Comincio a vestirmi ma qualcos’altro ancora non va..il mio specchio mi mostra il mio aspetto: quel vestitino mi segna troppo sui fianchi, la mia maglietta sfiancata mi sta male sulle maniglie e i miei panta sembrano stringere all’infinito.. “devo comprare qualcosa di nuovo che mi sta meglio” penso, ma ecco che ancora una volta la tristezze prende il sopravvento: i miei acquisti sono sempre uguali.. Vedo quel bellissimo abito in vetrina e quegli splendidi panta che mi fanno impazzire, entro e chiedo la taglia, ma..“mi spiace,questo abitino purtroppo arriva solo alla taglia42..” Allora provo i panta.. “..guarda,io ti darei una taglia in meno che vestono bene questi..” Nel camerino li infilo e non entrano, con timore chiedo una taglia in più ed ecco allora che mi sento fissare da tutti.. Li riprovo e vedo che nel camerino opposto un’altra ragazza provo gli stessi mie jeans, ma con una taglia in meno..a lei stanno d’incanto..scoppierei a piangere mentre con il mio riflesso cerco un punto di pace..ecco allora che un’altra prova lo stesso paio,ma a lei non stanno proprio,e così un malefico sorriso sfiora le mie labbra e quando mi riguardo allo specchio mi disgusto.. Come posso fare una cosa del genere?..gli altri faranno lo stesso con me??..sono ridicola,basta,torno a casa.. In ogni caso è ancora sera,e devo cambiarmi..tra strippi col mio ragazzo per i miei problemi, e l’odio per tutto ciò che è perfetto e per tutto ciò che non lo è, sono pronta per uscire.. Eccomi col mio amore, i miei amici, 1 aperitivo e tante chiacchere.. Sto bene,mi diverto e mi lascio andare a qualche concessione, poi mi volto e il vetro del locale mi ripropone quello che per un attimo avevo scordato..il mio corpo! Il mio tormento è riflesso ovunque e ancora una volta inizio a percepirmi gonfi; inizio a vedere riflessa in quel vetro una enorme; sento che il grasso sprizza fuori dalla mia pelle, io che vorrei essere piccola piccola, è come se il mio corpo fosse una roccia pesantissima che a stento riesci a spostare, e così mi guardo attorno e soffro, soffro perché mi rifiuto, soffroo perché mi sento ovunque fuori luogo. Ma il mio dado è qui, i miei amici pure, e allora nella mia solitudine incompresa fingo la felicità, ci scherzo sopra e tutto sembra perfetto..perfetto come il mio stupido obbiettivo che mi tormenta.. La mia vita è caratterizzata da una lotta di forze contrarie, forze che mi tolgono le gioie di vita quotidiana di cui sento perdere il controllo.. E così un'altra giornata è passata, ma domani sarà la stessa e così ancora e ancora.. Questa è la realtà in cui mi ritrovo a vivere, una realtà che non tutti però potranno mai capire.. - Chi mi capisce lo rispetto, perché in fondo significa che non siamo tanto diversi.. - Chi non mi capisce lo ammiro, perché in fondo significa che vive libero!
UN RIFLESSO CHE COMANDA UNA VITA.
Comincio a vestirmi ma qualcos’altro ancora non va..il mio specchio mi mostra il mio aspetto: quel vestitino mi segna troppo sui fianchi, la mia maglietta sfiancata mi sta male sulle maniglie e i miei panta sembrano stringere all’infinito.. “devo comprare qualcosa di nuovo che mi sta meglio” penso, ma ecco che ancora una volta la tristezze prende il sopravvento: i miei acquisti sono sempre uguali.. Vedo quel bellissimo abito in vetrina e quegli splendidi panta che mi fanno impazzire, entro e chiedo la taglia, ma..“mi spiace,questo abitino purtroppo arriva solo alla taglia42..” Allora provo i panta.. “..guarda,io ti darei una taglia in meno che vestono bene questi..” Nel camerino li infilo e non entrano, con timore chiedo una taglia in più ed ecco allora che mi sento fissare da tutti.. Li riprovo e vedo che nel camerino opposto un’altra ragazza provo gli stessi mie jeans, ma con una taglia in meno..a lei stanno d’incanto..scoppierei a piangere mentre con il mio riflesso cerco un punto di pace..ecco allora che un’altra prova lo stesso paio,ma a lei non stanno proprio,e così un malefico sorriso sfiora le mie labbra e quando mi riguardo allo specchio mi disgusto.. Come posso fare una cosa del genere?..gli altri faranno lo stesso con me??..sono ridicola,basta,torno a casa.. In ogni caso è ancora sera,e devo cambiarmi..tra strippi col mio ragazzo per i miei problemi, e l’odio per tutto ciò che è perfetto e per tutto ciò che non lo è, sono pronta per uscire.. Eccomi col mio amore, i miei amici, 1 aperitivo e tante chiacchere.. Sto bene,mi diverto e mi lascio andare a qualche concessione, poi mi volto e il vetro del locale mi ripropone quello che per un attimo avevo scordato..il mio corpo! Il mio tormento è riflesso ovunque e ancora una volta inizio a percepirmi gonfi; inizio a vedere riflessa in quel vetro una enorme; sento che il grasso sprizza fuori dalla mia pelle, io che vorrei essere piccola piccola, è come se il mio corpo fosse una roccia pesantissima che a stento riesci a spostare, e così mi guardo attorno e soffro, soffro perché mi rifiuto, soffroo perché mi sento ovunque fuori luogo. Ma il mio dado è qui, i miei amici pure, e allora nella mia solitudine incompresa fingo la felicità, ci scherzo sopra e tutto sembra perfetto..perfetto come il mio stupido obbiettivo che mi tormenta.. La mia vita è caratterizzata da una lotta di forze contrarie, forze che mi tolgono le gioie di vita quotidiana di cui sento perdere il controllo.. E così un'altra giornata è passata, ma domani sarà la stessa e così ancora e ancora.. Questa è la realtà in cui mi ritrovo a vivere, una realtà che non tutti però potranno mai capire.. - Chi mi capisce lo rispetto, perché in fondo significa che non siamo tanto diversi.. - Chi non mi capisce lo ammiro, perché in fondo significa che vive libero!