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GIRO INTORNO AL MONDO IN BARCA A VELA
 

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COLON E CAMBUSA

Post n°82 pubblicato il 21 Marzo 2010 da lukyll

 

Lunedì 8 Marzo        Shelter Bay

 

Ieri mattina dopo la visita al Museo del Canale ho incontrato il taxista che staziona normalmente davanti al mio hotel e gli ho chiesto se mi accompagnava a Portobelo il giorno dopo ed avevamo contrattato per 80 $. Appuntamento alle ore 10.

La mattina seguente alle 10,30 ancora non era venuto, vai a fidarti….quindi ho cercato in tutta fretta un’altro tassista. Mi si offrivano per 150-130 $ ma sono riuscito alla fine a strappare il viaggio per 90 $.  Non avevo altra scelta perché l’amico Giovanni arrivava all’aeroporto alle 10,40. E non volevo perderlo altrimenti avrebbe preso un altro taxi. Sono giunto agli arrivi proprio nel momento che usciva dalla parte dei panamensi e non dei turisti. Vedo uno con bagaglio che aspettava e volevo andarlo ad incontrare ma uscivano continuamente persone e non volevo perdere queste uscite. In realtà non sarei stato in grado di riconoscerlo perché conosciuto per poche ore 5 mesi prima, ma non lo perdevo d’occhio. Finalmente la sua telefonata, strette di mano e pacche sulla spalla e dopo 5 minuti già in taxi per Portobelo.

Viaggio tranquillo, pilota calmo, la strada costeggiava per buona parte la foresta dove sconsigliavano l’ingresso perché abitata da bestie feroci, leoni importati, pantere, e chissà quanti altri ragni e serpenti velenosi.

Giungiamo dopo  due ore e mezza, Giovanni, l’armatore, ci aspetta davanti la dogana e con il gommone ci conduce su Chloe, uno Swan di 18 metri. Si riconosce subito fra le altre imbarcazioni ancorate nella baia, la più elegante e raffinata nel design, quasi come la mia, infatti l’architetto che le ha progettate è proprio lo stesso.

L’accoglienza è cordiale, sistemo le mie cose nella cabina che condividerò con Cesare, un ragazzo di 32 anni che inizia il mestiere di skipper professionale.

Poi vado con Giovanni a visitare Portobelo, se non sbaglio la prima città fondata sulla costa atlantica di Panama. Rimangono solo delle basse fortificazioni spagnole in difesa dai pirati, la cosiddetta dogana diventata un museo di armi dell’epoca, ed una chiesa ad unica navata con pilastri in legno di madera. Il resto le solite case basse a colori vivacissimi, tetto di lamiera, qualche inferriata soprattutto al supermercato, ragazzi che giocano al pallone nell’unica piazzetta, il rosario che viene recitato da 7-8 persone in chiesa, un punto internet in casa di una signora e le scuole, in muratura ma con i tetti di lamiera. La gente serena, spesso a chiacchierare o a fare i piccoli lavori domestici nel cortile-giardino. Un paio di pappagalli,verdi e rossi, liberi, stavano su muretto di cinta e pure qualche scimmia. Naturalmente anche queste dispettose perché una non voleva farsi prendere dal suo padrone che, homo sapiens, fa una finta e poi la frega, presa!

La cosa gradevole al rientro in barca è stata l’idea di  Giuseppe di portarci ad esplorare il fiume dove dicevano c’erano i coccodrilli ….! Il fiume serpeggia dentro una foresta di mangrovie, al tramonto, e sembra proprio di essere in qualche rio affluente dei grande Rio delle Amazzoni, come si vede in qualche documentario. Ci supera solo una moto d’acqua, non si capisce da dove sia giunta tutta questa modernità data la povertà mostrata dal paese. Una donna bionda è alla guida, lascia una profonda scia bianca mentre zampilla alta l’acqua di raffreddamento che esce dal motore.  Incantesimo deturpato, si divertiva a seguire la innumerevoli curve del fiume. E’ poi ripassata indietro facendo dondolare allegramente il nostro gommone.

Il giorno dopo, alle 10, partenza per Colon.

 

 

Martedì 9 Marzo

 

La sera prima è stata messa a punto la lista per la cambusa, 72 bottiglie di vino 200 lattine di birra, 24 chili di pasta e poi mano a mano il resto.

Al mattino alle 8 partenza con il bus del marina per il supermarket Rey con tanti altri navigatori come noi, tutti giramondisti che si scambiavano opinioni e consigli su quale marina fosse migliore, quale rotta fare e chi narrava che aveva mollato tutto e …. via a girare per il mondo, bambini compresi, anche piccoli.

Girare per un supermarket che non si conosce per acquistare molti cibi è impresa titanica. Dalle 9 di mattina fino alle 14,30 circa. Immaginate di cercare la pasta di acciughe, o lo strutto o il succo di frutta concentrato da diluire per risparmiare peso. Abbiamo fatto impazzire le assistenti agli scaffali. Ma anche noi alla fine eravamo abbastanza frastornati. Il bello è stato lo scontrino che era lungo più di un metro. Spesa totale: 2300 $

Il camioncino del supermarket ci ha portato la merce in banchina e da li con dei carrelli è stata trasportata davanti la barca e poi sul ponte che risultava stracolmo di scatoloni.

Il problema è stato poi il riporre con una certa logica, che dopo pochi tentativi di razionalizzare la disposizione salta completamente ed i pelati sono un poco qui ed altri là così come la pasta è in due gavoni diversi. Ma il bello viene per i vini che vengono stivati in sentina, in mezzo a tubi ed in tutti i pertugi possibili ed immaginabili. E così è anche per le lattine di birra che ancora più piccole vengono praticamente spalmate nei gavoni da prua a poppa.

Alle 7 di sera, veramente stravolti, ci riuniamo a tavola per la sacrosanta pastasciutta e dopo il solito bicchiere di rhum e poche chiacchiere, tutti a letto.

 

 
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