Creato da lukyll il 19/08/2008
GIRO INTORNO AL MONDO IN BARCA A VELA
 

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« ISOLA DI COCOIN VISTA DELLE GALAPAGOS »

COCO - GALAPAGOS

Post n°86 pubblicato il 27 Marzo 2010 da lukyll

 

Martedì 23 Marzo     Coco-Galapagos

 

 

La domenica mattina, 21 Marzo, ci alziamo tutti presto anche perché all’arrivo all’isola avevamo messo indietro l’orologio di 1 ora per via del fuso orario. Pronti per andare a terra con il nostro computer e poter comunicare con il resto del mondo. Ma arriva la guardia costiera del Costarica, con tanto di pistola e mitra, per controllare di nuovo documenti e ispezionare la barca in cerca di non si sa che cosa. Forse droga o armi o clandestini!

Alla fine partiamo con i computer nei sacchi dell’immondizia perché non si bagnino nel tragitto con il gommone. Nell’entroterra della baia c’è una casa per la guardia e per i volontari che aiutano a controllare l’isola. Ce ne sono anche di stranieri, uno spagnolo. L’isola è patrimonio naturale del mondo e tutti contribuiscono al suo mantenimento. La regina d’Austria ha donato una grande casa in legno e su palafitte dove i volontari e ricercatori possono soggiornare. Per il resto prato palme, banani e tutto intorno la foresta. Due grosse parabole ci permettono di telefonare in tutto il mondo e collegarsi ad internet. Per due ore stiamo tutti a controllare la nostra posta e a rispondere disturbati solo da un giovane capriolo che viene a bere nel ruscello vicino. Finalmente aggiorno il blog ed aggiungo foto.

Il ritorno ion barca è complicato dal fatto che si è alzato del vento e piove a dirotto. Due belle ondate che si infrangono sul gommone ci bagnano completamente e se qualche centimetro quadrato di maglina fosse rimasto asciutto ci ha pensato bene la pioggia a rimediare. Computer salvati nei sacchi dell’immondizia.

Mangiamo qualcosa e partiamo verso le 14. Un discreto vento ci spinge a 7-8 nodi, l’isola incappucciata dalle nuvole e rigata da cascate di acqua alimentate dalla pioggia si va allontanando da noi. Il mare pullula di pesci, se ne vedono uscire dall’acqua mentre diversi delfini vengono a giocare con la nostra barca. Non è possibile non andare a prua a vedere il consueto spettacolo ma perché tanta è la gioia di vivere che trasmettono.

Nella notte il vento aumenta e sono presi una mano di terzaroli per ridurre la randa ma la sfuriata dura solo una mezz’ora poi tutto come prima con vento moderato.

 

La mattina dopo, appena mi alzo, il comandante mi chiede se voglio misurarmi la pressione visto che aveva lo strumento a portata di mano. Credo che Lui abbia la pressione un po’ alta. 

Visita medica di tutto l’equipaggio! I miei valori risultano 150 e 90, troppo alti. Riproviamo, forse l’emoziona ha giocato uno scherzetto.- Infatti si abbassa a 125 e 85. Molto meglio. “Comunque, sentenzia il dottore di bordo, vista l’incertezza della misura ti prescrivo 3 giorni senza rhum”.  “non è possibile! L’alcool dilata i vasi sanguigni e quindi fa diminuire la pressione!” esclamo io che impaurito da tanta astinenza!” Alla sera, sotto la mia diretta responsabilità, mi verso il solito dito, orizzontale, di rhum.

Il vento scarseggia e si va ad una velocità di 2-3 nodi. Siamo già nelle calme equatoriali?. Il caldo è afoso e disturba perché ci fa sudare in continuazione, anche fuori.

Ieri sera il Comandante ci annuncia che alle 17,30 verrà proiettato un film e viene scelto il “Codice da Vinci”. Ci sediamo con tanto di noccioline, patatine ed un gin-tonic. Lo spettacolo inizia. Dopo 10 minuti la randa sbatte, troppo poco vento e viene acceso il motore ma si sento subito un sibilo, del puzzo di gomma bruciata e del fumo esce dal motore. Spento il motore , si apre il corrispondente vano ed una grande nuvola di fumo puzzolente riempie la barca. Qualcuno prende l’estintore ma non ce n’è bisogno. Cesare e Fabio guardano e scoprono che si è rotta una staffa che sostiene l’alternatore di servizio, cioè quello che ricarica le batterie per i servizi e quindi la cinghia lavorava male producendo calore e fumo. Due ore di lavoro per togliere le cinghie e l’alternatore, sudore abbondante misto a grasso di motore altrettanto abbondante e alla fine viene tolto l’alternatore e si vede anche che è rotta la trasmissione di gomma della pompa dell’acqua che raffredda il motore. Viene sostituita.

Alle nove di sera Giuseppe inforna un pezzo di carne da più di un chilo che verrà affettato tutto e servito con piselli. Ne sono rimaste poche fette. Il solito rhum e poi a parlare delle stelle e delle maree fino a mezzanotte. Inizia il mio turno di due ore.

 

 

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