LA CASA DEI SOGNI...

E' vero, il tempo corre sempre troppo veloce, soprattutto per chi lo insegue minuto per minuto: non basta mai e si finisce quasi sempre per non fare ciò che ci si era prefissati. Ma, se nel passato il desiderio dell’uomo è stato quello di accelerare i tempi, perché il futuro avrebbe potuto offrire una situazione migliore di quella presente, oggi si vorrebbe invece frenare, rallentare, perché la sensazione è quella di aver perso il controllo sulla direzione di marcia: tutto succede troppo in fretta, la tecnologia apre a mondi sempre più complessi e talvolta sconosciuti, non ci si è ancora abituati ad alcuni cambiamenti che già la storia volta pagina e quello che è successo ieri è (s)travolto dall’oggi. E allora si arriva al capolinea col fiatone (ma quale capolinea?). Oppure, per dare a se stessi l’impressione di farcela, si trasforma l’attimo fuggente in attimo ruggente, rinunciando, così, a vivere sulla lunga durata, dentro progetti di largo respiro. Si sceglie, invece, di vivere ogni momento nella sua unicità, come occasione ghiotta e imperdibile, da sfruttare fino in fondo per quanto può dare. Si prendono così le distanze dal passato e dal futuro: da dove si viene poco importa, e dove si sta andando non interessa. Appiattiti sul presente, molti si accontentano di saltellare da un’esperienza all’altra, in cerca di un “di più” che non si sa cosa sia, collezionando nuovi inizi che non portano quasi mai da nessuna parte. E sempre di corsa. A contrasto - e disconferma - di questa fretta imperante, occorre, quindi, fare un elogio: l'elogio alla lentezza che non vuole essere un applaudire a chi fa del proprio tempo passo di lumaca, bensì "assaporare" l'attimo, gustarne l'estremo piacere e viverlo in completezza con semplicità, con uno sguardo al passato (per ricordare chi siamo) ed uno al futuro (per sperimentare sempre nuove cose)