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Post n°29 pubblicato il 02 Marzo 2010 da ginghetta
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Post n°28 pubblicato il 19 Ottobre 2009 da ginghetta
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Post n°27 pubblicato il 29 Settembre 2009 da ginghetta
Nesuno puo’ insegnarvi ciò che già sonnecchia nei prati della vostra conoscenza (Kahil Gibran)
L’uomo grande è uno che non perde il suo cuore di bimbo (Meng-Tzu)
Se il tuo scopo è grande e i tuoi mezzi piccoli, agisci comunque: perchè solo con l’azione essi possono crescere in te. (Aurobindo)
Non è una cosa incoparabile che il saggio regoli le proprie azioni anche quando non vi sono testimoni? (Tchung Yung)
Non c’è male peggiore del non sapersi contentare, no c’è peccato più grande della brama d’avere. Chi sa bastare sé stesso è soddisfatto. (Lao Tze)
Tra la verità e la menzogna c’è la somiglianza che corre fra una persona e la sua ombra: ma, mentre la prima ha vira, la seconda non ne ha. (Inyat Khan)
Noi siamo resi felici o infelici, non dalle circostanze della vita, ma dal nostro atteggiamento verso di esse. (Inyat Khan)
Le sconfitte non hanno grande importanza nella vita: la più grande disgrazia è quella di restare fermi
L’unico modo giusto di fare è essere.
Imparare senza pensare è fatica perduta: pensare senza impararare è pericoloso |
Post n°26 pubblicato il 29 Settembre 2009 da ginghetta
I compromessi? Certo, ci sono sempre e bisogna conviverci: ma se devo sopportare, per il quieto vivere, l’ipocrisia e la cattiveria delle persone, no…non ci sto. Siamo noi che facciamo inclinare la bilancia, se lo vogliamo con forza e con convizione. Si dice che le donne vogliono cambiare gli uomini a loro immagine e somiglianza, per poi lamentarsi del risultato… L’uomo e la donna perfetti non esistono. E poi, in base a quale canone sarebbero perfetti? Ognuno dovrebbe accettarsi così com’è per poter accettare gli altri. Penso che se una persona vuole cambiare l’altra, è perché vorrebbe cambiare sè stessa. Ma non capisce che il cambiamento deve essere solo univoco e non solo per farsi apprezzare dagli altri, ma solo per stessa. Il cammino puo’ essere lungo. Noi giudichiamo gli altri in base alle nostre credenze, che possono essere limitanti e manco lo sappiamo. Gli altri sono così come sono…il nostro giudizio è solo nostro. Ci sono dei periodi che delle persone ci danno letteralmente fastidio …ma magari dopo qualche mese queste persone, che certo non hanno cambiato il loro modus vivendi, ci sono simpatiche. È in base al nostro essere, a come siamo in quel momento, che ci relazioniamo con gli altri.
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Post n°25 pubblicato il 25 Settembre 2009 da ginghetta
Ore 14.30.. È un pomeriggio infinito. Non passa piu’. Poco lavoro e quindi grande noia, non so piu’ cosa fare per occupare le rimanenti ore qui in ufficio. Mercoledì sono tornata in corsia: reparto di riabilitazione, sempre con le due colleghe pazze che ormai sono avezze nel frequentare l’ambiente. Abbiamo sparato cazzate con i parenti dei pazienti che di solito sono in lunga attesa nei poco illuminati corridoi. Non capisco perché non ci deve essere piu’ luce un questi corridoi. Se sei nei reparti pediatrici sei ubriacata dalla troppa luce che c’è. Qui no, non dico buio pesto…ma quasi. Ci sono persone che han voglia di un po’ di svago, per poter dimenticare il motivo della loro presenza in ospedale. Altri che sono chiusi in sé stessi, con i loro pensieri e i loro dolori…e che non ti salutano neppure. Ognuno reagisce secondo il proprio essere e secondo il proprio tempo. Non ce né da farne una colpa. Se oggi non hanno voglia di sorridere, magari domani non vedono l’ora di farlo. È tutta una questione di tempistica. Prima di arrivare nel reparto, incontri tanta gente…e la maggior parte ti saluta con un sorriso. Forse vedono qualcosa che li diverte, nel nostro naso rosso e nel nostro strano