Creato da personcinaGisella il 25/08/2012

Aiutiamo la Terra

flora fauna in pericolo

 

 

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Post n°43 pubblicato il 28 Marzo 2013 da personcinaGisella

Casalgrande, ItalyYesterday @ 10:15 pm10
Albignasego, ItalyYesterday @ 9:57 pm12
Mountain View, CA, United StatesYesterday @ 8:52 pm1,552
Genoa, ItalyYesterday @ 8:52 pm529
Forlì, ItalyYesterday @ 8:36 pm86
Rome, ItalyYesterday @ 7:41 pm4,131
Molfetta, ItalyYesterday @ 6:59 pm11
Turin, ItalyYesterday @ 6:27 pm1,194
Pescara, ItalyYesterday @ 5:42 pm226
Maceió, BrazilYesterday @ 4:17 pm1
Ponsacco, ItalyYesterday @ 1:35 pm8
Naples, ItalyYesterday @ 12:56 pm1,224
Pontestura, ItalyYesterday @ 12:44 pm1
ItalyYesterday @ 10:50 am2,787
Taranto, ItalyYesterday @ 10:13 am187
Vicenza, ItalyYesterday @ 9:57 am170

 
 
 

GARDALAND DICE ADDIO AI QUATTRO DELFINI. NIENTE PIU' SPETTACOLI ACQUATICI PER LORO.

Post n°42 pubblicato il 28 Marzo 2013 da personcinaGisella

Gardaland dice addio ai delfini
Stop agli spettacoli acquatici

Svolta animalista della società proprietaria della struttura I quattro delfini ancora in attività verranno mandati in pensione in un acquario, probabilmente in quello di Genova

Gardaland dice stop ai delfini negli spettacoli acquatici. La svolta animalista del più grande parco di divertimenti italiano manda in pensione Robin, Teide, Betty e Nau, i quattro mammiferi cresciuti nel Palablu, all'ombra di montagne russe e cascate artificiali. Per loro una dorata vecchiaia in un acquario, forse quello di Genova. IN PENSIONE - La decisione è stata presa dalla Merlin Entertainments, la società inglese proprietaria della struttura di Castelnuovo del Garda, che con i suoi 750 mila metri quadri e le 32 attrazioni si è al quinto posto tra i parchi di divertimento al mondo. La scelta di non fare più spettacoli con i delfini è stata stata presa anche tenendo conto delle polemiche nel 2000 per le morti di alcuni delfini del Palablu. SVOLTA ANIMALISTA - «Prima ancora delle pressioni esterne - ha sottolineato il direttore del Parco Danilo Santi - ha pesato il fatto che la società inglese proprietaria della struttura ha nel suo dna una politica di profondo rispetto per gli animali. La scelta di dire addio al delfinario ne è quindi una diretta conseguenza».

 

 

 

 

 
 
 

IL COMMERCIO DELL'AVORIO CRESCE E PROSPERA INDISTURBATO E INTANTO SONO GLI ELEFANTI A PAGARE CON LA VITA

Post n°41 pubblicato il 27 Marzo 2013 da personcinaGisella

Avorio: il mercato non conosce sosta
Elefanti sempre più minacciati

Cresce consenso su stop a bracconaggio e contrabbando. Ma il commercio prospera indisturbato

  La mappa è chiara e conclamata, ed è formata da 23 Paesi fornitori e destinatari del traffico illegale d’avorio. Otto in particolare sono i «cattivi», identificati quali principali protagonisti nel contrabbando: Kenia, Uganda e Tanzania quali Paesi d’origine, Malaysia, Filippine e Vietnam quelli di transito, Cina e Thailandia i destinatari. Più eventualmente Hong Kong, altro importante intermediario. La Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate d’estinzione (Cites) – il cui vertice si è chiuso due settimane fa a Bangkok – chiede a questi ultimi piani d’azione per frenare il traffico sanguinario. Misure che fanno ben sperare alcuni, e deludono altri. Per varie organizzazioni non governative, Cites ha fallito nel proteggere l’elefante.

Elefanti sempre più minacciati Elefanti sempre più minacciati Elefanti sempre più minacciati Elefanti sempre più minacciati Elefanti sempre più minacciati

