GIORNI STRANI

Il valore di un fatto legato all'appartenenza a un dato tempo ATTO 1


    Diciamoci la verità... Una persona cresce, arriva a quaranta anni o poco più, magari ha messo su famiglia con relativa prole, ha una certa esperienza nel campo del lavoro; in primis è più diffidente rispetto agli altri umani, anche perché magari qualche fregatura l'ha ricevuta, sia nell'amore che nell'amicizia. Insomma, diciamoci la verità... quante cose che ha fatto nel passato rifarebbe? o più precisamente, a quali fatti e azioni del passato dà un valore positivo? Non a tantissime, a mio modesto parere... perché il Signor Crono è un gran figlio di buonadonna; e ciò che ci appariva come interessante, stimolante, necessario, e in un certo qual modo positivo, in quel momento X, oggi - momento Y - appare come un qualcosa che non avremmo dovuto compiere o perlomeno non in quella maniera: perché la nostra prospettiva è cambiata, modificata dalle stratificazioni degli anni e del vissuto. E continuerà a trasformarsi giorno dopo giorno, senza requie...   In linea generale, quindi, credo che se ci sono le condizioni sufficienti, l'energia, la fame di curiosità, l'entusiasmo e la sete della mente, dobbiamo o possiamo fare quello che riteniamo "giusto" e opportuno in quel dato momento; escludendo ovviamente tutto ciò che danneggi il prossimo.   Avete esempi concreti relativi alla vostra gioventù o al vostro passato?    Io ci sto pensando... zzz... ora accendo lo scanner della mia memoria permanente... uno scanner vecchiotto ma ancora funzionante.