stare con mio figlio: lei non ha mai risposto al telefono e la giornata è passata così, senza che potessimo metterci daccordo.   Mi accennavi alla recita di Natale del bambino. Mi spieghi cosa è accaduto? Una cosa gravissima, che pensavo accadesse solo nei film. La mia ex moglie non mi ha detto che nostro figlio doveva fare la recita di Natale all'asilo, alla quale tenevo particolarmente. Ho scoperto che la recita era avvenuta perchè, casualmente, ho visto la foto di mio figlio su un quotidiano accanto alla notizia del recital dei bambini. Ci sono rimasto malissimo, è davvero una vergogna.   In pratica tu lamenti il principale problema dei padri separati: l�avversione per te della tua ex moglie si traduce con una gestione strumentale del bambino. Esatto. Lei sta violando l'accordo sottoscritto davanti al giudice in molti punti. Cosa dovrei fare io? Appellarmi ai tribunali un giorno sì e l'altro pure? Io desidero solo una cosa: poter stare un po con mio figlio, un diritto che peraltro mi viene riconosciuto dalla legge. Eppure nella pratica questo diritto mi viene negato. Anzi, adesso è mio figlio che non vuole vedermi.   E perchè? Non lo so. Fino a qualche mese fa non vedeva l�ora di stare con me. Giocavamo insieme, facevamo passeggiate, lui rideva e mi abbracciava. Ora le cose sono cambiate: quando mi vede piange. E la madre che me l'ha messo contro   Come fai a dirlo? L'ho sentita in più occasioni sussurrargli all'orecchio papà non ti vuole bene, papà ti ha abbandonato. Il risultato è questo. E non solo. Il giudice, come puoi leggere tu stessa, ha deciso che nostro figlio deve passare le feste di natale e Pasqua una volta con lei, una volta con me. Quest'anno è il suo secondo Natale. Lo scorso anno è stato con la madre, quest'anno toccherebbe a me. Eppure lei ha già detto che posso scordarmelo. Mi sembra molto ingiusto, eppure sono impotente davanti a questa situazione   Il vostro matrimonio è finito in malo modo? Siamo rimasti sotto lo stesso tetto pochi mesi. Ed è stata lei a volere la separazione, io in realtà ho cercato di convincerla a non fare quel passo: c'era un bambino piccolo di mezzo. Ma lei non ha voluto sentire ragioni, giustificandosi col fatto che a me non me ne fregava niente della famiglia  Ed è vero? E' falso. Quello che è vero è che quel periodo io cercavo di dedicare a lei e al bambino tutto il mio tempo libero nonostante mio padre si era ammalato di mielite ed è finito sulla sedia a rotelle. Sono figlio unico e gli sono stato vicino, facendo la spola tra Termoli e l'ospedale di Campobasso.   Questa è la tua versione, ed è necessario precisarlo. Il dato certo invece è che nell'accordo ci sono una serie di regole, chiamiamole così, decise super partes... E che la mia ex moglie viola   Per esempio? Ha cambiato la serratura della casa coniugale prima che io riuscissi a riprendermi le mie cose, fra le quali i regali i nozze che mi spettavano. Per esempio c'è scritto che io posso vedere mio figlio tre volte a settimana, eppure questo dipende dalle sue lune: se lei non vuole, io posso scordarmi il bambino. E poi io la patria potestà, definita dal diritto come obbligo di mantenere, educare e istruire la prole. L'unica cosa che faccio è mantenere�   Cioè contribuisci alle spese? Esatto. verso un assegno mensile di 300 euro per il bambino e pago il 50 per cento delle spese mediche e delle spese straordinarie. Per il resto, non conto nulla, non ho voce in capitolo. So solo che sto vivendo in un inferno: lontano da mio figlio, separato da ciò che amo, costretto a vivere con i miei genitori perchè non posso permettermi una casa da solo con lo stipendio che ho e con le spese legale che devo sostenere per questa causa. Finora sono arrivato a spendere sui ventimila euro: se non ci fosse stata la liquidazione di mio padre, non mi sarei potuto permettere nemmeno l'avvocato. Fortuna che adesso ho trovato un avvocato che mi sta aiutando sul serio e che mi solleva anche dai tanti problemi economici.   Che lavoro fai? Sono uno di quei fortunati assunti a tempo indeterminato alla Sevel di San Salvo.  Guadagno mille euro al mese, ma ora ne prenderò 800 per un anno per via della cassa integrazione   La sofferenza più grande? Pensare che mio figlio viene educato dal fratello di mia moglie o da mia suocera... cioè: io sono il padre, eppure non ho voce in capitolo, tutti gli altri invece ce l'hanno. Il risultato è che il mio bambino è ostile con me, scappa quando mi vede, ha paura. Questo è un dolore insopportabile, che non mi fa dormire la notte. Sono stato anche dallo psicologo, ma tanto...   Credi che siano tanti i padri che vivono questa situazione, in Molise? Sì. Non ho dati, ma so di molte situazioni. E quest'estate ho assistito a una scena davvero incredibile. Al mare una donna riceve la telefonata dall'ex marito, il quale chiede di poter vedere la figlia. Lei replica dicendo che la bambina, che stava giocando lì vicino, era a casa con la bronchite e non poteva uscire. Dopo mezz'ora arrivano i carabinieri: il marito aveva scoperto di essere stato ingannato, e si era  rivolto alle forze dell�ordine per poter vedere la figlia. Devo fare anch�io così? Bisogna arrivare a questo, per poter fare i genitori        fonte http://comunicazionecondiviso.blogspot.com/