DIVIETO NON UNIVERSALE - Il consenso sull’allarme-elefante e sui livelli record di bracconaggio era unanime tra gli oltre 170 Paesi presenti alla conferenza. «È la prima volta nella storia del Cites che tutti sono d’accordo sul fatto che è in corso un olocausto, sembrava di essere a una convention di conservazionisti e non solo di commercio», dice Andrea Crosta, uno dei fondatori dell’Elephant Advocacy League. «Ma la discussione sul meccanismo che regola la vendita dell’avorio è solo stata rimandata: gli elefanti sono a forte rischio perché nel momento in cui si immette nuovo avorio legalmente sui mercati, questo si sovrappone a quello illegale». COMMERCIO - Attualmente le vendite internazionali d’avorio sono infatti chiuse, ma la futura riapertura al mercato degli stock accumulati dai vari Paesi è più che una possibilità. «Il messaggio è che il commercio avverrà ancora», conferma Mary Rice, direttore esecutivo dell’Environmental Investigation Agency. «Ogni anno dal 2000 la Cina è stata identificata come il principale mercato per il commercio illegale d’avorio, ma non c’è mai stata alcuna sanzione». In Cina il 90% dell’avorio viene da fonti illegali, secondo le stime di Eia. «L’unica soluzione è bandire ogni tipo di commercio dell’avorio, anche quello sui mercati interni», sostiene Soraida Salwala, una delle figure simbolo della lotta per proteggere gli elefanti in Thailandia, fondatrice del primo ospedale al mondo per pachidermi. È una posizione condivisa dalla quasi totalità delle organizzazioni non governative. La Thailandia, Paese ospite della conferenza, è uno di quelli in cui il commercio interno dell’avorio è perfettamente legale, e consente un grande margine per il mercato nero del contrabbando internazionale. Il governo di Bangkok ha dichiarato la volontà politica di mettere mano alla situazione, senza tuttavia voler rinunciare al mercato interno. BRACCONAGGIO E MAMMUT - Intanto bracconaggio continua ogni giorno a fare morti, con i mezzi sempre più sofisticati di una criminalità organizzata legata anche al terrorismo internazionale. Nonostante gli sforzi – o a causa anche delle debolezze - di Cites, lo scenario al momento non promette davvero nulla di buono. Con l'aumento delle temperature nelle zone artiche e lo scioglimento del permafrost (lo strato di suolo perennemente gelato delle alte latitudini) affiorano i resti di mammut rimasti congelati per migliaia di anni. Infatti si stima che l’avorio di mammut copra già oggi il 30% del mercato cinese.

E' UNA VERGOGNA! PERCHE' L'ESSERE UMANO DEVE ESSERE COSI' VIOLENTO E NON DA' SEGNALI DI VOLER CAMBIARE PROPRIO PER LA SALVEZZA DELLA TERRA?

VORREI TANTO CHE FOSSE FATTO ALL'UMANO CIO' CHE SUBISCE UN POVERO ELEFANTE INDIFESO.

 

 

 

 
 
 

PRIMO VOLO INTERCONTINENTALE DI LINE CON OLIO DA CUCINA PER LA KLM

Post n°40 pubblicato il 27 Marzo 2013 da personcinaGisella

Primo volo intercontinentale di linea con olio di cucina riciclato

Un Boeing 777-200 alimentato per il 25% da biocarburante sulla tratta Amsterdam-New York

Dall'8 marzo 2013 un Boeing 777-200 dell'olandese Klm, alimentato per il 75% da combustibile per aviazione e per il restante 25% da olio da cucina usato, collega l’aeroporto Jfk di New York con quello di Schipol ad Amsterdam (e viceversa). Si tratta del primo volo di linea intercontinentale regolare (non cargo) con biocarburante di una compagnia di bandiera. I voli con biocarburante di seconda generazione (non ricavato da una coltura alimentare, trattato da una speciale raffineria in Louisiana) sono in programma una volta alla settimana (giovedì) per i prossimi sei mesi. Grazie all'utilizzo del biocarburante la Klm intende ridurre del 20% le emissioni di CO2 per tonnellata di carburante per chilometro entro il 2020 rispetto al 2009.OLIO DI FRITTURA - Il carburante sostenibile è ottenuto dall’olio di cucina riciclato ed è fornito da SkyNRG, una società fondata nel 2009 da Air France Klm Group in collaborazione con North Sea Group e Spring Associates. SkyNRG è leader mondiale del mercato di carburanti sostenibili, rifornendo già più di quindici compagnie aeree. Nel giugno 2011 Klm aveva annunciato l’intenzione di usare biocarburante derivato dall’olio da cucina per i voli Parigi-Amsterdam e lo scorso anno la compagnia olandese aveva effettuato il volo più lungo mai realizzato con biocarburante, lungo la tratta Amsterdam-Rio de Janeiro in occasione della conferenza Rio+20. Ma si trattava di un'occasione particolare, non di un volo regolare. E nemmeno di una linea cargo, come quella operata dalla Nippon Cargo Airline attraverso il Pacifico.OLIO DI CUCINA - Coscienti che questa soluzione non sia quella definitiva – soprattutto a causa della disponibilità limitata dell'olio di cucina usato – tuttavia SkyNRG è convinta che rappresenti il primo passo verso alternative future e innovazione. L'azienda mira a infatti a contribuire al passaggio a materie prime sostenibili e a sviluppare nuove tecnologie (come la conversione biochimica e la pirolisi) che riducano i costi e le emissioni di CO2. Orgoglioso Camiel Eurlings, amministratore delegato di Klm: «Questo traguardo dimostra ancora una volta il nostro ruolo di primo piano nello sviluppo di biocarburanti sostenibili. Dopo essere stati leader per otto anni in questo settore, Klm e Air France stanno ora studiando per individuare ulteriori modalità di riduzione di emissioni di anidride carbonica. Vorremmo ottenere il ‘volo ideale’ e per farlo stiamo unendo tecnologie nuove ad alcune già esistenti.CERTIFICATO - Il giorno prima del volo inaugurale SkyNRG ha annunciato anche di essere il primo operatore di biocarburante ad aver ricevuto la certificazione Roundtable on Sustainable Biofuels, dal momento che è l’unico in grado di fornire certificati di combustibile rinnovabile in qualsiasi aeroporto. L’uso dei biocarburanti a base di olio di cucina rappresenta solo una delle misure sostenibili adottate dall’aeroporto di Amsterdam, che si sta preparando per essere il più verde d’Europa nei prossimi anni.

