Si stavano aprendo le danze per formare le prime coppie ufficiali all'interno del folle e magmatico istituto di Gabriel. Ci fu un attimo di profonda dubbiosità dell’intera comunità, sia per i timori di esporsi sotto gli occhi di tutti; sia per la natura stessa, contorta e sfuggente, di quel benedetto strumento dagli effetti incalcolabili. Taluni, gli amanti delle novità e delle sperimentazioni – Alessio, Roland e Monica su tutti –, ebbero da ridire sul limite massimo di quattro inviti accettati, considerato troppo basso; talaltri, quelli conservatori, capeggiati da Laura, Giulia e Raffaella, non comprendevano il perché si dovesse istituzionalizzare un più che legittimo desiderio di conoscenza fra due nature. A metà del guado c’era la frangia degli eterni indecisi, i cui capibranco erano Felice e le Comari. Ciononostante la brezza della novità prevalse e iniziò la fase di studio, fatta di occhiatine e bisbigli, gesti impacciati o decisi, artefatti o spontanei, per scoccare le frecce del proprio arco sul bersaglio mirato. Il primo a osare fu l’audace Flavio che invitò la bionda Valentina, la quale accettò, seppure dopo qualche indugio di mestiere. La massa formicolante sottolineò l’esito positivo con una calorosa “ola”.
Il primo invito della scuola di Gabriel
Si stavano aprendo le danze per formare le prime coppie ufficiali all'interno del folle e magmatico istituto di Gabriel. Ci fu un attimo di profonda dubbiosità dell’intera comunità, sia per i timori di esporsi sotto gli occhi di tutti; sia per la natura stessa, contorta e sfuggente, di quel benedetto strumento dagli effetti incalcolabili. Taluni, gli amanti delle novità e delle sperimentazioni – Alessio, Roland e Monica su tutti –, ebbero da ridire sul limite massimo di quattro inviti accettati, considerato troppo basso; talaltri, quelli conservatori, capeggiati da Laura, Giulia e Raffaella, non comprendevano il perché si dovesse istituzionalizzare un più che legittimo desiderio di conoscenza fra due nature. A metà del guado c’era la frangia degli eterni indecisi, i cui capibranco erano Felice e le Comari. Ciononostante la brezza della novità prevalse e iniziò la fase di studio, fatta di occhiatine e bisbigli, gesti impacciati o decisi, artefatti o spontanei, per scoccare le frecce del proprio arco sul bersaglio mirato. Il primo a osare fu l’audace Flavio che invitò la bionda Valentina, la quale accettò, seppure dopo qualche indugio di mestiere. La massa formicolante sottolineò l’esito positivo con una calorosa “ola”.