GIORNI STRANI

I paladini del prossimo e i Napoleone...


      A volte lo stesso pensiero e la stessa azione, paradossalmente, possono essere figli di due filosofie lontane anni luce.   C'è un ascoltare e  un consolare gli altri che sono propri di un'inclinazione naturale, una voler donare qualcosa di sé all'altro: per sostenerlo, per allegerirlo, per farlo rinascere.   Poi esiste una seconda posizione, non riconoscibile facilmente, di coloro  che  aiutano e rincuorano il prossimo solo perché sono sospinti dal fuoco del proprio ego, sicché possano poi mostrare, nel seno della società civile, le medaglie al petto come gloriosi generali.     Non di rado tali generali (?) sono specializzati  nelle prediche, parlano e seducono con i paroloni e le proprie sovrastrutture ideologiche, convinti sui propri assiomi di pensiero: infine insistono sul fatto che dobbiamo essere umili umili umili... Sì, ma loro... ehm... sono umili qualche volta? E soprattutto, costoro, dal petto gonfiato sotto la luce della rivelazione, accettano le prospettive degli altri? Le accettano?! Giammai! Da quando nacque la Terra, esiste solo la loro Verità e prospettiva. Già prima che loro venissero al mondo...     Ecco, pure qui, con un po' di esperienza e acume, nel tempo si impara a discernere i "paladini del prossimo" dai Napoleone. A volte penso che i mostri più diffusi sono quelli che vivono col paraocchi, convinti che tutti dovrebbero vivere alla loro maniera. D'altronde, signori, qui parliamo di gente che ha combattuto battaglie inenarrabili, eh? E ora può finalmente raccontarsi, e ipnotizzare gli altri, soprattutto.  Hola!