 

 

 

 

 
 
 

OGGI 23 MARZO 013 IL MONDO SPEGNERA' LE LUCI PER 60 MINUTI. PER RIFLETTERE SUL DESTINO AMBIENTALE DEL NOSTRO PIANETA

Post n°39 pubblicato il 23 Marzo 2013 da personcinaGisella

Ora della Terra: per 60 minuti il mondo spegne le luci

Un'iniziativa del Wwf per riflettere sul destino ambientale del nostro pianeta.

L’Ora della Terra scatta sabato 23 marzo alle 20,30. Ideata dal Wwf, l’iniziativa, giunta alla settima edizione, vuole per un’ora far riflettere sul destino ambientale del nostro pianeta. In che modo? Spegnendo per un’ora le luci, un’azione simbolica per incidere sui cambiamenti climatici in atto e - perché no – recuperare la capacità di osservare le stelle, praticamente invisibili da anni nelle grandi città perennemente illuminate di notte. L’iniziativa vede un coinvolgimento a più livelli: è rivolta infatti sia alle istituzioni (Comuni, enti, aziende), ma anche ai semplici cittadini che possono partecipare con una semplice azione: spegnere le luci per un’ora: sempre alle 20,30 ma, grazie ai fusi orari, sarà una staffetta che girerà intorno al mondo. Lo scorso anno l’iniziativa ha coinvolto oltre 2 miliardi di persone in 7 mila città e 152 Paesi.DAL PACIFICO AL PACIFICO - Si inizierà quindi quando scatteranno le 20,30 nelle isole del Pacifico. In Italia – dall’altra parte del mondo – saranno le 8,30 di sabato mattina. La maratona avrà termine 24 ore dopo dove è iniziata nel Pacifico, alle Isole Cook, quando da noi saranno le 8,30 ma di domenica. Sarà coinvolto tutto il mondo. Spegneranno le luci i più importanti edifici e monumenti del pianeta. Solo per nominarne alcuni: dall’Opera House di Sydney che si colorerà di verde all'edificio più alto del mondo, il Burj Kalifah di Dubai, dalle torri Petronas di Kuala Lumpur alla Torre Eiffel a Parigi, dalle cascate del Niagara all'Empire State Building di New York, dal Parlamento di Londra alla Porta di Brandeburgo a Berlino, tutti spegneranno le luci per un’ora. Quest’anno la sede centrale delle manifestazioni sarà Vancouver. Alla città canadese è stato infatti assegnato il titolo di «capitale Earth Hour City Challenge 2013», un riconoscimento per i piani e i programmi per il clima e l’energia messi in atto da Vancouver che, con le sue azioni innovative in materia di cambiamento climatico e sviluppo sostenibile, oltre a ridurre l’impatto ambientale della città, hanno reso più piacevole l’ambiente urbano migliorando la qualità di vita dei residenti attuali e futuri. IN ITALIA - All’evento hanno aderito oltre 280 Comuni italiani – per la prima volta anche Assisi – e monumenti simbolo come la Mole Antonelliana di Torino, il teatro alla Scala di Milano, piazza san Marco a Venezia, piazza del Plebiscito a Napoli, l’Acquario di Genova, piazza Maggiore a Bologna, a Firenze il David di Michelangelo, Palazzo Vecchio, ponte Vecchio e Palazzo Sacrati Strozzi, la cupola di San Pietro in Vaticano, le mura di Lucca, la fontana Maggiore di Perugia, la torre dell’Elefante di Cagliari, la statua di Garibaldi a Trapani, i ponti di Calatrava a Reggio Emilia. In Italia l’evento centrale sarà a Roma in piazza di Spagna. Sarà il velista Giovanni Soldini a dare il via allo spegnimento della scalinata di Trinità dei Monti insieme all’attrice Nicoletta Romanoff e al presidente onorario del Wwf Fulco Pratesi. L’evento dalle 19 sarà in diretta radiofonica nazionale in streaming su Rai Radio2.

 
 
 

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