GIORNI STRANI

Tutto quello che ho imparato sulle donne in quarantadue anni e centootto giorni...


 
      Salve a tutti. Oggi proseguirò su quell’arduo e lento iter di demolizione del senso del pudore. Che stamo a fa’ sennò? Stamo a gioca’?   Getterò qualche ovetto fra i viottoli di questo blog: e indovinate cosa ci saranno dentro gli ovetti? Tutto ciò che ho capito su voi donne, dopo la bellezza di 42 anni, dicasi quarantadue anni e centootto giorni. Una piccolissima parte del vostro sterminato mondo, per carità, ma che ci tengo a raccontarlo. Un mondo dai mille stati d’animo e dai repentini cambi di correnti d’aria…    Innanzitutto, dovete sapere che il mio avvicinamento alle donne è stato un percorso non facile. Dopo la meravigliosa alba delle scuole medie, in cui i sensi davano i primi segnali di fioritura, fui traghettato nel girone dantesco dell’Istituto Industriale, dove il rapporto man woman era di circa 100 a 1… Se poi si aggiunge il fatto che ero un insicuro cronico, e che la mia cittadina di mare era alquanto “provinciale”, comprenderete la completa inattitudine in merito. I miei primi passi nella conoscenza delle ragazze avvennero giocoforza nella meravigliosa esperienza scoutistica (post sul primo amore).    Dopo l’anno sabbatico dell’esperienza come ufficiale dell’A.M. (altro post), fui assunto nel 1991 da una grande azienda nel campo televisivo e mi trasferii a Roma. Questa fu la mia salvezza, in quanto, libero da regole e catene mentali di matrice clericale, interpretai quegli anni come una sorta di “laboratorio sperimentale”, sicché conobbi molte persone e svariate donne, di ogni cultura ed estrazione.  Ecco ciò che ho compreso. Non pretendo siano verità assolute, sono solo solchi di una storia.    Penso che la gioventù, se sentiamo quel profondo brontolio interno, debba essere un “laboratorio sperimentale”: sarebbe preferibile  fare esperienza su quasi tutto, beninteso, eccetto droga e atti criminali. In caso contrario, a cinquant’anni potremmo riscoprirci uomini frustrati, viziosi e dipendenti del sesso.       I rapporti con le meretrici sono roba di uno squallore indescrivibile.     L’eventuale liaison fra il ventenne e la cinquantenne è un qualcosa paragonabile a uno tsunami emotivo. Un perché ci sarà, ma parlarne significherebbe scrivere un saggio di almeno 150 pagine e… io forse che faccio lo scrittore di professione?!    Una volta raggiunta quell’età della maturità, ossia i 35-40 anni, non è più concepibile ragionare col pisello. Il bello è il saper parlare e confrontarsi col mondo femminile, con leggerezza e amicizia disinteressata (ciò che io cerco qui), perché si può palpare quella metà originaria che si è separata da noi chissà quando… E diciamocela tutta: stringi e stringi, forse, non importa nemmeno se all’origine dei Tempi ci sia stata davvero questa separazione.    La maggioranza delle donne sono creature meravigliose. Eccole or ora, mentre le  vedi  ridere e poi piangere; sorseggiare e fumare; sbadigliare e sfogliare una rivista; passeggiare e  scrutare le vetrine; truccarsi, passarsi lo smalto sulle unghia e rimanere assorte col viso inclinato. E’ bene però evitare come la peste le femmine col chip dell’aggressività incorporata. Possono succedere episodi in cui una donna svalvoli e vi salti addosso ringhiosa, ma se è una costante…    Botto finale dei fuochi di maggio: sono convinto sempre più che una donna (matura), al primo sguardo, sa già se si innamorerà di quell’uomo. Come dire… un angoletto remoto del vostro cervello diabolico è capace di anticipare le mosse del cuore! Come accada, non lo so. Ma tutto ciò non lo sa nemmeno il Padreterno (?). Sperando di aver gettato là qualche spunto di riflessione, auguro una splendida giornata di sole a tutti!