GIORNI STRANI

GENERAZIONE OLTRE LA LINEA.


    ...Ed infine, dal prodigioso ventre di Sìagora, nei primi decenni del Duemila, ecco svilupparsi, ingrossarsi a dismisura per poi ritornare e sbattere sulla costa italica, con un’impressionante forza d’urto, la nostra onda generazionale, l’onda della speranza nuova: sfrontata, irrequieta, straordinariamente talentuosa; una stirpe che, dall’adolescenza in poi, si stava riconciliando alla propria maniera con la strada.    Da lì a qualche lustro, sarebbe stata etichettata con marchio DOC come Generazione oltre la linea, quasi a indicare un punto di partenza zero della società, una rinascita dopo anni di povertà delle tasche e di torpore dello spirito. Nello zaino d’ordinanza era obbligatorio tenere almeno un pugnale e un libro. Nel nostro vocabolario, alla voce “p”, una parola era barrata: lemma: paura [pa-ù-ra] s.f.     Non una generazione allineata e aggraziata; né una generazione borderline, avvinta, ai margini della società. Semplicemente oltre quella immaginaria ma pesante linea  di confine della conformità sociale, dell'apparenza, dell'adeguatezza addomesticata a tutti i costi. Un cespuglio laterale, spuntato per caso da un ramo periferico del grande albero delle generazioni. Dunque... ricordatevi bene questo nome: Generazione oltre la linea.