Salve a tutti. Questa mattina sul TG5 sono venuto a conoscenza di una notizia a dir poco preoccupante: l'Iran ha realizzato la prima centrale nucleare, a Bushehr, sul Golfo Persico. I lavori iniziarono nel lontano 1975, ma il tutto si bloccò nel 1979 con lo scoppio della rivoluzione islamica. E allora? Gli elementi per essere seriamente preoccupati ci sono tutti. Dal documento giunto al Times, riconducibile a un ex membro dell'Aieia - l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica - l'impianto è stato realizzato da ingegneri di seconda classe (?), i quali hanno utilizzato sia componenti tedeschi vecchi di trent'anni che tecnologie russe di nuova generazione, con continui adattamenti e modifiche in corso d'opera. Inoltre, dettaglio di poco conto, la centrale è stata costruita in una zona altamente sismica: in caso di un forte terremoto non opporrebbe la minima resistenza... Poi c'è anche la questione degli armamenti. L'Iran ha dato il via a un ambizioso progetto di arricchimento dell'uranio, giustificandolo al mondo come necessario per l'alimentazione della nuova centrale, quando è assai evidente quanto sia una sorta di anticamera per la produzione di testate atomiche. Attualmente, l'uranio di questo impianto ha un arricchimento di circa il 3.6%, mentre, per fini bellici, tale valore dovrebbe essere portato al 90%. Siamo lontani dalla bomba, penserà un comune cittadino che confronta ingenuamente i numeri. In realtà il processo non è lineare, pertanto il 3,6% - sembrerà strano ma è così - significa già essere a un buon punto nel progetto della prima arma nucleare. Insomma, ho tanto il sospetto che l'essere umano, con l'avanzare del progresso tecnologico, abbia amplificato, oltre i miglioramenti, anche l'entità dei potenziali pericoli...