GIORNI STRANI

Monica e Alessio sul mare 2


   I due si scambiarono uno sguardo di terrore. Allo stato puro.   Volsero gli occhi al cielo. Cosa alquanto inusuale per Alessio.   La formazione si avvicinava nella loro direzione. A passo cadenzato. A testa bassa.   Qualcuno, parole e parole.   Parole incomprensibili. Volti celati. Volti verso i due.   Un groppo in gola.   Udito ovattato.   Calore e ronzio in testa.   Culi tremanti. Stimoli di merda liquida.   Parole su parole. Metallo su metallo. Lì, a due passi.   Pupazzi umani.   Un oggetto venne lanciato in mare, con tanto di partecipazione e di approvazione della combutta sovraeccitata.   Alfine – bontà divina – i membri, somiglianti a statue di sale, si rivolsero verso sud-est e ritornarono in silenzio da dove erano venuti.   Alessio si affogò il viso nella sabbia umida e ci rimase un bel po’, mentre lei fece scivolare le lunghe dita sulla nuca del giovane. Trincarono un interminabile sorso di grappa. Poscia si rintanarono nei sacchi a pelo.    A pochi metri il mare schiaffeggiava la battigia. L’aria non era più calda come le nottate d’agosto, ma pur sempre gradevole, mentre il canto di richiamo dei grilli si espandeva tutt’intorno. La ragazza gli disse che aveva un po’ freddo, e i suoi bellissimi occhi verdi si erano fatti più affilati del solito: ma l’idiota era già caduto tra le braccia di Morfeo.