GIORNI STRANI

Pensieri sul post n.649 - Colata, riguardo l'Amore e la voglia di cambiare l'Altro...


   Notte a tutti.   Leggendo i vari commenti alla poesiola Colata, è emerso un diffuso apprezzamento di quelle righe, accompagnato però da una certa qual amarezza, peraltro comprensibilissima, scaturita dal considerare quella mia idea personale sull'Amore - o idea universale di Amore, se preferite - un'utopia, un qualcosa che non può realizzarsi nella vita reale.   Ora, lungi da me indicare strade e salire sul pulpito, ma dato che siamo qui... tanto vale ballare, no?   Accettare la persona amata in ogni suo aspetto, e non voler cambiarne nemmeno una virgola...   ...Quante volte questo ritornello lo abbiamo sentito... forse però non lo abbiamo mai reso completamente "nostro". Può essere un'idea davvero - e sottolineo davvero - rivoluzionaria. A quel punto, per ciò che credo, si possono aprire scenari inimmaginabili fino a poco prima. Senza la nostra interferenza, affrancata da  pesi e barriere che generano conflitti e frustrazioni, la persona amata può crescere ed evolversi libera col minimo sforzo.    Beninteso, bisogna piacersi e "stare insieme" prima... Poi, c'è il cammino: lungo, massacrante. Ma se già sul punto di partenza, vediamo certi orizzonti e traguardi come utopistici, rimarremo sempre al piano terra, piacevolissimo e affollato, ma, mi sia consentito, un po' troppo comodo e materiale. E tutto ciò può riguardare anche altri ambiti, non solo l'Amore.   Del resto i marinai, per orientarsi, non guardano forse le stelle? eppure sono inaccessibili al nostro mondo.   La pigrizia della mente e, di riflesso, dello spirito. Questo ci frega a noi tutti. Eppure basterebbe il primo gradino della scala, per iniziare qualcosa di nuovo e più ricco, rispettando la nostra Natura, le nostre possibilità. Un primo gradino che ne varrebbe mille di gradini...   Una grande occasione che dovrebbe essere colta sempre. Perlomeno da una mente attiva, curiosa, che si interroga. E aggiungiamoci pure umile.    p.s. ...Non è detto che se una fiumana di anime va in un senso, dobbiamo fare altrettanto. Si pensi al paradosso di Gehrle (non molto conosciuto): dinnanzi a un bivio, una fiumana di anime imbocca la strada di sinistra, e tutti ammettono di aver seguito la persona davanti. Quando si chiede al secondo che cosa avrebbe fatto se il primo fosse andato a destra, lui, candidamente, ammette che sarebbe andato a destra. La Storia, spesso e volentieri, è un funambolo... Link Colata: http://blog.libero.it/GIORNISTRANI/11387592.html