camice, non so. È una calamita di sorrisi il nostro naso rosso, e di confidenze: come quando una signora ci ha raccontato come cucina il sugo per la sua nipotina…o quando un signore ha esternato la sua passione per la fotografia. Altri invece non ti guardano negli occhi, quasi avessero paura: ho scoperto che ci sono anche tra i bambini chi ha paura dei pagliacci. Strano, pensavo che tutti volessero bene ai pagliacci. Ma in fondo noi siamo nascosti dalla maschera e la maschera, per certuni, fa paura perché nasconde chi c’è dietro e non regala serenità. In reparto rivedi per molto tempo le stesse facce: ragazzi stufi di essere lì, paralizzati e bloccati a letto o sulla sedia a rotelle; persone uscite dal coma che ancora non riescono a parlare; persone che non ci sono più, almeno per questo periodo. Persone che ti fanno capire la paura che ancora provano a ricordare cosa le han portato sul letto d’ospedale. Persone che non vogliono essere considerate numeri appesi nella stanza. La cosa che piu’ mi emoziona negativamente è vedere le loro foto di quando erano in salute, affisse sopra la testiera del loro letto. Mi fa male perché vedo come sono ora e vorrei non averle conosciute in questo contesto. Allora mi devo concentrare per pensare di voler vederle nel prossimo futuro come sono nelle foto. Ma non è semplice. È diffiicile, certe volte, lasciare la stanza. Mi sembra di non aver portato niente e vorrei rimanere lì per poter continuare a parlare con loro. Ed è difficile anche quando saluti per l’ultima volta chi finalmente è guarito e torna a casa. Sai che non li rivedrai mai piu’, forse. Anche perché magari tu li riconosci ma loro no, non ti riconoscono senza il naso rosso, calamita di sorrisi. |
Post n°23 pubblicato il 15 Settembre 2009 da ginghetta
Le situazioni sono delicate se le vogliamo crearle noi. È vero, ho incontrato un po’ di persone, mi sono divertita senza problemi, anche perché i problemi erano della controparte, dato che la maggior parte erano sposati o conviventi; purtroppo per loro a me piace parlare e fare domande e così venivo a scoprire situazioni che mi sembravano comuni a tutti: ricerca di qualcosa al di fuori del quotidiano. Persone che non si vogliono bene e che cercano in altri la felicità, che per loro vuol dire arrivare al proprio esclusivo godimento e vantarsi dopo delle loro perfomance con la partner di turno e dopo con gli amici. Nei week-ends lavoro in un locale e sono a contatto con i soliti personaggi da bar… Beh... se prima la mia stima del mondo maschile era medio-bassa, ora è sotto zero… Non voglio fare di un’erba un fascio, ma se l’uomo è in gruppo è veramente…..nauseante!
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Post n°22 pubblicato il 10 Settembre 2009 da ginghetta
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Post n°21 pubblicato il 10 Settembre 2009 da ginghetta
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Post n°20 pubblicato il 07 Settembre 2009 da ginghetta
Credo che la bellezza abbia poco a che fare con gli occhi. Credo che per vivere non basta nascere, ma anche morire. Credo che il tramonto non sia un traguardo ma una nuova partenza Credo che le lacrime più sono e meno bastano. Credo che scappare da se stessi sia come tentare di cambiare il mondo. Penso che anche cambiare canzone sia tentare di cambiare il mondo. Credo che voler bene agli altri voglia dire voler bene anche a se stessi. Credo in un Dio senza fede. Credo che non esistano le assicurazioni sui propri errori. Credo che i valori non siano gratis. Penso che vivere non sia gratis. Non penso che la vita abbia un senso, ma credo in un significato. Credo che il significato sia il credo di ognuno
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Inviato da: Gaia.dgl1
il 02/03/2010 alle 12:56
Inviato da: Pisola61
il 19/10/2009 alle 15:48
Inviato da: ginghetta
il 07/09/2009 alle 09:50
Inviato da: nottola1946
il 11/08/2009 alle 23:47
Inviato da: tr15h4
il 11/08/2009 alle 22:35