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GREENPEACE DENUNCIA AGENTI TOSSICI NELLA MODA DI GRANDI GRUPPI PRODOTTI IN CINA


GREENPEACE DENUNCIA AGENTI TOSSICI NELLA MODA  PRODOTTA IN CINA DI GRANDI GRUPPI  Sostanze chimiche capaci di provocare cancro e disturbi ormonali sono state rinvenute in capi di abbigliamento di grandi marchi della moda, quali Zara, Calvin Klein, Levis e Li Ning. E' quanto ha denunciato Greenpeace, al termine di un'indagine condotta su campioni di indumenti di 20 marchi in vendita in 29 Paesi e regioni del mondo.L'organizzazione ha acquistato pantaloni, magliette, lingerie e abiti realizzati in Cina e in altri Paesi in via di sviluppo, facendo poi analizzare i tessuti. "In circa due terzi dei 141 campioni sono stati rilevati nonilfenoli etossilati", ha denunciato Greenpeace. In alcuni vestiti sono stati rinvenuti anche ftalati o coloranti contenenti ammine cancerogene. I nonilfenoli etossilati sono prodotti chimichi usati spesso come detergenti in diversi processi industriali e nella produzione di tessuti naturali e sintetici. Una volta usati e scaricati, si decompongono in nonilfenoli, un sottoprodotto molto tossico considerato un interferente endocrino.I marchi messi sotto accusa "sono attori importanti dell'industria della moda, con la sola Zara che produce 850 milioni di capi di vestiario ogni anno", ha affermato l'organizzazione. "Si può immaginare - ha sottolineato Li Yifang - l'entità dell'impronta tossica lasciata sul Pianeta, soprattutto in alcuni Paesi in via di sviluppo come la Cina dove molti di questi prodotti vengono realizzati".Nel 2011, Greenpeace aveva pubblicato 'Dirty Laundry' e 'Dirty Laundry 2', due rapporti che dimostravano come i fornitori dei grandi gruppi tessili avvelenassero le acque di alcuni fiumi cinesi, con sostanze chimiche ritrovate poi nelle fibbre dei prodotti venduti