GIORNI STRANI

Il valore di un fatto legato all'appartenenza a un dato tempo ATTO 2 - Il Cartellone spiritico


   Beata incoscienza. Probabilmente un qualcosa che non rifarei è il famigerato gioco spiritico del cartellone. Quando avevo 19 anni, ci riunivamo spesso a casa della nonna di un’amica, eravamo in cinque o più amici, sia ragazzi che ragazze. Prendevano un grosso cartellone bianco, e ci scrivevamo sopra ad arco le lettere dell’alfabeto, i dieci numeri, e le tre risposte (Sì, No e Non so). Poi a un angolo segnavamo una croce.    Quindi posizionavamo una moneta sul cartellone, vi ci mettevamo sopra il nostro indice e cercavamo il contatto con uno spirito presunto. A un certo punto, la moneta iniziava a vagare sul tabellone, a volte in maniera decisa, altre volte esitante. E dopo aver chiesto all’Ospite il suo nome, iniziavamo a fargli le domande più disperate; cosicché lui rispondeva in modo preciso tramite lettere o numeri, oppure dava una risposta secca (Sì, No o Non so).    Talvolta, lo spirito si presentava col nome di un nostro defunto; talaltra, si presentava come un improbabile personaggio famoso della storia… e qui, la possibilità di aver a che fare con uno spirito burlone era pressoché scontata… Nel tempo, alcuni esperti mi dissero che, in questi casi, lo spirito interpellato è propriamente una sorta di larva astrale, ossia un conglomerato di energie. Un esempio è rappresentato dall’energia che sopravvive, per un certo tempo, alla morte del nostro corpo fisico. Queste “entità” non sono né buone né cattive, cercherebbero semplicemente di sopravvivere, succhiando energia a chi compie viaggi astrali o da altre fonti.      Esperienze comunque da evitare… soprattutto per i più impressionabili! e da evitare in modalità seriale. All'epoca, non potevamo farne a meno.