GIOCONDAMISTERY

VENEZIA.....LEGGENDE VERE...


Venezia per me, ancor prima divisitarla da ragazzina, è sempre stata una città magica, intrigante,misteriosa come le sue maschere e affascinante come i suoi palazzi e la suastoria. Sicuramente unica, è una città che si presta come nessun’altra a storiee leggende. Leggendo qua e là e parlando di fantasmi con i miei “connazionali”inglesi (appassionati del genere tanto da farci intere trasmissioni televisivesulla ricerca di questi ultimi nei vari castelli sparsi per le campagne), misono imbattuta nella leggenda  di un fantasma veneziano un po’particolare. Nella zona di Campo san Barnaba (placemark di Google Earth),
a poche decine di metri didistanza si incontra calle delle Turchette (placemark di Google Earth) che finisce sull’omonimo ponte. Ilnome  risale al 1428 quando delle prigioniere ottomane furono ospitate daqueste parti allo scopo di convertirle alla religione cristiana. Non erararo, infatti, a quei tempi che molti Turchi ospiti della Serenissima si convertissero alcristianesimo per convenienza. Anni dopo, in seguito alla famosa battagliadi Lepanto vinta dal Doge Sebastiano Venier sui Turchi (1571), fra il bottinodi guerra conquistato dai Veneziani figurava un intero harem di centofanciulle. La maggioranza di queste ragazze si convertirono e in seguitosposarono con dei Veneziani, taluni anche facoltosi. E’ in questo contesto chesi colloca la leggenda che sto per raccontarvi …Tra le cento splendide fanciullegiunte a Venezia quell’anno, una spiccava per bellezza ed intelligenza. Con isuoi  capelli neri come l’ebano, sempre raccolti in una lunghissimatreccia, gli occhi scuri e profondi e la mente vivace, Selima aveva conquistatomolti cuori e si era garantita qualche vantaggio sulle altre. Essendo la piùgiovane, riuscì a guadagnare un po’ di tempo prima di dover fare la propriascelta e, nell’attesa, prese servizio in una delle case destinate ai turchi invia di conversione; qui la ragazza conobbe il giovane mercante arabo Osman, ilquale non solo era bello, ma anche notevolmente ricco. I due ben presto siinnamorarono e Selima, felicissima di non doversi sposare per convenienza,giurò  fedeltà al promesso sposo. L’unica condizione per le nozze era cherimanessero a Venezia, cittadini-ospiti della Serenissima. Dal momentoche  tutta la famiglia del giovane era rimasta nello stato di origine, eglichiese un permesso straordinario per poter comunicare personalmente le propriedecisioni alla famiglia e, ottenuto il consenso, partì alla volta dell’ImperoOttomano. Il viaggio tuttavia non andò come previsto e Selima passava invano lesue giornate aspettando notizie del suo amato. Il tempo trascorreva inesorabilee la fanciulla cominciava ormai a dubitare del ritorno di Osman nonostante siripetesse continuamente che il viaggio era lungo; ad un certo punto le siaffacciò il dubbio che l’avesse dimenticata ed infine, col perdurare delsilenzio, i suoi timori finirono per diventare certezze. Il giovane non tornò.Essendo molto bella, a Selima non mancavano certo i corteggiatori, soprattuttotra i giovani  Veneziani.La giovane cercò nonostante tuttodi prendere tempo, sperando ancora segretamente nel ritorno del suo amore maalla fine, non volendo trascorrere la vita da sola, accettò la proposta dimatrimonio del figlio di un mercante veneziano della zona di San Barnaba e dilì a poco si sposò. Erano trascorse solo poche settimane dalle nozzequando Osman ritornò a Venezia. Alloggiò nella sua vecchia casa e corse incerca della sua fidanzata ma venne presto informato delle sue nozze col giovaneVeneziano. Il Turco non parlò con nessuno della sua delusione e della rabbia che provava e mandò a dire a Selima che avrebbe voluto rivederlaun’ultima volta. La ragazza all’inizio rifiutò l’invito, ma di fronte al suoinsistere cedette alla voglia di incontrarlo … in fondo Osman era rimastol’unico grande amore della sua vita. Si recò all’appuntamento con un bellissimoabito chiaro, uscì di nascosto dalla casa dello sposo ma da quel momento in poinessuno ne ebbe più notizia. Tutti la cercarono in ogni casa, in ognicalle e in ogni campiello della città ma Selima sembrava svanita nel nullaassieme al bel mercante arabo. Il marito e i conoscenti, amareggiati e delusi,pensarono che fossero fuggiti assieme. Invece la realtà era ben diversa …l’uomo non sa perché si innamora; viene travolto da questo potente sentimento ebasta. A volte diventa ridicolo, a volte confuso, certe volte addiritturapericoloso. Deve essere quello che accadde al giovane Arabo quando rividela ragazza del suo cuore. All’incontro Osman non riuscì ad accettarel’idea di averla persa per sempre e, preso dalla rabbia e dalla gelosia, lauccise. Non solo! Le tagliò la testa e la custodì in uno scrigno di legnopregiato per potarla tenere per sempre con sé anche dopo aver lasciato dinascosto la Laguna quella stessa notte.Questa triste storia era stataquasi dimenticata quando, diversi anni dopo, nella cantina della casa diaccoglienza per i convertiti ottomani, fu rinvenuto un cofanetto e ,all’interno,la testa di una donna con una lunga treccia nera. Iniziarono subito lericerche  e da uno scavo nel pavimento emerse lo scheletro di una donnacon l’abito di Selima. Immediatamente fu chiaro che i due giovani arabi nonerano fuggiti insieme, ma che Osman, in preda alla gelosia, aveva ucciso laragazza.  Lo spirito dell’uccisa aveva però preso a perseguitarlo dovunquelui andasse tanto che Osman, esasperato e impaurito, decise di riportare latesta al suo posto. Tornò di nascosto a Venezia e ripose il cofanetto nellacantina della casa di accoglienza dove aveva sepolto il corpo tanti anni prima.Di lui non si ebbero più notizie per decenni ma una notte un barcaiolo, nellevicinanze di calle delle Turchette, vide nell’ombra, avvolto da un ampiomantello, un uomo che gli faceva segno di avvicinarsi: quando il barcaiolo glifu davanti, il fantasma del turco si scostò il mantello e mostrò sotto bracciola testa di una donna dalla lunga treccia nera. Prima che il poveretto potesseriprendersi dallo spavento, Osman era già sparito.Che dire, verità o leggenda ? Nonlo so ma se passate in una notte fredda e buia per Campo San Barnaba direttiverso Calle delle Turchette, affrettate il passo su per il ponticello e sequalcuno vi chiama, tirate diritto….