APRILE 2013
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Post n°38 pubblicato il 22 Marzo 2013 da personcinaGisella
GREENPEACE DENUNCIA AGENTI TOSSICI NELLA MODA PRODOTTA IN CINA DI GRANDI GRUPPI Sostanze chimiche capaci di provocare cancro e disturbi ormonali sono state rinvenute in capi di abbigliamento di grandi marchi della moda, quali Zara, Calvin Klein, Levis e Li Ning. E' quanto ha denunciato Greenpeace, al termine di un'indagine condotta su campioni di indumenti di 20 marchi in vendita in 29 Paesi e regioni del mondo.L'organizzazione ha acquistato pantaloni, magliette, lingerie e abiti realizzati in Cina e in altri Paesi in via di sviluppo, facendo poi analizzare i tessuti. "In circa due terzi dei 141 campioni sono stati rilevati nonilfenoli etossilati", ha denunciato Greenpeace. In alcuni vestiti sono stati rinvenuti anche ftalati o coloranti contenenti ammine cancerogene. I nonilfenoli etossilati sono prodotti chimichi usati spesso come detergenti in diversi processi industriali e nella produzione di tessuti naturali e sintetici. Una volta usati e scaricati, si decompongono in nonilfenoli, un sottoprodotto molto tossico considerato un interferente endocrino. I marchi messi sotto accusa "sono attori importanti dell'industria della moda, con la sola Zara che produce 850 milioni di capi di vestiario ogni anno", ha affermato l'organizzazione. "Si può immaginare - ha sottolineato Li Yifang - l'entità dell'impronta tossica lasciata sul Pianeta, soprattutto in alcuni Paesi in via di sviluppo come la Cina dove molti di questi prodotti vengono realizzati". Nel 2011, Greenpeace aveva pubblicato 'Dirty Laundry' e 'Dirty Laundry 2', due rapporti che dimostravano come i fornitori dei grandi gruppi tessili avvelenassero le acque di alcuni fiumi cinesi, con sostanze chimiche ritrovate poi nelle fibbre dei prodotti venduti
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Post n°37 pubblicato il 22 Marzo 2013 da personcinaGisella
Il giallo della balena spiaggiata e dei delfini Da giorni l’avevano avvistata al largo delle coste di Cecina. «Si avvicinava alla spiaggia con un movimento irreale, sospinta da onde e correnti: era già morta poveretta», raccontano i pescatori.IL MALE OSCURO - Poi lo spiaggiamento sul litorale di Rosignano, accanto allo stabilimento balneare lo Scoglietto. E la conferma che la balena, 17 metri per 2,5 tonnellate, una delle più grandi mai arenate sulla costa toscana, era stata uccisa da giorni da un qualcosa che ancora non si conosce. Forse lo stesso male oscuro che, il giorno dopo il ritrovamento del grande cetaceo, ha stroncato anche un delfino di quasi due metri e di oltre cento chili di peso: per morire ha scelto un tratto di spiaggia di Marina di Castagneto, a poche decine di chilometri a sud di Rosignano, vicino al Gran Hotel Tombolo, in prossimità della seconda torretta di avvistamento del litorale. MORBILLO O INQUINAMENTO? - Chi ha ucciso la balena e il delfino? Biologi marini arrivati da tutta Italia si stanno interrogando e hanno già compiuto prelievi sugli animali. Una delle ipotesi è che quelle due morti siano attribuibili al terribile virus, il morbillo dei cetacei, che ha già provocato la morte di oltre cento delfini. Ma c’è chi, come Greenpeace, parla di una morte annunciata, provocata dall’inquinamento. S’indaga anche sui 140 fusti tossici persi più di un anno fa da un cargo della Grimaldi in navigazione al largo delle coste toscane, ma le possibilità di collegamento tra l’episodio e la morte della balena e dei delfini sono molto remote.ANALISI IN CORSO - Veterinari e biologi marini dell’università di Padova ed esperti dell’Arpat, l'agenzia regionale per l'ambiente, hanno eseguito sulla balena prelievi di tessuto che domani saranno analizzati. Altri accertamenti saranno eseguiti dall’ateneo di Siena e dall'Istituto zooprofilattico di Pisa. La carcassa dell’animale è stata poi scarnificata e si pensa di recuperare lo scheletro che potrebbe essere esposto nelle sale del museo naturale di Rosignano.«MORTE ANNUNCIATA» - In attesa del responso delle analisi, Greenpeace in una nota parla di «morte annunciata» ricordando che sulla costa tirrenica c’è stata una moria di più di 80 stenelle (una specie di delfino). E la cosa più triste, secondo gli ambientalisti, è che tutto ciò accade nel Santuario dei Cetacei, un’area che dovrebbe tutelare questi straordinari mammiferi.LA DANZA D'AMORE - C’è molta preoccupazione tra esperti e ambientalisti, anche perché tra poco nel Santuario inizierà la «Danza d’amore», cioè i corteggiamenti che anticipano la riproduzione dei cetacei. Uno spettacolo straordinario e delicatissimo per la specie. I delfini ballano la «danza» vicino alla costa, soprattutto quella della Versilia, con una grazia incredibile. Ma anche con quel carattere forte che contraddistingue i maschi che in alcuni casi «rapiscono» le femmine. Anni fa i biologi di Viareggio riuscirono a individuare le decine di esemplari che parteciparono al rito nuziale dando a ciascuno di loro un nome.
