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Sciare è più sicuro che giocare a calcio


La sicurezza sulle piste da sci, ultimamente, ha destato molte preoccupazioni. Ma, a quanto pare, sono infondate: secondo una recente ricerca promossa da Assosport, giocare a calcio o andare in bicicletta sarebbe molto più pericoloso che andare sugli sci o fare ,.   Il rischio medio di ogni sport è stato calcolato secondo un modello elaborato dall'università di Salisburgo, che assegna un punteggio da 0 a 100 a seconda della crescente pericolosità della pratica sportiva.
Il primo in classifica è il calcio, che a quanto pare sarebbe lo sport più pericoloso di tutti con un indice pari a 41. Sul podio ci sono anche l'equitazione, e il ciclismo. Seguono altri giochi con la palla, la mountain bike. Solo dopo questi vengono lo snowboard e lo sci, che come rischio sono vicini - pensate - all'aerobica e all'attrezzistica. Negli sport invernali, il rischio sarebbe medio anche perchè - è stato calcolato - la maggior parte degli incidenti è occasionale.  Secondo i dati esposti dal Prof. Gianni Mazzonetto e commentati dal Direttore di Assosport, Manuela Viel. In italia sono circa 3 milioni gli sciatori praticanti che si recano sulle piste innevate durante tutto il periodo invernale. Gli snowboarders sono 450.000. Gli sport legati al mondo invernale sono molto apprezzati nel nostro Paese, ma negli ultimi anni si e' assistito da parte dei media ad un atteggiamento allarmistico nei confronti della pericolosita' di questi sport praticati all'aria aperta. Se si prendono in considerazioni i diversi sport in base all'indice di rischiosita' che producono (modelli matematici realizzati dall'Universita' di Salisburgo) si vede come, in una scala da 0 a 100, il calcio si posiziona al primo posto con un indice di rischiosita' altissimo, ben 41. Secondo posto per l'equitazione, a seguire il ciclismo. Con indice di rischiosita' 12 si posizionano al quarto posto altri giochi con il pallone, la mountain bike e lo snowboard.
Nell’ultima stagione gli interventi Polizia e Carabinieri sono stati 23.018, una sensibile diminuzione rispetto al 2005-6 (26.472), 2004-5 (26.890), 2003-4 (23.379). Dal 2002 al 2007 si è intervenuto più per gli sciatori (76,79%) che per lo snowboard (19,96%), data anche la forte differenza di praticanti. Netta la prevalenza di “cadute accidentali” (75,67%) rispetto a “collisioni” (11,65%). Seguono percentuali minime per malore (3,34%), uscita di pista (1,98%), collisione con ostacoli fissi (1,85%), impianti (1,54%), collisione con ostacoli mobili (0,49%). Netta anche la percentuale di infortuni al ginocchio (36,23), poi spalla (13,06), cranio e polso sull’8%. Il 46,10% ci si fa male agli agli arti inferiori, il 21,16% a quelli superiori. I decessi sono scesi da 53 nel 2002-3 ai 30 del 2005-6.
Infine le analisi statistiche e numeriche indicano la necessità di studiare il problema della donna, la cui tendenza all’infortunio è sensibilmente più alta di quella del maschio.