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MADEIRA

Post n°100 pubblicato il 26 Ottobre 2011 da lukyll

MADEIRA

16 ottobre 2001

Arrivo a Madeira dopo 4 giorni e mezzo di navigazione, nel marina non c’era posto pertanto ci siamo diretti nel porto della capitale Funchal mettendosi all’ancora nell’avanporto verso le ore 12.

L’isola si presenta con una grande montagna che degrada sul mare. La cima e le scogliere sono formate da rocce aguzze e di colore rosso ruggine e se ne  intuisce l’origine vulcanica recente. Case singole riempiono parte dell’isola dal mare salendo fino a 1/3 della montagna  che prosegue verde di boschi.  Il nome Madeira in spagnolo vuol dire “legno” ed infatti l’isola veniva sfruttata  per questa preziosa materia prima usata soprattutto per la costruzione delle navi. Era famosa anche per le verdure e per il vino, il Madeira, vino liquoroso. Le navi inglesi un tempo si fermavano qui per fare rifornimento di verdure e di vino prima di salpare per le Americhe. E’ scritto che il famoso Capitan Cook prima di partire per uno dei suoi giri del mondo, che duravano almeno un paio di anni, imbarcò ben 14.000 litri di vino, ovviamente a beneficio dei soli ufficiali e dei coraggiosi nobili che seguivano  le imprese del famoso Capitano.

Nel primo pomeriggio sono sceso a terra e subito ho cercato un internet point dove poter aggiornare il blog e leggere la posta. Poi ho visitato un po’ la città, il centro storico, formato da abitazione in stile coloniale portoghese con portali e contorno finestre in nera pietra lavica e il resto in intonaco color crema.  Abbastanza gradevole ma niente di speciale.  Cena: capesante alla griglia, ed una enorme quantità  di fette di filetto cotte sulla pietra ollare rovente portataci sul tavolo e vino.

Passeggiata con gelato e prima di  dormire  un gin tonic in barca.

Per il giorno dopo il Comandante aveva deciso la sveglia per le 7 e subito la partenza. Allora scherzando gli ho detto che se fosse stato come la sveglia di qualche giorno prima, sempre alle 7 ma poi in realtà sveglia alle 9, potevo dormire tranquillo! La battuta deve avere colpito sull’onore il Comandante che ha avvisato  che ci avrebbe svegliato al suono della campana, appesa accanto all’ingresso della dinette. Ho pensato subito di fargli uno scherzo  smontandola e nascondendola mentre dormiva. Purtroppo è fissata bene alla staffa che la sorregge e troppo lungo il lavoro per eliminarla. Al mattino infatti sveglia con tre colpi di campana ma invece che alle 7 l’ha suonata alle 8. Il gin tonic ha avuto un effetto benefico!Siamo riusciti a dormire un’ora in più!

Partenza  alle 8, appunto, per le isole Selvagge che si trovano lungo la rotta per raggiungere le Canarie.

Vento al traverso da nord est tra i 10 e i 14 nodi, mare poco mosso e navigazione tranquilla dedicata alla lettura: “ Sulla Strada” di Kerouac. Un “viaggio” sulle strade degli stati uniti in cerca di una realtà diversa da quella  del conformismo imperante in quel periodo in cui credere. Il libro che ha ispirato la “beat generation”.  Avrei dovuto leggerlo quando ero giovane …… ma ,come si dice, meglio tardi che mai!

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