GIORNI STRANI

Il parallelo fra lo sport più bello del mondo (il tennis) e la Signora Vita...


  
      Salve a tutti. Oggi vorrei fare un tributo a quello che ritengo lo sport "più migliore" del mondo: il tennis; e tentare un ardito quanto romantico parallelo metaforico con la Signora Vita. Mi spiace se sarà un post un tantino selettivo (non tutti seguono lo sport delle palline gialle), ma lo dovevo vomitare da un bel pezzo. Un'esigenza viscerale, direi.   Perché questo sport. E' una disciplina di notevole complessità e, al contempo, semplicità: uno "sport di situazione" dove sono necessari numerosi aspetti: tecnica, atletica, tattica e capacità mentale (Nadal VS Federer docet...). Devi confrontarti uno contro l'altro, sfruttando tutte le armi a propria disposizione; non per ultime quelle mentali, dall'intelligenza tattica alla scaltrezza, dalla lucidità all'istinto.   Innanzitutto, credo che un nostro approccio positivo debba farci identificare, in genere, l'avversario non in una persona in carne ed ossa, bensì nella Vita stessa, in tutti i propri ostacoli ed evoluzioni... A meno che si tratti di battagliare con un altro essere umano, cosa che comunque può sempre capitare... nel lavoro e, talvolta, anche nella sfera degli affetti.   In un incontro di tennis può succedere di tutto. Sei avanti uno o due set, per poi essere rimontato e perdere. Perdi il primo set in un serratissimo tiebreak, dopo che hai dato tutto, per poi crollare, esausto, 6-0 al successivo... Vinci 10 match di seguito contro un avversario, finché capitoli all'undicesimo. Sei il numero 1 del ranking e quel disgraziato giorno finisci per perdere col numero 100: avevi avuto l'influenza il giorno prima o doveva semplicemente andare così... Poi ci sono le giornate di sole, quelle umide e gl'incontri con le luci artificiali. Per non parlare delle diverse superfici di gioco: cemento indoor e outdoor (diverse varianti), erba e terra.   Ora ditemi: tutti questi esempi, che potrebbero essere infiniti, non possono essere trasposti nella meravigliosa Vita?   Ci sono i colpi di genio, similmente alla nostra esistenza. Come le palle smorzate (corte), le demivolee e le veroniche.    Ci sono i colpi di talento e di carattere, veri colpi killer che io adoro: i dritti a anomali, aggirando la pallina dal lato sinistro e colpendola lungolinea, oppure i dritti a sventaglio, ossia  spedendola con effetto verso destra (o sinistra se si è mancini) e spingendo l’avversario fuori dal campo. Non è come quando… prendiamo a mozzichi la vita stessa?    Quindi consideriamo la forza del carattere, rappresentata dalla resistenza fisica e dalla corsa a fondocampo.   La decisione ragionata, secondo una certa logica, la vedo ben espressa durante il servizio di battuta. Come tiriamo adesso? Forte? Piatto? Liftato? centrale o a uscire? Insomma, da valutare di volta in volta, considerando anche se sia una prima o una seconda palla (ultima).   C’è l’audacia di prendere certe iniziative, ovverosia portare il nostro attacco sotto la rete, con volee e smash.     Esistono i colpi dell’astuzia, come i passanti e i pallonetti, che infinocchiano l’avversario che viene sotto la rete.    Infine ci sono i due rinomati fondamentali: il dritto e il rovescio.    Il primo deve macinare il gioco, deve essere potente e preciso per mettere in difficoltà l’avversario… quindi mi viene da pensare alla quotidianità, dove bisogna costruire mattoncino dopo mattoncino.   Il secondo è un colpo spesso di difesa o per spezzare il ritmo e sorprendere chi ci è di fronte. Pertanto, non esitate talvolta, nella Vita, a colpire di rovescio!  Allora… avete portato un paio di tubetti di palline? Buenos dias a todos!