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Post n°36 pubblicato il 21 Marzo 2013 da personcinaGisella
Nel paese dei monsoni dove l'acqua potabile è un lusso. Il problema dell'approvvigionamento idrico in India è da tempo all'attenzione dell'Onu, dell'Oms e di diverse Ong. Nonostante sia uno dei paesi con precipitazioni medie annue tra le più alte, alcune delle sue regioni soffrono le conseguenze di un clima prevalentemente arido. Cherrapunji, nello stato nord-orientale di Meghalaya, è uno dei luoghi più piovosi al mondo con in media 12 metri di precipitazioni all'anno (per farsi un'idea, nelle zone più piovose d'Italia ci si aggira intorno al metro annuo), ma tra novembre e marzo questo villaggio si trova senza acqua. Pioggia o no, gli abitanti delle aree rurali come a Cherrapunji sono costretti a percorrere chilometri ogni giorno per recuperare l'acqua necessaria alla sopravvivenza. Nelle grandi città la popolazione riesce a cavarsela un po' più comodamente, con impianti idrici che raggiungono gran parte delle abitazioni, ma l'acqua erogata dai rubinetti è molto spesso non potabile e scorre soltanto per due o tre ore al giorno.Infrastrutture logore e inquinamento
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Post n°35 pubblicato il 21 Marzo 2013 da personcinaGisella
Fresca, inquinata, cercata, sprecata, perduta.QUAL'E' IL RAPPORTO DI QUESTA UNIVERSALE RISORSA ESSENZIALE tra gli esseri umani . Brevi consigli per un comportamento più corretto e responsabile nei confronti dell'ambiente, degli altri, di se stessi. Per esempio, quello di risparmiare l'acqua. Ad esempio, lo sai che se non chiudi il rubinetto mentre ti spazzoli i denti, puoi sciupare fino a 4 litri di acqua alla volta? Se per lungo tempo il lavaggio a mano è stato considerato più ecosostenibile dal punto di vista dei consumi (perché metodo antico e "della nonna") è ora piuttosto assodato che la lavapiatti sia più conveniente in termini di utilizzo d'acqua: per lavare a mano i piatti usati in una cena di 12 persone occorrono circa 103 litri d'acqua, contro i 15 per un pieno carico di una lavastoviglie di nuova - ma non nuovissima - generazione. Sono questi i risultati di un recente studio dell'Università di Bonn, in Germania. Gli elettrodomestici di ultima generazione (classe A+, A++ e A+++) consumano ancora meno: appena 7 litri per ciclo d'acqua e il 30% dell'energia in meno rispetto a quella necessaria alle lavastoviglie di classe A (1,4 kWh per il ciclo più lungo).
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Post n°34 pubblicato il 21 Marzo 2013 da personcinaGisella
Satellite russo ko, colpito da detrito spaziale cinese Prodotto da un test missilistico cinese del 2007 per dimostrare la capacità di distruggere razzi Usa in orbitaIl satellite russo Blits è stato colpito - e probabilmente messo fuori uso - da un rottame spaziale cinese proveniente dal satellite Feng Yun 1C, distrutto l'11 gennaio 2007 nel corso di un test anti-missile. Lo hanno reso noto i ricercatori del Center for Space Standards & Innovation di Colorado Springs. La collisione fra il satellite di 7,5 chili e il rottame di 80 milligrammi di peso è avvenuta lo scorso 22 gennaio, ma è occorso oltre un mese per determinare cosa avesse colpito il satellite russo.CRITICHE - Già nel 2007, quando i cinesi distrussero il proprio satellite meteo - che stava uscendo dall'operatività - utilizzato come bersaglio in un test militare anti-missile, erano sorte molte critiche in ambito scientifico proprio per il pericolo di diffusione di microdetriti orbitanti molto pericolosi per gli altri satelliti. Fatto che si è puntualmente verificato sei anni dopo. Pechino a suo tempo aveva affermato che il test «era necessario come deterrente per dimostrare la capacità di colpire missili americani».SECONDA VOLTA - È la seconda volta che un satellite viene colpito da un detrito spaziale. Il primo fu nel 2009 quando un satellite americano di telecomunicazioni venne messo ko da un satellite militare russo fuori servizio. Dalla collisione nacque una nuvola di altri detriti spaziali. Secondo la Nasa, intorno alla Terra orbitano almeno 500 mila detriti più grandi di una biglia. Ma i detriti di almeno 1 millimetro potrebbero essere addirittura centinaia di milioni.
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